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Costringe una tartaruga a fare una foto: il video virale spiegato dall’esperto: “È maltrattamento”

Un turista alle Hawaii forza una tartaruga verde (Chelonia mydas) per scattare una foto, manipolandola in maniera dannosa. Lo spiega a Fanpage.it l'esperto Nicola Campomorto.

26 Novembre 2025
12:24
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Intervista a Nicola Campomorto
Attivista di Sea Shepherd ed esperto di salvataggio delle tartarughe marine
Immagine
Un uomo alle Hawaii ha forzato una tartaruga a fare una foto

Un uomo è stato ripreso mentre forza una tartaruga verde (Chelonia mydas) a scattare una foto prendendola per le pinne e finendo poi col darle colpetti sul carapace. Una scena prontamente ripresa e pubblicata sui social dove è diventata rapidamente virale a causa della sua brutalità.

Non per tutti però manipolare una tartaruga equivale a maltrattamento, per fare chiarezza Fanpage.it ha quindi chiesto a Nicola Campomorto, attivista dell'associazione di tutela dei mari Sea Shepherd ed esperto di salvataggio delle tartarughe marine: "La protagonista è una tartaruga verde ed è considerata una specie in pericolo di estinzione nella Lista Rossa della IUCN. Questo aspetto rende tutto più grave, rientra sicuramente tra le forme di maltrattamento".

Il video virale del turista che costringe la tartaruga a fare una foto

Nel video diffuso sui social si vede un uomo su una spiaggia alle Hawaii mentre prende una tartaruga verde e la mette in posa per fare una foto insieme a lei. L'uomo la manipola e poi la rimette sulla subbia dandole anche qualche colpetto finale sul carapace. Una scena che ha lasciato stupiti gli altri turisti che si trovavano sulla spiaggia in quel momento e hanno ripreso il tutto.

Le specie selvatiche non hanno subito lo stesso processo di domesticazione di quelle domestiche, come cani, gatti, capre e mucche. Questi ultimi hanno sviluppato un rapporto di dipendenza dalle risorse messe a disposizione in maniera diretta e non dalla nostra specie, e anche delle modalità di comunicazione. È il motivo per cui il gatto domestico miagola da adulto, al contrario di quello selvatico, ad esempio.

I selvatici appartenenti al gruppo dei rettili, invece, non hanno sviluppato questa capacità, e spesso ci sembrano privi di espressioni e quindi di emozioni. In realtà anche tartarughe e serpenti sono esseri senzienti, solo che le loro modalità di comunicazione si trovano su canali che un mamifero non può comprendere, e soprattutto non sono in alcun modo dirette a noi.

Il risultato di una interazione tra un rettile come la tartaruga verde e un mammifero come l'essere umano quindi non può che essere un dialogo tra ciechi potenzialmente danno per entrambi. Lo spiega Campomorto: "Quando ci si approccia a un animale selvatico vale sempre la regola della distanza di sicurezza, sia per salvaguardare la persona che per l'animale stesso che incorre in molto stress perché non sa cosa sta accadendo, e in questo caso non ha gli strumenti per difendersi o fuggire".

Per questo gli animali selvatici sono spesso protetti da leggi specifiche, e così è anche per le tartarughe verdi nelle Hawaii, dove sono tutelate sia dalla legge statale che dall'Endangered Species Act, il testo federale che contiene le misure di protezione per le specie minacciate o in pericolo.

L'esperto: "Mai maneggiare una tartaruga"

L'errore commesso dal turista, secondo l'esperto è anche nel modo in cui prende la tartaruga: "La presa è sicuramente sbagliata, questa è una cosa che diciamo anche ai pescatori nell'ambito delle attività di informazione che facciamo in Italia".

C'è solo un caso infatti in cui si può toccare una tartaruga, ed è quando si trova in acqua in palese difficoltà, circostanza che Campomorto conosce bene: "Spesso quando le persone recuperano un animale in difficoltà in mare lo fanno in modo non corretto, e come nel caso del video tendono a prendere l'animale per le pinne, causando grossi danni. La cosa migliore è contattare la Capitaneria di porto e gli esperti di fauna selvatica che daranno poi le indicazioni per intervenire in attesa del loro supporto professionale".

"Inoltre – aggiunge – è sempre consigliato usare guanti prima di approcciarsi ad un animale in difficoltà, e quindi evitare il contatto diretto".

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