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I primi fratini inanellati in Molise: come e perché questi oggetti colorati possono salvare gli uccelli a rischio

Sulle spiagge del Molise sono stati marcati con anelli colorati i primi cinque fratini: un passo importante per monitorare e proteggere meglio questo piccolo uccello costiero a un passo dall'estinzione. Ogni fratino inanellato ha anche ricevuto un soprannome ispirato figure storiche della scienza e della conservazione, come Charles Darwin e Dian Fossey.

18 Aprile 2025
11:10
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Eleonora, una dei primi fratini marcati con anelli colorati in Molise, riconoscibile grazie al codice CDV. Foto di Chiara Talia

Si chiamano Charles, Dian, Anton, Eleonora e Sofia, e sono i primi i primi fratini marcati con anelli colorati in Molise: una novità che rende ancora più prezioso il lavoro di monitoraggio e tutela che va avanti da oltre trent’anni. Il fratino infatti è uno degli abitanti più iconici, ma anche più vulnerabili delle nostre spiagge. Minuscolo, color sabbia, difficile da notare tra conchiglie e la vegetazione, è un uccello in grave pericolo di estinzione perché sulle spiagge, dove vive e depone le sue uova, c'è sempre meno spazio per lui.

Eppure, nonostante le minacce, in Molise questa specie sta riuscendo a resistere. Se tra il 1979 e il 1990 si contavano appena 5-11 coppie nidificanti, oggi il numero è più che quadruplicato. Dal 2020 non si scende più sotto le 23 coppie e il 2024 ha toccato il record: ben 51 coppie censite. Un risultato straordinario, soprattutto se si pensa che nel resto d'Italia i fratini sono in forte declino: oltre il 50% in meno negli ultimi dieci anni, con meno di 600 coppie censite secondo gli ultimi dati nazionali.

Un anello colorato per tutelare ancora meglio i fratini

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Un maschio di fratino durante le operazioni di inanellamento. Foto di Nicola Norante

Dietro questo successo c'è un lungo lavoro iniziato negli anni 70 da naturalisti e ornitologi locali, poi ereditato e organizzato oggi dal Gruppo Molisano Studi Ornitologici (G.M.S.O.), in collaborazione con l'associazione Ambiente Basso Molise. Un lavoro fatto di sopralluoghi, lunghe passeggiate in spiaggia sotto il sole cocente, censimenti, protezione dei nidi e dialogo costante con le amministrazioni. Un lavoro che ora si arricchisce di uno strumento nuovo e potente: l'inanellamento degli uccelli con anelli colorati leggibili a distanza.

Questi piccoli anelli donano a ogni fratino un'identità visibile e riconoscibile anche distanza, grazie a un codice di tre lettere unico. Permettono così di seguire gli spostamenti, verificare la sopravvivenza, osservare la stabilità delle coppie e ricostruire le rotte migratorie di ogni individuo nel corso del tempo. Ma non solo: sono anche un modo per raccontare storie. Perché ogni fratino marcato ha ricevuto anche un soprannome speciale, ispirato a figure storiche che hanno dedicato la vita alla scienza e alla tutela della natura.

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Dopo aver ricevuto l’anellino colorato, i fratino tornano di nuovo liberi. Foto di Chiara Talia

Il fratino (Charadrius alexandrinus) è un piccolo limicolo lungo appena 15-17 cm e che pesa circa 40-45 g, è una specie quasi cosmopolita e che nidifica nelle zone umide costiere e nei laghi salati interni di quasi tutti i paesi europei e dell'Africa del Nord. A differenza di altri uccelli non nidifica sugli alberi, ma a terra e il nido è una semplice buchetta scavata nella sabbia che viene delicatamente agghindata con minuscole conchiglie e sassolini. E lo fa tra marzo e agosto, proprio quando le spiagge sono più affollate e soffocate dalle attività umane.

