
Due escursionisti hanno combattuto contro un orso bruno e sono riusciti a salvarsi. È successo mercoledì sull’Exit Glacier Trail, sentiero molto battuto all’interno del Kenai Fjords National Park, uno dei tanti parchi dell'Alaska. I due uomini, la cui identità non è stata resa nota, stavano camminando quando si sono trovati davanti l’animale a circa 400 metri dall’inizio del percorso.
In Alaska si trovano alcuni tra gli orsi più grandi e aggressivi del mondo.
Cosa è successo sul sentiero in Alaska
Il Dipartimento di Pubblica Sicurezza dell’Alaska ha spiegato in una nota che mercoledì 24 settembre, alle ore 21:11 circa, la Polizia ha ricevuto una segnalazione da un ospedale locale secondo cui due persone erano state ricoverate al pronto soccorso a seguito dell'attacco di un orso bruno. Attacco davanti al quale non sono rimasti inermi: "Entrambi hanno dovuto combattere contro l'orso e hanno riportato ferite non mortali".
Il tratto interessato è stato chiuso in via precauzionale e, secondo le autorità, nei prossimi giorni verrà esaminato da biologi, ranger e agenti per determinare cosa sia successo e quali sono le condizioni di sicurezza.
Il Kenai Fjords National Park ospita due specie di orsi: quello nero (Ursus americanus) e quello bruno (Ursus arctos), proprio un individuo appartenente a quest'ultima categoria è il maggiore indiziato per l'attacco. Tutti gli orsi provano una diffidenza innata nei confronti dell'essere umano e se avvertono la nostra presenza preferiscono evitarci. Quando però l'orso viene colto di sorpresa, magari lungo un sentiero, ecco che potrebbe decidere di attaccare perché ritiene le persone dei potenziali pericoli, casistica che aumenta in presenza di femmine con i cuccioli. Gli orsi bruni, rispetto a quelli neri, tendono a reagire in maniera più aggressiva in questi casi.
Cosa fare in caso di attacco di un orso
Non è ancora chiaro cosa abbia spinto l’orso ad attaccare i due escursionisti. Le linee guida del National Park Service indicano che, in caso di aggressione da parte di un orso bruno, la reazione consigliata è quella di sdraiarsi a terra in posizione difensiva con le mani a protezione della nuca e del capo. Ma il Servizio dei Parchi consiglia, in casi estremi, di contrattaccare con decisione se l’animale persiste.
Il parco, situato nella penisola di Kenai a circa 200 chilometri da Anchorage, è una meta frequentata da escursioni, campeggi e osservazioni naturalistiche. Lo scorso mese una donna era stata aggredita, anche lei riuscendo a sopravvivere all’attacco.