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29 Settembre 2025
17:03

Di che razza era Roscoe, il cane di Hamilton venuto a mancare a causa di una polmonite

Lewis Hamilton ha perso il suo amato Bulldog Inglese Roscoe a causa di una polmonite. Il pilota aveva annunciato nei gironi scorsi che il cane stava molto male e purtroppo ha dovuto prendere la decisione più difficile della sua vita.

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Lewis Hamilton e il suo amato Roscoe durante il ricovero in clinica. Foto via Instagram

Il pilota Lewis Hamilton non ha mai nascosto il legame profondo che aveva con Roscoe, il suo amato Bulldog Inglese che da anni lo accompagnava dentro e fuori dalle piste. E anche nelle difficoltà e nei problemi di salute, il campione di Formula 1 ha sempre raccontato con grande amore e sincerità la loro relazione, i ricoveri, il coma e, purtroppo, anche la sua scomparsa, avvenuta di recente a causa di una grave polmonite.

La vicenda ha colpito non solo i suoi fan, ma anche tanti appassionati e non solo che avevano seguito, passo dopo passo, l‘evolversi della malattia attraverso i post condivisi dal pilota. Hamilton stesso ha fatto di tutto per aiutare il suo Rosco, saltando anche alcuni impegni di Formula 1 per restare sempre al suo fianco. Purtroppo però non è bastato e alla fine ha dovuto prendere la decisione più difficile e dolorosa per chiunque abbia mai vissuto con un cane, ricorrere all'eutanasia per porre fine alle sue sofferenze.

Di che razza era il cane di Hamilton: addio al suo amatissimo Bulldog Inglese

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Roscoe era un Bulldog Inglese, una delle razze brachicefale più antiche, amate e diffuse

Roscoe era un Bulldog Inglese o English Bulldog, una delle razze più iconiche tra i molossoidi, cani selezionati per tutti quei compiti che richiedono forza e resistenza. La sua storia affonda le radici nell'Inghilterra del Medioevo, dove questi cani venivano purtroppo impiegati nei combattimenti con i tori (da qui il nome Bulldog), attività poi fortunatamente bandita nell'Ottocento. Con il tempo sono poi diventati tra i cani da compagnia più amati e molto diversi per indole dai progenitori combattenti.

Fisicamente il Bulldog Inglese si riconosce immediatamente ed è anche una delle razze più rappresentate tra cinema, serie TV e cartoni animati (è un Bulldog anche "Spike", il cane burbero ma dal cuore d'oro di Tom & Jerry). Ha un corpo compatto e incredibilmente massiccio, zampe corte, muso schiacciato con le tipiche pieghe cutanee e un'andatura ciondolante che sembra quasi "ondeggiare". È un cane che come altri molossoidi si affeziona profondamente alla propria famiglia e che, nonostante la fama di pigro, può rivelarsi molto giocherellone e testardo.

Tra le sue motivazioni di razza più spiccate, oltre che quelle territoriale, possessiva, competitiva e protettiva, ci sono infatti anche quella affiliativa e apimeletica. Per un Bulldog, quindi, non c'è niente di più importante che condividere più tempo possibile a strettissimo contatto con il proprio umano, seguendolo e affiancandolo in ogni tipo di attività. Tuttavia, la selezione che ne ha accentuato l'aspetto brachicefalo (il muso corto e schiacciato) lo ha anche reso una delle razze più fragili dal punto di vista della salute.

Le difficoltà respiratorie, ma anche i problemi ortopedici e le patologie cutanee, sono purtroppo molto comuni in questa razza.

Com'è morto Roscoe: quale patologia aveva il cane di Hamilton

A portare via Roscoe all'età di dodici anni è stata una polmonite, una malattia respiratoria che nei cani può avere origine batterica, virale o da inalazione. Si tratta di una malattia molto seria, che comporta un'infiammazione dei polmoni e rende la respirazione estremamente difficoltosa. Nei cani brachicefali poi, come appunto i Bulldog inglesi, il rischio è inevitabilmente ancora maggiore. Le vie respiratorie già ristrette dal muso corto e dalla conformazione del cranio rendono più difficile la gestione di infiammazioni e difficoltà a carico dell'apparato respiratorio.

Secondo quanto raccontato dallo stesso Hamilton, Roscoe era stato ricoverato d'urgenza in clinica veterinaria e successivamente era entrato in coma dopo un arresto cardiaco. Non era inoltre la prima volta che Roscoe stava male e già dallo scorso aprile era stato annunciato che era affetto da polmonite. Nonostante gli sforzi dei medici, la situazione non è migliorata nei giorni scorsi il pilota, insieme allo staff veterinario, ha preso la dolorosa decisione di praticare l'eutanasia per evitare ulteriori sofferenze al suo amato cane.

La storia di Lewis Hamilton e Roscoe è quella di una relazione vera, profonda e vissuta fianco fianco a fianco fino all'ultimo minuto. Ma è anche una vicenda richiama l’attenzione su un problema ormai arcinoto e sempre più al centro del dibattito sulla cinofilia e il benessere animale, ovvero la salute fragile dei cani brachicefali, spesso vittime di una selezione che ha privilegiato l'estetica a discapito del benessere.

E la visibilità e l'eco mediatico che sta avendo la morte di Roscoe, per quanto estremamente drammatica, potrebbe contribuire a riaccendere questo dibattito sulla responsabilità delle scelte di seleziona e alleva certe razze, e sull'importanza di tutelare non solo cani estetici, misure e standard, ma anche e soprattutto la salute dei nostri amati cani.

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