
Ogni anno, allo scoccare della mezzanotte del 31 dicembre, il cielo si accende di luci, boati ed esplosioni. Per noi è un momento di festa, ma per molti animali domestici e selvatici è l'inizio di una lunga notte di terrore, fughe in massa e morte, soprattutto per gli uccelli che vivono all'interno o nelle immediate vicinanze dei centri urbani.
Ornitologi e birdwatcher hanno imparato sul campo quali possono essere gli effetti dei botti e dei fuochi d'artificio sugli uccelli, ma esiste ormai anche una robusta letteratura scientifica che dimostra esattamente ciò che accade durante la notte di Capodanno, un evento improvviso, violento e profondamente innaturale che ha un impatto enorme sulla fauna selvatica. La maggior parte delle specie di notte dorme, spesso in dormitori o posatoi comuni come alberi, cespugli, cavità, ma anche edifici e strutture antropiche.
I fuochi d'artificio rompono improvvisamente questo fondamentale e delicato momento di riposo, combinando due stimoli che in natura raramente si presentano insieme: rumori fortissimi, simili a esplosioni, e lampi di luce intensa nel buio. È una situazione che gli uccelli non sono preparati a gestire. È la notte più difficile dell'anno.
Una lunga notte di terrore per milioni di uccelli
Gli animali non capiscono cosa sta accadendo, né perché il "pericolo" non smetta apparentemente mai. Non possono prevedere quando finirà, né mettersi al sicuro davvero. È una situazione di totale panico. Diversi studi mostrano esattamente cosa succede subito dopo l'inizio dei fuochi allo scoccare della mezzanotte. Utilizzando i radar meteorologici, gli stessi che servono a studiare le perturbazioni atmosferiche, i ricercatori hanno osservato un aumento improvviso e massiccio del numero di uccelli in volo durante la notte di Capodanno.
In alcuni casi, l'attività di volo notturno è risultata centinaia o addirittura migliaia di volte superiore alla norma. Questo significa che milioni di uccelli, che avrebbero dovuto dormire, si alzano in volo all'improvviso in preda al panico, nel buio e senza una direzione precisa. Uno di questi studi condotti dall'Institute for Biodiversity and Ecosystem Dynamics nei Paesi Bassi, mostra chiaramente come i fuochi d'artificio siano in grado di "svuotare" letteralmente i dormitori notturni in pochi minuti.
Ma se le immagini dei radar non sono sufficienti a "visualizzare" la portata e l'effetto dei botti sugli uccelli, ci sono anche immagini dirette, molto più personali e "intime". Un video che ci è stato inviato lo scorso anno documenta perfettamente tutto il dramma vissuto da una coppia di passeri nel Gargano, in Puglia, mentre dormono all'interno di una cassetta nido, usata in inverno come rifugio notturno. I passeri vengono svegliati improvvisamente dai botti e si agitano terrorizzati nella cassetta alla ricerca di una via di fuga.
A un certo punto, la femmina lascia il rifugio per volare via verso il cielo notturno, senza mai più fare ritorno. Qualcosa di molto simile accade in un video condiviso recentemente dal progetto FalconCam Project. Qui, un falco pellegrino, lascia terrorizzato il suo nido in pieno notte appena esplodono i fuochi d'artificio, tornando solo dopo diversi giorni e impiegando oltre una settimana prima di tornare a dormire di nuovo in quello stesso posto. Il problema dei fuochi d'artificio per gli uccelli, infatti, non si ferma con la fine dei festeggiamenti.
L'impatto non si ferma con la fine dei festeggiamenti

Studi a lungo termine condotti sempre nei Paesi Bassi sulle oche selvatiche, ma anche su corvi, cornacchie e taccole che vivono a Berlino, dimostrano che i comportamenti anomali, costosi e rischiosi per gli uccelli possono durare per giorni, anche oltre dieci, con gli animali che si muovono in luoghi sconosciuti e che impiegano molto più tempo ed energie del solito per cercare da mangiare, molto probabilmente per recuperare le forze sprecate durante l'ultima notte dell'anno.
Naturalmente, le fughe in massa di notte non solo terrorizzano gli animali costringendoli a sprecare preziose energie nel periodo più difficile dell'anno, ma aumentano anche il rischio di collisioni. Gli uccelli che volano in tutte le direzioni, soprattutto in ambiente urbano, finiscono così per schiantarsi contro edifici, vetrate, cavi elettrici, esattamente come accaduto a Roma nella notte di Capodanno del 2021, con migliaia di storni feriti o morti a causa dello schianto.
In Arkansas, USA, due potenti spettacoli pirotecnici di Capodanno nel 2011 e nel 2012 hanno causato la morte di migliaia di itteri alirosse che erano stati disturbati mentre erano nei loro dormitori notturni e che volando al buio si sono scontrati tra loro e contro gli edifici. Stimare quindi quanti uccelli, soprattutto piccoli passeriformi, muoiano ogni anno e in tutto il mondo durante la notte di Capodanno è praticamente impossibile, ma è presumibile si tratti di numeri che vanno nell'ordine delle centinaia di migliaia.
È arrivato il momento di dire basta ai botti e ai fuochi d'artificio

Alla luce di queste conoscenze ormai consolidate, è difficile continuare a considerare i fuochi d'artificio come una maniera giusta, divertente o persino innocua di festeggiare. Si tratta di una pratica ormai antica, nata in un'epoca in cui non avevamo strumenti per comprendere l'impatto delle nostre azioni sugli ecosistemi e la biodiversità. Oggi sappiamo che, oltre al disturbo per gli animali selvatici e domestici, i botti producono anche inquinamento acustico, luminoso e chimico, lasciando nell'aria e sul suolo residui potenzialmente dannosi anche per noi.
Ripensare il modo in cui festeggiamo non significa naturalmente rinunciare alla bellezza, al divertimento o al senso di condivisione. In molte città e paesi del mondo stanno prendendo piede alternative più etiche e sostenibili, come spettacoli di luci con droni, installazioni luminose silenziose o eventi che puntano sulla musica e sull'arte visiva senza esplosioni. Sono soluzioni che permettono di celebrare senza trasformare la notte di Capodanno in un incubo per la fauna selvatica.

È arrivato il momento di dire basta o quantomeno limitare fortemente i fuochi d'artificio e botti, come accaduto proprio di recente nei Paesi Bassi o in Irlanda, dove sono state approvate leggi per vietare o limitare la vendita e l'uso privato dei fuochi d'artificio per motivi di sicurezza, impatto ambientale e benessere animale. Se vogliamo davvero iniziare l'anno nuovo con uno sguardo al futuro, forse dovremmo chiederci se il rumore di quei pochi minuti valga la paura, lo stress e la morte inflitti a milioni di esseri viventi.
La scienza, su questo, ci ha già dato una risposta piuttosto chiara, ma ora tocca noi. Non si tratta, naturalmente, solo di una scelta individuale, ma di un cambiamento culturale ormai inevitabile. Sensibilizziamo amici, familiari, colleghi e comunità locali sull'impatto reale dei botti sugli animali e soprattutto sosteniamo e pretendiamo decisioni più coraggiose da parte delle amministrazioni locali e delle istituzioni.