I fratini marcati hanno i nomi ispirati a uomini e donne che avevano a cuore la natura: da Darwin a Fossey

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Ogni fratino ha ricevuto anche un soprannome ispirato a scienziati o figure storiche legate alla tutela della natura. Foto di Chiara Talia

Il primo fratino inanellato è stato Charles, che porta sull'anello il codice CSP. Aveva già un altro anello metallico sulla zampa, che svela una storia affascinante: è nato l'anno scorso a Civitanova Marche, e oggi nidifica in Molise, a circa 200 km di distanza. Un piccolo viaggio, ma un importante scoperta. Il suo nome è un omaggio a Charles Darwin, padre dell'evoluzione e delle esplorazioni naturalistiche, che ha cambiato per sempre il nostro modo di vedere la natura: non come qualcosa di separato da noi, ma come parte di ciò che siamo.

Poi è stata la volta di Dian (codice CSS), una femmina il cui nome è ispirato a Dian Fossey, la studiosa americana che sacrificò la sua vita per proteggere i gorilla di montagna del Ruanda. Il terzo, Anton (CST), ricorda Anton Dohrn, fondatore della Stazione Zoologica di Napoli, un visionario che credette nella scienza aperta e collaborativa. Il quarto anello colorato è finito sulla zampetta di Eleonora (CSV), in onore di Eleonora d'Arborea, che nel XIV secolo legiferò per proteggere i rapaci e ispirò il nome del falco della regina (Falco eleonorae).

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Un nido di fratino in spiaggia. Foto di Nicola Norante

E infine, Sofia (CSZ), battezzata così per ricordare Sofia Peresjalawzewa, pioniera della biologia marina e prima donna a lavorare alla Stazione Zoologica di Napoli, in un'epoca in cui la scienza era riservata quasi esclusivamente agli uomini. Questi nomi, aiuteranno a raccontare storie, a proteggere una specie a rischio e soprattutto a tutelare un'intero ecosistema, quello delle spiagge, sempre più minacciato da urbanizzazione incontrollata, ruspe e turismo di massa.

Gli ornitologi: "Le marcature individuali sono una preziosa opportunità"

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Il progetto, coordinato da ISPRA, è parte delle attività di monitoraggio e tutela che ornitologi e volontari portano avanti da anni lungo le spiagge del Molise. Foto di Chiara Talia

Il progetto di inanellamento e marcatura dei fratini in Molise è parte del monitoraggio nazionale coordinato da ISPRA e le attività sul campo sono condotte da ornitologi esperti, tra cui Rosario Balestrieri della Stazione Zoologica Anton Dohrn e inanellatore che spiega: "Le marcature individuali offrono una preziosa opportunità: quella di narrare le insidie che minacciano alcune specie attraverso le vicende di singoli individui. È un modo per avvicinare le persone alla fauna, per far crescere l'empatia e la consapevolezza. Dare ai fratini nomi legati alla storia delle scienze naturali significa celebrare chi ha consacrato la propria vita alla tutela della biodiversità, in un'epoca in cui la scienza è troppo spesso sottovalutata.

Un pensiero condiviso anche da Nicola Norante, presidente del Gruppo Molisano Studi Ornitologici e consulente scientifico dei comuni costieri molisani: “Negli ultimi anni, la sinergia tra monitoraggi più intensi e una maggiore attenzione da parte delle amministrazioni ha dato risultati concreti. Purtroppo persistono alcune minacce, come il disturbo da cani lasciati liberi, che spesso compromettono la nidificazione più dei predatori naturali. La specie tende a scegliere aree antropizzate, meno soggette all’erosione marina, ma solo 18 dei 51 nidi si trovano in zone Natura 2000: un dato su cui riflettere".

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Questi fratini potranno ora essere identificati e seguiti a distanza grazie ai loro anelli unici. Foto di Chiara Talia

Ora, sulle spiagge del Molise, i piccoli fratini non sono più solo piccoli trampolieri minacciati che scorrazzano tra la battigia e gli ombrelli, quasi indistinguibili dalla sabbia. Sono Charles, Dian, Anton, Eleonora e Sofia. Portano con loro storie, identità e una speranza concreta: quella che conoscere e raccontare, possa servire – si spera questa volta in maniera davvero decisiva – a proteggere una specie simbolo delle nostre meraviglio, ma troppo affollate spiagge.

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