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A far sapere dell'orribile fine del suo cane era stato il suo umano di riferimento con un post su Facebook: "Oggi sono morto insieme a te, questa mattina ho ritrovato il corpo esanime di Bruno. Purtroppo Bruno è stato ucciso, gli hanno buttato dei wurstel con dei chiodi dentro. Non pubblico le foto di questa atrocità perché rimarreste scioccati. Lo avete ucciso facendolo soffrire per ore".
Con queste parole Arcangelo Caressa, che insieme al suo Bloodhound faceva parte dell'Unità cinofila da Soccorso di Taranto, aveva condiviso il grande dolore di aver perso il suo amico che durante l'attività in campo insieme al suo conduttore è arrivato a ritrovare nove persone disperse.
La notizia dell'orribile fine di questo "cane eroe", definizione che noi umani tendiamo sempre a dare agli animali che risolvono questioni legate alla sopravvivenza della nostra specie, ha colpito l'opinione pubblica e messo in luce una prassi orribile che spesso viene messa in atto da alcuni per eliminare cani e gatti.
Le indagini da parte della magistratura per identificare il colpevole sono subito partite ed è stata anche disposta la riesumazione del corpo dell'animale per procedere all'autopsia al fine di verificare le cause della morte. Il compito è stato affidato dal pubblico ministero Vittoria Petronella al professore Orlando Paciello, direttore del master in Scienze Forensi Veterinarie dell'Università Federico II di Napoli.
Si tratta di una procedura standard quando accadono questi tipi di uccisioni di animali che dovrebbe sempre essere applicata: a fronte di una denuncia, il magistrato può chiedere appunto l'autopsia che restituisce anche informazioni utili per capire che tipo di veleno, ad esempio, è stato utilizzato al fine di arrivare più facilmente anche all'autore del gesto.