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13 Giugno 2025
12:41

Cani che proteggono i loro umani: 5 segnali che Fido ti sta difendendo

Un cane esprime la sua motivazione protettiva in base all'effettiva vocazione di razza che ha, al suo carattere, al contesto in cui vive e soprattutto nell'ambito della relazione con la sua persona di riferimento. Riconoscere i segnali e non confonderli con altro è importante.

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Ci sono alcuni cani, non tutti, che hanno tra le loro motivazioni una in particolare che è particolarmente predominante rispetto agli altri: la protettiva. Sì, prima di tutto bisogna andare all'etologia della specie e capire quali sono le vocazioni di un individuo che poi, però, devono essere contestualizzate rispetto all'ambiente in cui vive, all'esperienza che ha maturato e alla relazione che ha con la sua persona di riferimento.

E' doveroso, dunque, prima di parlare di quali sono i segnali che possono aiutarci a comprendere quando il nostro compagno canino realmente ci sta proteggendo, capire che ci sono determinate razze o tipologie di individui che sono stati selezionati proprio per proteggere qualcosa o qualcuno e che quella motivazione ce l'hanno nel DNA, e non importa se non c'è un branco di pecore a cui badare perché ora ci siete voi e la famiglia va difesa, costi quel che costi.

Per fare un esempio chiaro, chi vive con un Pastore Maremmano non potrà non aver notato quella sua caratteristica modalità con cui magari fa pure entrare qualcuno in casa ma far uscire l'ospite poi non è proprio una facile operazione. Quel cane non è ‘cattivo', sta facendo ciò che per lui è giusto: controllare un estraneo che è entrato nel suo territorio (e qui si apre anche il fronte della motivazione territoriale oltreché della protettiva) e che può essere una minaccia per il suo gruppo sociale.

La motivazione protettiva, quando espressa in modo non coerente con l'ambiente e il contesto in cui il cane è stato messo, non va però inibita ma indirizzata e se davvero vi trovate in una situazione in cui il cane di famiglia è diventato estremamente protettivo nei vostri confronti, arrivando non solo a decidere chi entra e chi esce da casa ma anche a mettere in atto un comportamento aggressivo nei confronti di chi non conosce, è arrivato il momento di rivolgervi a un educatore o a un istruttore cinofilo (a seconda dell'età di Fido). Questo perché un cane con una motivazione protettiva esasperata (e vale per tutte le motivazioni non equilibrate) non sta facendo una bella vita nemmeno lui.

Distinguere quando un cane ci sta proteggendo rispetto a quando invece con il suo comportamento sta a sua volta chiedendo protezione, poi, è un altro aspetto da valutare. Sì, a volte crediamo che Fido si metta in mezzo tra noi e un'altra persona, familiare anche, per difenderci. Invece può capitare che quel determinato soggetto si allarmi per un'interazione che non gli piace e che quel suo modo di esprimere quella che per noi sembra protezione, ad esempio abbaiando o anche ringhiando verso l'altro, sia la manifestazione di una sua paura.

Ancora, si deve anche valutare la componente gelosia: i cani provano sentimenti complessi e a volte si crede che l'atteggiamento di protezione assunto sia perché Fido vuole difenderci da qualcuno ma in realtà non vuole proprio che interagiamo ma avere l'attenzione solo su di sé.

Insomma, proteggere per alcuni cani è una vocazione a cui abbiamo dato noi una grande spinta con la selezione sin dai tempi degli antichi romani e poi con il "boom" della creazione delle razze che è iniziato in modo mirato dal 1800. Non è un caso, del resto, che ci sono cani definiti proprio "da guardia", come il già citato Maremmano (che in realtà è un Pastore guardiano degli armenti) o il Dobermann. In comune questi cani hanno proprio le motivazioni protettiva, territoriale e possessiva altissime, unite anche alla competitiva: vocazioni che ci devono sempre ricordare la loro origine e il compito che gli abbiamo dato quando ci poniamo in relazione con loro.

I cinque segnali per capire che il nostro cane ci sta difendendo

Come ha scritto l'istruttore cinofilo Luca Spennacchio su Kodami "identificare un cane protettivo richiede attenzione a determinati segnali. Un cane protettivo tende a posizionarsi tra il suo compagno umano e una potenziale minaccia (a suo modo di vedere), può abbaiare, ringhiare, o assumere una postura rigida: l’osservazione del linguaggio del corpo è fondamentale per distinguere tra un atteggiamento accogliente e uno assertivo di minaccia. Alcuni cani mostrano un aumento della vigilanza o della tendenza a seguire e affiancare il compagno umano, specialmente in presenza di estranei o in situazioni non familiari o caotiche".

