
Tigro, un cane meticcio che deve il suo nome proprio al manto tigrato. Era amato da tutti i componenti della sua famiglia, soprattutto dalla sua piccola umana, 2 anni appena, che giocava spessissimo insieme a lui in giardino nella loro casa romana.
Proprio qui però succede qualcosa di imprevisto: Durante una sessione di gioco il piccolo Tigre, all'epoca poco più di un cucciolo, scompare nel nulla. Per mesi, e poi per due anni, la sua umana si dispera e piange ogni giorno per il dispiacere di non poter più riabbracciare il suo amico. Ma un giorno, all'improvviso come era sparito, Tigro ritorna grazie a una coincidenza incredibile e al microchip.
La storia del cane Tigro: scomparso e poi ritrovato
Durante un momento di gioco all’aperto nel giardino di casa, sotto lo sguardo della sua piccola umana, Tigro sparisce apparentemente nel nulla. Un attimo prima era lì e l'attimo dopo era svanito. Un’assenza inspiegabile, soprattutto per lui che non si allontanava mai da solo.
La reazione della famiglia è immediata e controllano le telecamere di sicurezza, così scoprono una circostanza inquietante: le registrazioni si interrompono proprio nei pochi minuti in cui il cane scompare. Iniziano quindi le corse in auto, prima nei dintorni, poi sempre più lontano, nella speranza di un avvistamento.
La famiglia fa tutto ciò che è necessario per ritrovare Tigro anche grazie alle Guardie Zoofile APG NOA. Viene presentata subito la denuncia di smarrimento e, dopo giorni di ricerche senza riscontro, anche una denuncia per furto. Dai. primi giorni però è evidente che c'è poco da fare perché manca ogni indizio. Solo l'attesa, e la preghiera quotidiana della bambina, che per mesi desidera solo rivedere il suo Tigro.
Due anni dopo, quando la famiglia si stava rassegnando all'idea che non avrebbe più riabbracciato il suo Tigro, ecco che arriva una telefonata inaspettata: "Tigro è in canile, venite a prenderlo".
Il lieto fine per Tigro e la sua umana
La telefonata che cambia tutto arriva dal canile Muratella di Roma. Gli operatori informano la famiglia dell'arrivo pochi giorni fa di un cane vagante dal manto tigrato, e il microchip rivela la sua identità: è proprio il Tigro sparito da casa due anni prima.
La sorpresa cresce però quando emerge che due persone si erano presentate nei giorni precedenti per reclamarlo. Gli operatori però, controllando l’anagrafe canina, non hanno consegnato loro l'animale perché i dati non coincidevano con quelli del microchip. L’unico umano registrato era un altro, quello che non aveva mai smesso di cercarlo.
Poco dopo quindi Tigro ha potuto riabbracciare la sua vera famiglia. Ma il buco nero di qui due anni gli ha lasciato addosso una profonda cicatrice: è più cauto e timoroso. Per fortuna si am riconosce la sua casa, i suoi affetti, e soprattutto la bambina che oggi ha cinque anni e lo stringe forte: "Non pensavo di rivederti vivo", sussurra in un abbraccio.
È il lieto fine che nessuno si aspettava, ma che conferma ancora una volta che l'amore quando è vero e puro, non può non essere contraccambiato, e chi si cerca troverà sempre il modo di ricongiungersi.