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18 Settembre 2025
11:56

Che differenza c’è tra colonia, oasi felina e gattile: accoglienza e gestione dei gatti liberi

In Italia i gatti liberi sono gestiti attraverso colonie, gattili e oasi feline, ma le strutture non sono uniformemente diffuse sul territorio. Le colonie garantiscono libertà, i gattili puntano all’adozione, mentre le oasi offrono un rifugio intermedio per i gatti non adottabili ma amanti della libertà. Conosciamo meglio queste realtà.

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A cura di Laura Arena
Veterinaria esperta in benessere animale
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L’abbandono e lo smarrimento di animali non identificati restano i principali problemi legati al benessere dei cani e dei gatti nel Paese. Queste condotte mettono spesso a rischio la vita degli animali o li condannano a passare una parte o tutta la loro esistenza nelle strutture rifugio. Le strutture per l’accoglienza dei gatti sono i gattili, ma accanto a questi ci sono altre forme di gestione dei mici liberi: colonie e oasi feline.

Queste strutture non sono distribuite equamente sul territorio italiano. Secondo il rapporto “A-Mici in Città 2025” di Legambiente solo il 39% dei Comuni dichiara di avere colonie feline presenti sul territorio, e solo il 33,5% ha dati su quanti gatti vi vivano. Solo l’8,8% dei Comuni dispone di gattili sanitari, e appena il 4,1% dichiara la presenza di oasi feline nei propri territori. Nel 2022, inoltre, Legambiente ha stimato che nei Comuni partecipanti ci siano fra 700.000 e 1.150.000 gatti liberi già registrati nelle colonie feline,

Vediamo insieme quali sono le caratteristiche di ognuna di queste tipologie, e le differenze per quanto riguarda il benessere degli animali e le possibili adozioni.

Cos'è e come funziona una colonia felina

Una colonia felina è costituita da un gruppo di gatti che vivono in libertà. Le colonie sono riconosciute e censite dal Comune, d’intesa con i Servizi Veterinari dell’ASL. Gli animali che compongono questi gruppi sono sterilizzati, per evitare le nascite incontrollate di gattini, controllati dal punto di vista sanitario e alimentati da volontari riconosciuti dall’amministrazione pubblica.

Le colonie dovrebbero essere segnalate con cartellonistica comunale e i volontari e le volontarie che se ne prendono cura adibiscono di solito delle zone di riparo per i gatti, anche se non è una costante.

Le colonie feline sono inamovibili dal loro territorio, a meno ce non si tratti di situazioni di comprovata emergenza; lo stesso vale per i singoli individui. È infatti fatto divieto di adottare gatti dalle colonie in quanto appartengono al territorio ed è riconosciuto loro il diritto alla libertà.

La normativa nazionale che sancisce le colonie feline e tutela i gatti liberi è la “Legge quadro in materia di animali di affezione e prevenzione del randagismo” 281 del 1991. A livello locale, al giorno d’oggi, anche tutte le Regioni dispongono di normative che proteggono e regolamentano le colonie feline.

Cos'è e come funziona un gattile

I gattili, al contrario delle colonie dove i gatti vivono in libertà, sono delle struttura di ricovero temporaneo di gatti adottabili o di gatti che, per distinte ragioni, non sono compatibili con la vita sul territorio. Queste strutture dovrebbero quindi essere i luoghi di riferimento per le adozioni dei gatti e non dei luoghi di affollamento, come purtroppo avviene con i canili rifugio nel nostro Paese.

La struttura gattile prevede di solito diversi reparti tra loro separati, destinati alla quarantena di individui appena recuperati, al ricovero dei gattini da svezzare (nursery) o in attesa di adozione, alla degenza di animali con patologie infettive, alla degenza di animali con patologie diverse dalle malattie infettive e alla degenza di animali traumatizzati o in fase post-operatoria.

Queste strutture comprendono inoltre zone adibite a lavanderia, per l’igienizzazione di tessuti e altri materiali (come coperte, lettiere, ciotole, ecc.), una zona cucina e una zona ufficio per la gestione amministrativa.

La normativa nazionale del ’91 non specifica la regolamentazione di queste strutture, ma la loro funzione si può estrapolare dalle specifiche riguardanti i canili rifugio. A livello regionale i gattili sono invece ormai ampiamente regolamentati.

Cos'è e come funziona un'oasi felina

Le oasi feline possono invece essere riassuntivamente descritte come luoghi intermedi tra le colonie feline e i gattili. Sono infatti luoghi aperti, obbligatoriamente recintati, e che generalmente comprendono infrastrutture per poter offrire ai gatti riparo, e altre zone utili alla gestione delle rutine quotidiane (pulizia, preparazione dell’alimento, ecc.).

Le oasi, sono servite da energia elettrica ed approvvigionamento idrico, a differenza delle colonie feline che non dispongono di infrastrutture o servizi. Anch’esse, come i gattili, possono comprendere sezioni dedicate, soprattutto per i cuccioli che andranno in adozione.

Di solito le oasi ospitano gatti che non possono essere reintegrati nelle colonie a causa di accertati problemi fisici e che non possono essere dati in adozione a causa della scarsa socializzazione con l’essere umano. A livello nazionale le oasi feline non sono contemplate; per sapere come sono regolamentate bisogna consultare le normative locali, regionali o municipali, in quanto non sono riconosciute sul territorio italiano.

Differenze e analogie

Nelle colonie feline i gatti vivono liberi nel loro territorio di origine: sono sterilizzati, accuditi e nutriti dai volontari, ma non possono essere adottati poiché la normativa riconosce loro il diritto alla libertà e al radicamento nel luogo in cui vivono. Le colonie nascono quindi allo scopo di preservare la libertà del gatto. Non tutti gli individui sono uguali, e non tutti desiderano essere adottati.

I gattili per tipo di struttura e fine sono simili ai canili. Qui i gatti sono ospitati in spazi chiusi e gestiti all'interno di aree sanitarie e rifugi. I volontari che operano qui oltre ad accogliere i mici lavorano attivamente alla loro adozione. I gattili dovrebbero essere solo luoghi di passaggio, tuttavia spesso i mici che vi finiscono diventano invisibili e non vengono mai adottati.

Le oasi feline rappresentano una via intermedia: offrono un ambiente protetto ma semi-aperto, e si occupano di accogliere soprattutto gatti che non possono più vivere in colonia per ragioni di salute o sicurezza, ma che spesso non sono neppure adottabili per la loro scarsa socializzazione con l'essere umano.

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