
Rondini e rondoni sono due tra gli uccelli più comuni e familiari che volano nei cieli italiani. Li vediamo sfrecciare sopra i tetti delle città e tra le campagne in primavera e in estate, con voli acrobatici e versi che sanno ormai di bella stagione. Hanno nomi simili, un piumaggio più o meno scuro, corpi affusolati e ali lunghe e appuntite a forma di falce: a uno sguardo frettoloso possono sembrare quasi lo stesso animale e tutti questi elementi continuano a generare tanta confusione e continui scambi di identità.
In realtà, rondini e rondoni non solo sono specie diverse, ma non sono nemmeno strettamente imparentati tra loro e appartengono addirittura a due ordini differenti, rispettivamente passeriformi e apodiformi. Semplificando parecchio, è un po’ come paragonare un leone marino a un lupo: ovvero due animali appartenenti a un grande contenitore comune (in questo caso quello dei mammiferi) e che condividono alcune caratteristiche simili, ma profondamente diversi per storia evolutiva.
Le rondini, come Hirundo rustica, appartengono alla famiglia degli irundinidi, mentre i rondoni, come Apus apus, fanno parte della famiglia degli apodidi. Sono due famiglie che hanno evoluto in modo indipendente corpi estremamente aerodinamici, con ali lunghe e appuntite e un volo rapido e acrobatico. È un caso classico di convergenza evolutiva, cioè quel fenomeno evolutivo per cui specie non imparentate finiscono per somigliarsi perché sottoposte alle stesse pressioni selettive.
Entrambi, infatti, vivono "di volo": cacciano in aria, migrano per migliaia di chilometri e trascorrono gran parte della loro vita sospesi tra cielo e terra.
Come distinguere le rondini dai rondoni: caratteristiche fisiche e habitat

A vederli in volo, la differenza può non essere immediata ed comprensibile per un occhio poco esperto confondere rondini e rondoni, ma ci sono alcuni dettagli che aiutano a capire chi è chi. La rondine comune è più piccola e snella, con una coda profondamente biforcuta a forma di "V" (più lunga nei maschi adulti) con due lunghe penne esterne che sembrano due fili neri. Il piumaggio del dorso è blu metallico, col ventre bianco (o comunque più chiaro), gola e fronte di un rosso mattone.
Ha un volo più morbido e leggero, con frequenti battiti d'ala alternati a planate brevi. Frequenta soprattutto i paesaggi rurali, le campagne e campi coltivati, ma anche i centri abitati. Costruisce i suoi nidi di fango aperti sulla sommità (da non confondere con quelli completamente chiusi dei balestrucci, parenti stretti delle rondini) sotto i cornicioni, su travi, nelle stalle o nei portici, sempre vicino a case, casolari o cascine.

Il rondone comune, invece, è più grande e sembra quasi una falce nera lanciata nel cielo. Il suo piumaggio è uniforme, scuro e poco contrastato, e la coda, seppur leggermente forcuta, è decisamente più corta e la biforcazione, a distanza, sempre quasi un cuneo dritto. Le ali sono lunghissime e falciformi, adattate a un volo incredibilmente rapido e praticamente perenne: può superare i 200 km/h. I rondoni non costruiscono nidi evidenti, ma occupano cavità e fessure, spesso sotto le tegole o nei campanili delle città.
Oltre al comune (Apus apus) ci sono anche altre due specie spesso presenti anche negli stessi territori: il rondone pallido (A. pallidus), più chiaro e con la gola color crema; e il rondone maggiore (Tachymarptis melba), il più grande di tutti e con ventre e gola bianchi che contrastano col resto del piumaggio scuro. La differenza più evidente di tutte, però, è soprattutto nel modo di vivere.

Le rondini si posano spesso su fili e rami, mentre i rondoni praticamente mai. Hanno infatti zampe cortissime (il nome Apus significa proprio "senza piedi") e non riescono a camminare o ad alzarsi in volo da terra. Trascorrono praticamente tutta la loro vita in volo: mangiano in volo, si accoppiano in volo e dormono anche in volo, "spegnando" metà del cervello per volta. Passano anche tutto l'inverno in Africa volando e praticamente toccano terra solo quando si "tuffano" nelle cavità dei nidi o si appoggiano alle sporgenze rocciose d'ingresso.
Cosa accomuna le rondini e i rondoni

Nonostante le differenze biologiche e comportamentali, rondini e rondoni condividono molto dal punto di vista ecologico e morfologico. Entrambi sono uccelli insettivori, perfettamente adattati a catturare insetti volanti in aria. Le loro ali lunghe e strette riducono la resistenza e consentono manovre rapide, rendendoli veri maestri dell'aerodinamica. Hanno entrambi becchi corti, ma bocche ampie che si spalancano per catturare e inghiottire moscerini, zanzare, coleotteri e altri insetti al volo.
Anche la migrazione li accomuna: sono viaggiatori instancabili, capaci di percorrere migliaia di chilometri tra l'Europa e l'Africa due volte all’anno. Tuttavia, mentre la rondine trascorre l’inverno in Africa sub-sahariana e poi torna a nidificare nei luoghi di sempre, il rondone passa gran parte dell'anno "semplicemente" continuando a volare in perpetuo su distanze enormi. È questo l’aspetto più sorprendente che li distingue: sono entrambi "convergenti" nel volare nel modo più efficienti, ma il rondone lo è all'estremo.
I rondoni sono con tutta probabilità gli uccelli più "aerei" di tutti. Sfrecciano in continuazione, spesso formando caroselli composto da sei o sette individui che sembrano inseguirsi. Se non fossero "obbligati" a deporre le uova per riprodursi, probabilmente si sarebbero evoluti per non posarsi letteralmente mai. Si chiamano "rondoni" perché apparentemente sembrano grosse rondini. Eppure, dietro due nomi così simili e dietro questa somiglianza apparente, si nascondono due storie evolutive completamente differenti, ma ugualmente straordinarie.