UN PROGETTO DI

“Balene spiaggiate per il rischio tsunami”: perché non è vero che c’è correlazione con il terremoto

E' diventato virale un video in cui si vedono quattro capodogli spiaggiarsi sulla costa di Tateyamain Giappone. Sui social media si è collegato l'evento al terremoto di magnitudo 8.8  avvenuto al largo della Kamchatka e all'allarme tsunami. Le immagini in realtà risalgono al giorno prima e non c'è nessuna prova scientifica che accerti una correlazione tra i due eventi.

30 Luglio 2025
13:19
Immagine

Un video sta girando sui social e mostra quattro balene che si sono spiaggiate sulla costa di Tateyama, città che si trova nella prefettura di Chiba. Le immagini sono state diffuse sui social media e subito si è pensato che vi fosse una correlazione con l'allarme Tsunami dovuto al terremoto di magnitudo 8.8  avvenuto al largo della Kamchatka, nell’estremo oriente della Russia nella notte del 30 luglio.

Il tamtam in Rete è diventato alto quanto le onde che si temono possano colpire diverse parti del mondo ma non vi è alcuna prova che lo spiaggiamento dei cetacei sia correlato all'evento e, anzi, l'unica certezza che si ha è che quelle immagini sono del giorno prima rispetto a quando è avvenuto il sisma nelle acque russe.

Media giapponesi, infatti, hanno approfondito la notizia e intervistato esperti che hanno sottolineato che "non ci sono prove a sostegno di un collegamento con il terremoto", invitando la popolazione a mantenere la calma e a non avvicinarsi alle balene.

La segnalazione della presenza delle balene, infatti, è arrivata alla polizia della prefettura (che ha emanato un comunicato per renderlo noto) alle 18:30 del 29 luglio, mentre il sisma si è verificato alle 23:24 ora locale (01:24 del 30 luglio in Italia). 

Le balene nel video, che dovrebbero essere dei capodogli, hanno una lunghezza di circa 7-8 metri ed erano vive quando sono arrivati sul posto gli agenti delle forze dell'ordine. Secondo Mika Kuroda, professore associato dell'Università di Hokkaido, che da anni studia il fenomeno, i casi di balene e delfini spiaggiati sulle coste avvengono con una frequenza di circa uno al giorno in tutto il Paese.

Ciò che emerge di certo in questo momento è che non vi è nemmeno alcuna prova scientifica in generale della correlazione tra fenomeni come lo spiaggiamento e l'arrivo di uno tsunami o il "suono" di un terremoto che può far perdere la direzione agli animali marini. Questo per chiarire anche un aspetto legato alla tempistica, ovvero al fatto che i capodogli si sono spiaggiati prima del terremoto ma avrebbero potuto avvertirlo prima. Il professor Kuroda, intervistato da una testata locale, ha infatti voluto sottolineare che nulla di scientifico avvalora questa ipotesi e che il vero rischio per le persone, oltre a quello delle eventuali onde in arrivo, è anche un altro in questi casi: "Potrebbe esserci chi si reca nella zona nonostante lo tsunami in arrivo. Se si avvicinano troppo, potrebbero essere colpite dalla coda di una balena".

Sfondo autopromo
Segui Kodami sui canali social
api url views