
A Rémi non piace, come alla maggioranza dei gatti in realtà, stare confinato nel giardino dell'abitazione della sua famiglia umana. Questo micio francese, adottato da un rifugio, ama andare in giro e una delle sue mete preferite era la casa accanto alla sua, dove ha però compiuto un "grave reato": ha lasciato le tracce delle sue impronte sulla pittura del muro che era stato da poco rinfrescato, fatto pipì su una coperta e anche lasciato deiezioni nel giardino del vicino.
Almeno questo è quello che ha stabilito un giudice della regione di Hérault e a pagare i danni causati dal gatto sarà la sua persona di riferimento, dopo che il proprietario del giardino l'ha denunciata. Dominique Valdès, la donna che ha adottato Rèmi, dovrà ora versare 1250 euro alla persona che vive accanto casa sua e, come se non bastasse, le è stato anche intimato di provvedere al confinamento dell'animale, tanto che se il micio dovesse di nuovo entrare nella proprietà limitrofa per ogni "infrazione" dovrà versare 30 euro.
Le avventure del gatto Remi diventano un caso in Francia
Il caso, avvenuto in realtà il 7 gennaio scorso ma solo ora emerso sulla stampa locale, sta scuotendo l'opinione pubblica non solo ad Agde, nell’Hérault, dove si è verificato ma a livello nazionale mettendo in luce due aspetti della relazione con gli animali in generale e con i gatti in particolare: la limitazione della libertà e il rischio che con questo tipo di sentenze si creino dei precedenti negativi che portino le persone a non adottare più gatti dai rifugi.

La cifra stabilita dal giudice corrisponde alla somma tra il risarcimento quantificato in 450 euro e ben 800 euro invece di spese processuali, a fronte poi della difesa della donna che ha in tutti i modi chiesto come sia possibile provare che proprio il suo gatto abbia compiuto quanto denunciato dal vicino di casa, considerando che nella zona vivono molti gatti domestici che hanno famiglie di riferimento ma vista anche la presenza di animali vaganti sul territorio. In particolare, Rèmy è stato identificato per la segnalazione del colore del suo manto rosso, ma nell'area diversi testimoni hanno segnalato che c'è un gatto simile a lui.
Al di là del trovare il vero "autore del reato" i media francesi stanno mettendo molto in risalto questa notizia, perché va a toccare l'essenza stessa della relazione con i gatti e il rapporto che le persone hanno con la libertà del proprio compagno felino. Inoltre, come accennavamo, le associazioni animaliste temono che la storia di Rémy possa essere rappresentativa in senso negativo: le persone che hanno intenzione di adottare un gatto potrebbero cambiare idea a fronte di ritrovarsi poi in una situazione simile.
La limitazione di libertà dei gatti. Le associazioni animaliste: "Precedente grave"
La Société Protectrice des Animaux (SPA), in particolare, è scesa in campo commentando quanto accaduto e accendendo un faro sulla questione adozioni e gestione della libertà degli animali domestici. Guillaume Sanchez, direttore generale della SPA, ha così commentato a Le Parisien la notizia: "Non si tratta di un incidente di poco conto. È una questione molto più seria. I gatti domestici, soprattutto se tenuti in casa, hanno un naturale bisogno di esplorare l'ambiente circostante. Se questa procedura dovesse creare un precedente, porterebbe senza dubbio a un significativo rallentamento delle adozioni. Chi vorrebbe adottare un gatto sapendo di essere multato per aver spostato il proprio animale domestico? Nessuno".
Ad oggi Rémy non esce più di casa. La sua persona di riferimento ha dovuto obbligarlo a non espletare quella che è una motivazione naturale per i gatti, ovvero il desiderio di esplorare il territorio andando ad appagare un comportamento del tutto in linea con l'etologia di questi animali. Secondo quanto dichiarato ai media francesi, Dominique è stata anche di nuovo convocata in un'udienza che si terrà il prossimo dicembre perché il vicino di casa l'ha di nuovo denunciata sostenendo che il gatto ha "sconfinato" di nuovo nella sua proprietà.