Si frappone tra te e un'altra persona

E' un atteggiamento evidente e che è del tutto normale se si tratta di un estraneo che si è troppo avvicinato a te. Un cane può farlo anche nei confronti di un conspecifico e ciò che bisogna notare è la postura che Fido assume per difenderci, ovvero il fatto che usi il corpo come prima scelta di intervento ma senza aggressività, onde evitare che si arrivi allo scontro. Fido interponendosi sta infatti facendo un'opera di mediazione proprio per non arrivare all' extrema ratio: usa la sua fisicità per allontanare la fonte di pericolo e così controlla e determina maggiore distanza tra te e l'interlocutore. La stessa cosa la mette in atto in presenza di un altro cane e a maggior ragione in questo caso sarà importante osservare entrambi gli animali per prevenire eventuali baruffe tra di loro.

Occhi puntati su di te

Alcuni cani preferiscono non intervenire fin quando non lo ritengono davvero opportuno. Il loro modo di difenderti è tenerti però sempre sott'occhio e così analizzare quanto sta accadendo per poi, eventualmente, agire al momento opportuno. Capita spesso, infatti, che Fido manifesti ‘fastidio' anche a distanza ad esempio quando una persona ci abbraccia ma non si avvicini comunque: lo fa abbaiando e magari alzandosi in piedi quando fino a poco fa sembrava sonnecchiare indifferente sul divano. In realtà un "guardiano" non perde mai di vista la sua persona di riferimento e, sempre a seconda del carattere di ciascuno e delle motivazioni preminenti della razza a cui appartiene, gestirà il controllo in base alla situazione e anche alla relazione che ha con la persona di riferimento.

Occhi puntati sull'altro

Osservare è una strategia che il cane può decidere di mettere in atto anche sull'estraneo. In generale l'osservazione diretta, occhi negli occhi, è un segnale di scontro aperto tra i cani e per questo, infatti, si consiglia di non guardare mai dritti in volto un animale con cui non si ha un rapporto di amicizia. Ecco allora che un cane protettivo può decidere di rimanere immobile e tenere la distanza ma di non lasciare mai ‘da sola' la persona che non gli piace posandogli lo sguardo addosso. Il messaggio, banalmente, è: "Ti osservo, non mi sfugge nulla di quel che fai".

Abbaio e ringhio: prodromici di un "allontanati o alla prossima attacco"

Abbaio e ringhio non sono la stessa cosa ma entrambi possono essere uno ‘strumento' da parte di un cane protettivo per avvertire l'estraneo che deve allontanarsi da te. Le vocalizzazioni dei cani sono mezzi di comunicazione che Fido usa proprio per far ‘sapere al mondo' le sue intenzioni e il ringhio, soprattutto, possiamo definirlo come l'ultimo messaggio prima di passare ai fatti. Un cane che abbaia prima e che lo fa per dire "allontanati dalla mia persona di riferimento" e non viene ascoltato, facilmente passa al ringhio nella speranza che possa essere un segnale più efficace.

Ipervigile: quando ti segue ovunque tu vada

Tutti gli esempi che abbiamo fatto se vengono manifestati in modo eccessivo sono sintomo di una ipertrofia della motivazione, ovvero quel cane non è a suo agio e la relazione non è bilanciata. Un caso specifico che può far capire meglio questo concetto è quando il cane ti segue ovunque tu vada ma con un atteggiamento sempre iper vigile, ovvero manifestando uno stato d'animo non sereno. Succede quando si ha che fare con un soggetto che non è stato aiutato a cedere al suo estremo desiderio di controllo e che, evidentemente, continua a pensare di essere l'unico capace di proteggere chi ama da quelli che per lui sono tutti pericoli. Questo atteggiamento va oltre il puro attaccamento e si riesce a identificarlo appunto osservando come manifesta questa condizione il cane: ansima? ha gli ‘occhi spiritati'? Si attacca a voi fisicamente ovunque vi ponete? Occhio a questi particolari e parlate con un dog trainer con approccio cognitivo relazionale per capire cosa non ha funzionato nel vostro rapporto.

Quando Fido ci protegge comunque, al di là delle derive comportamentali, sta esprimendo qualcosa che per lui è molto importante: prendersi cura dell'altro e rimanere sempre a fianco della persona con cui condivide la vita, nella gioia e nel pericolo anche. Un cane protettivo va rispettato ma soprattutto compreso e questo lo si fa solo attraverso la capacità che devi avere di fargli capire che ci sono situazioni in cui può e deve delegare a te il ruolo di "guardiano" e, ancora di più, comprendere che in determinate occasioni non c'è proprio nessun pericolo da cui difendersi. Tutto ciò è possibile sono se il tuo cane, semplicemente, si fida di te.

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