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7 Novembre 2025
11:36

Due leoni sono stati abbattuti in Nuova Zelanda dopo la chiusura dello zoo: erano un peso per la struttura

Due leoni del Kamo Wildlife Sanctuary, in Nuova Zelanda, sono stati abbattuti dopo la chiusura della struttura. Il parco faunistico ha dichiarato che “non c’erano alternative” ma l'episodio ha scatenato proteste delle associazioni animaliste, che denunciano la detenzione di animali selvatici per intrattenimento come un modello “fallimentare e obsoleto”.

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Due leoni del Kamo Wildlife Sanctuary, in Nuova Zelanda, sono stati abbattuti a seguito della chiusura della struttura. L'annuncio è stato dato dal parco faunistico attraverso un post diffuso sui loro social lo scorso 5 novembre: "Non c'erano più alternative", è stata la giustificazione offerta al pubblico.

Dopo il caso delle due orche abbandonate in un parco acquatico chiuso in Francia, questo nuovo episodio ha riacceso un intenso dibattito relativo al destino degli animali selvatici sfruttati in vita per il divertimento del pubblico e poi abbandonati e uccisi quando diventano un peso.

La giustificazione del Kamo Wildlife Sanctuary: "Non c'erano alternative"

Il 5 novembre il Kamo Wildlife Sanctuary ha fatto sapere di avere abbattuto i due grandi felini rimasti nella struttura dopo la chiusura. Si tratta di due leoni di 18 e 21 anni, individui anziani dato che in cattività l'aspettativa di vita è compresa tra i 20 e i 25 anni. I due leoni però non sono stati soppressi per motivi di salute, bensì perché erano ormai diventati un peso per la struttura ormai chiusa, e per questo i proprietari, la Bolton Equities, hanno deciso per la loro soppressione in concomitanza con l'ultimo weekend di attività del parco.

"Non c'erano più alternative. Io e il personale siamo devastati", ha dichiarato Janette Vallance, responsabile della struttura. "La proprietà è in vendita e potrebbe potenzialmente continuare a essere un parco dei leoni, ma ciò richiederebbe sia l'acquisto che un significativo investimento di capitale. Bolton Equities ha speso oltre 12 milioni di dollari per i lavori di costruzione e il supporto continuo. Senza alcun ritorno per loro. Non realizziamo profitti, miriamo a coprire i costi. Grazie a tutti coloro che ci hanno sostenuto nel corso degli anni. I ricordi e l'eredità di questi incredibili animali vivranno nei cuori di molti".

Era troppo costoso mantenere leoni che non generavano più profitto e per questo sono stati abbattuti. Una realtà brutale che non ha lasciato indifferenti le associazioni di tutela animale.

Gli animalisti chiedono giustizia: "Detenzione selvatici è fallimentare e obsoleta"

Tra le maggiori realtà a intervenire sulla questione ci sono gli attivisti del World Animal Protection che attraverso un comunicato comngiunto delle sezioni australiana e neozelandese hanno manifestato il dolore per la sorte dei leoni del Kamo Wildlife Sanctuary, e non solo: "La triste realtà per molti animali tenuti in cattività per l'intrattenimento degli animali selvatici è che non esiste un lieto fine. Questa notizia devastante rende più chiaro che mai che il modello di business che prevede la detenzione di animali selvatici in cattività per l'intrattenimento umano è fallimentare e obsoleto".

Gli attivisti hanno chiesto al governo della Nuova Zelanda di non restare indifferente a questa pratica e di "porre fine all'intrattenimento con animali selvatici in cattività e all'allevamento di animali selvatici per scopi diversi da programmi di conservazione credibili".

L'etologo: "La noia e la ripetitività uccide i selvatici in cattività"

L'isolamento e l'inerzia forzata che inevitabilmente implicano la vita in cattività sono una vera e propria tortura per gli animali selvatici che vivono negli zoo. La differenza tra le specie domestiche come cani, gatti, capre e quelle selvatiche, e che queste ultime non hanno bisogno degli esseri umani per sopravvivere. Costringere tigri, leoni, elefanti, e altri animali abitualmente impiegati per il nostro intrattenimento a una vita innaturale e infelice.

Questi individui non sono liberi di esprimere quei comportamenti innati che caratterizzano la specie a cui appartengono. Un leone ha la necessità di presidiare il proprio territorio secondo precise modalità, un bisogno basilare che non viene cancellato neanche dall'abitudine alla cattività, ma si tramuta in un desiderio mai soddisfatto, con pesanti ripercussioni sul benessere.

Lo spiega il divulgatore esperto in diritti degli animali Ermanno Giudici: "È questo tipo di esistenza che presuppone un maltrattamento etologico: una giornata è lunghissima quando non si ha niente da fare, e un animale che per lungo tempo si trova in questa situazione muore dentro".

E poi, quando è considerato inutile al nostro divertimento, viene ucciso come è successo ai due leoni del Kamo Wildlife Sanctuary.

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