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I gatti atterrano davvero in piedi. Questa idea è più di un semplice proverbio o di una leggenda popolare: è un fatto basato sia sulla fisiologia e sui loro riflessi naturali. L'abilità di atterrare (quasi) sempre in piedi è il prodotto sia di un meccanismo involontario che fa sì che il corpo si raddrizzi in volo, sia della struttura dello scheletro.
I gatti hanno una colonna vertebrale estremamente flessibile rispetto a quella di altri animali, e ciò conferisce loro grande libertà di movimento quando cadono rapidamente da una certa altezza. La loro colonna vertebrale infatti non è rigida ma elastica, e questo permette ai mici di ruotare il corpo rapidamente e con grande precisione.
Cosa succede quando il gatto cade: l'istinto dice di voltarsi
I gatti riescono a posizionarsi in volo grazie a un istinto innato che li rende dei "paracadute viventi". L'istinto è supportato dalla loro conformazione fisica: hanno uno scheletro leggero ma forte e flessibile, nessuna clavicola, ossa lunghe e sottili e la maggior parte di loro ha artigli retrattili. Quando lo fanno, le loro zampe si aprono, come se un paracadutista aprisse il suo paracadute, aumentando la resistenza dell'aria della caduta e rallentando la discesa, anche questo aiuta a ridurre la forza dell'impatto.
Le zampe dell'animale, in particolare quelle posteriori si sono evolute per assorbire l'impatto distribuendo la forza dell'atterraggio su più punti. I gatti arcuano anche la schiena quando cadono, e questa forma di arco aiuta a stabilizzare la caduta. Questo complesso di movimenti non sono casuali: i gatti li compiono seguendo i loro istinti e la forma stessa del loro corpo. Ecco perché cadute da grandi altezze spesso finiscono anche con un atterraggio in piedi, senza subire danni.
Come cadono i gatti? Ecco come fanno ad atterrare in piedi

Quando i gatti cadono, il loro corpo sembra sconfiggere la forza di gravità grazie a una reazione innata conosciuta come riflesso di raddrizzamento, nome corretto del cosiddetto "riflesso verticale". Questo avviene nel giro di una frazione di secondo e permette al gatto di ruotare la testa, la colonna vertebrale e poi le zampe per atterrare con il volto rivolto verso il basso. Solitamente viene osservato già poche settimane dopo la nascita.
La prima cosa che accade quando un gatto precipita nel vuoto è che sa già quale direzione è "sotto" e quale è "sopra", grazie a una parte dell'orecchio interno chiamata sistema vestibolare. Qui, l'orecchio è ben sviluppato e permette quindi di mantenere una capacità di orientamento spaziale molto precisa anche mentre sono sospesi in aria.
Non appena il gatto capisce da che parte sta cadendo, gira la testa per assicurarsi di trovarsi nella giusta posizione, e il resto del corpo segue in una rotazione coordinata. Qui entra in gioco l'elasticità della colonna vertebrale: il gatto può torcerne i singoli segmenti senza dover aggrapparsi a qualcosa per farlo. A questo punto le zampe si distendono in preparazione per l'atterraggio per assorbire l'impatto. Tutto questo avviene in poche frazioni di secondo.
I gatti si fanno male quando cadono da grandi altezze?
I gatti possono essere bravi a raddrizzarsi in caso di caduta, ma non sono immuni agli infortuni. Solo perché hanno abbastanza controllo sul loro corpo per raddrizzarsi nell'aria quando atterrano, non significa che se ne vadano illesi, specialmente quando le altezze sono notevoli.
Lasciar cadere un gatto da una grande altezza è sempre un rischio, per questo è fondamentale fare attenzione a finestre aperte, balconi e corrimani, in particolare durante i mesi caldi quando i gatti giocano all'aperto o avvistano qualche preda oltre il vetro.