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È uno degli uccelli più belli e colorati d'Europa e ha appena bloccato i cantieri della TAV. È successo in Lombardia, nel tratto della linea ad alta velocità Brescia-Verona, dove i lavori per la costruzione della galleria Lonato/Desenzano sono stati temporaneamente sospesi per proteggere una colonia di questi spettacolari uccelli migratori. Il blocco dei cantieri è stato disposto il 2 luglio, dopo la segnalazione dell'ornitologo e fotografo naturalista Guido Parmeggiani, che ha notato la presenza di numerosi nidi di gruccione scavati nelle pareti di terra formatesi negli anni proprio grazie agli scavi del cantiere TAV.
La sua segnalazione, inviata alla polizia provinciale di Brescia e ai carabinieri forestali di Salò, ha fatto scattare l'immediata protezione dell'area secondo quanto previsto dalla legge 157/1992 sulla tutela della fauna selvatica, la stessa che sta per essere cambiata con il controverso "DDL Caccia" annunciato dal Ministro dell'Agricoltura Francesco Lollobrigida e firmato dai principali partiti di maggioranza. Da quel momento, la zona è stata ufficialmente vincolata per la nidificazione. Il cantiere resterà fermo almeno fino alla fine di agosto, quando i gruccioni – che arrivano in Italia tra aprile e maggio e ripartono a fine estate per svernare in Africa – avranno concluso la stagione riproduttiva.
Dove vive il gruccione, il coloratissimo uccello che scava gallerie nel terreno

Il gruccione (Merops apiaster) è uno degli uccelli più appariscenti e affascinanti che vive in Italia. Facile da riconoscere, il suo piumaggio colorato sembra quasi arrivare da regioni esotiche e tropicali: il petto verde-azzurro intenso, la gola gialla, la schiena rosso-bruna e le ali e la coda che sfumano nel verde e nel blu. È un uccello migratore di medie dimensioni che nidifica qui in Europa tra maggio e agosto, ma trascorre l'inverno nell'Africa subsahariana.
A differenza di molti altri uccelli, i gruccioni non costruiscono nidi tra i rami o sugli alberi, ma scavano gallerie nel terreno – anche lunghe oltre un metro – solitamente sulle pareti sabbiose o argillose degli argini di fiumi. Tuttavia, fiumi e pareti naturali adatta sono sempre più rare e la specie, che sembra essere in aumento negli ultimi anni, ha imparato ad adattarsi scavando nidi lungo le strade e tra i cumuli e le "montagne" di sabbie e terra come quelle create accidentalmente nel cantiere TAV.
Vivono in colonie, spesso molto numerose, e sono predatori molto specializzati. Cacciano insetti volanti come vespe, calabroni, libellule, farfalle e soprattutto api – da qui il nome scientifico che significa "mangiatore di api" –, comportamento non proprio apprezzato dagli apicoltori. Li catturano in volo grazie a una tecnica di caccia acrobatica e precisa e prima di inghiottirli, spesso strofinano l'insetto su un ramo per eliminare l'eventuale pungiglione.
Quando un cantiere diventa rifugio

Negli ultimi anni, complice probabilmente il surriscaldamento globale causato dalle attività umane, i gruccioni sembrano essere in costante aumento un po' in tutta Italia. Ma con fiumi a decorso naturale e le pareti sabbiose sempre più difficili da trovare, la specie sta imparando ad adattarsi con ciò che trova. Recentemente, uno studio pubblicato sulla rivista Ecology e condotto anche da alcuni ornitologi italiani ha descritto proprio come i gruccioni si stiano adattando a scavare i loro nidi lungo i bordi delle strade.
Ed è stato proprio così anche nel cantiere della TAV, sulle parte emerse nel tempo grazie agli scavi, che si sono rivelate perfette per questi uccelli. L'anno scorso erano state appena tre le coppie che avevano scelto il sito. Quest'anno, invece, sono almeno 18 le coppie che hanno formato una vera e propria colonia. Tutto però rischiava di essere cancellato dalla ripresa dei lavori e dai mezzi meccanici che avrebbero distrutto nidi, uova e pulli. Solo l'attenzione e la passione di un ornitologo hanno evitato il peggio.
Protezione della natura e sviluppo, un equilibrio sempre più fragile

Il gruccione è una specie protetta a livello nazionale e comunitario. In Italia è tutelato dalla legge 157/1992 che vieta la cattura, l'uccisione e la distruzione dei nidi di tutte le specie selvatiche. A livello europeo è inserito nell'Allegato I della Direttiva Uccelli (Direttiva 2009/147/CE), che impone agli stati membri di garantire la conservazione degli habitat delle specie elencate, soprattutto durante il periodo della riproduzione.
È inoltre incluso nella Convenzione di Berna (Appendice II) e nella Convenzione di Bonn (CMS), che prevedono la tutela delle specie migratrici e dei loro ambienti. Proprio per questo l'intervento di tutela nel cantiere TAV rappresenta un importante precedente – anche se non è il primo – di come la tutela della biodiversità sia una priorità, anche rispetto alle grandi opere, che possono avere impatti profondi sulla natura e l'ambiente.
Il gruccione, così come tutta la fauna selvatica, è un patrimonio di tutti, che va tutelato. È parte integrante delle nostre vite, della nostra storia, della nostra identità. Progresso e grandi lavori devono trovare il modo di convivere, anche se toccherà aspettare solo qualche settimana in più per riprendere i lavori: l'alternativa sarebbe stata distruggere i nidi e uccidere uova e pulli. Una volta terminata la nidificazione entro agosto, gli uccelli andranno via per trascorre l'inverno in Africa e i lavori potranno tranquillamente tornare a riprendere.