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2 Settembre 2025
16:13

Come determinare la razza di un gatto: 5 segni da osservare per capirlo

Determinare la razza di un gatto è possibile analizzando alcuni dettagli come orecchie, muso, colore, pelo e dimensioni. Il veterinario può aiutare, ma solo il pedigree certifica ufficialmente la razza. Molti gatti, pur senza questo documento, però, possono presentare i tratti tipici di razze precise.

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Capire a quale razza appartenga il nostro gatto non è semplice. A differenza dei cani, che a seguito di una selezione artificiale presentano una maggiore varietà morfologica, i gatti hanno tratti meno immediatamente distinguibili. Nonostante questo, prestando attenzione ad alcune specifiche caratteristiche fisiche è possibile determinare la razza di appartenenza.

Possiamo farlo osservando cinque tratti principali come la forma delle orecchie, del muso, il tipo di pelo o il colore degli occhi possono fornire indizi preziosi. Naturalmente, solo un documento ufficiale come il pedigree certifica con certezza la razza, ma anche senza questo è possibile imparare a leggere i segni distintivi che collocano un gatto in una determinata categoria.

Cosa osservare nel gatto per capirne la razza

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I gatti siamesi si riconoscono per i colori particolari, ma anche per le orecchie a punta e trangolari

Per capire la razza del gatto una delle prime cose da osservare sono le orecchie. Alcune razze, come gli Scottish Fold sono noti per le loro orecchie piegate in avanti, una caratteristica che li distingue e che è legata a problemi genetici delle ossa e della cartilagine, per questo è tra le razze che non dovresti mai prendere. Al contrario, i gatti Siamesi hanno orecchie triangolari e larghe, caratteristica che conferisce loro un aspetto particolarmente affilato e spigoloso.

Un altro dettaglio chiave è la forma del muso. L'esempio più immediato è quello dei gatti brachicefali che si riconoscono per il muso schiacciato, il caso più eclatante è quello dei Persiani. Questa caratteristica, selezionata per un criterio estetico, è però anche la causa diretta di una lunga serie di problemi fisici. I Maine Coon, al contrario, hanno un muso più lungo e zigomi alti che li fanno somigliare a gatti selvatici.

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Alcune razze hanno una colorazione caratteristica: il Bengala, ad esempio è maculato o marmorizzato e il loro mantello assomiglia a quello di un piccolo leopardo. Anche gli occhi possono avere questa caratteristica: gli occhi blu vivaci sono comuni nei gatti siamesi, mentre nei British Shorthair e Certosini sono di colori caldi come il giallo oro.

Il pelo è anche un altro indicatore importante. Alcune razze hanno un pelo lungo che necessita di una toelettatura e spazzolatura regolare. Mentre ci sono altri gatti come lo Sphynx, che è completamente senza pelo.

Infine, la dimensione del gatto limita anche le opzioni. I Maine Coon sono una delle razze più grandi: i maschi pesano da 5 a 10 kg, ma alcuni raggiungono i 12 kg e arrivano fino a 25 cm. Al contrario, i gatti Munchkin sono bassi e tozzi grazie alle gambe estremamente corte, caratteristica apprezzata dalle persone ma portatrice di diversi problemi di salute.

A chi rivolgersi quando si hanno dubbi sulla razza del gatto

Il veterinario può aiutarti a capire a che razza appartiene il tuo gatto. Tuttavia per definizione solo i gatti con un pedigree – cioè con un certificato rilasciato da un'associazione riconosciuta che ne assicura la genealogia – possono essere chiamati "di razza". I gatti privi di questo documento però possono comunque assomigliare molto a una particolare razza, proprio in ragione delle caratteristiche morfologiche, anche se formalmente sono "meticci".

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