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16 Giugno 2025
15:22

A Ibiza c’è davvero un’emergenza serpenti? L’erpetologo: “Sì, ma non per le persone”

A Ibiza non c'è nessuna invasione di biacchi o di "serpenti marini". Nessun pericolo, dunque, perlomeno non per turisti e bagnanti. La specie trovata sull’isola è in realtà il colubro ferro di cavallo, introdotta insieme a piante ornamentali, non velenosa e completamente innocua per gli esseri umani. Rappresenta però una minaccia concreta per la biodiversità locale, in particolare per la lucertola endemica delle Pitiuse.

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Intervista a Dott. Antonio Romano
Erpetologo del CNR
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Il colubro ferro di cavallo avvistato in mare a Ibiza. Foto di @theibizaphotographer via Instagram

Negli ultimi giorni si sta parlando molto dell'avvistamento di grossi serpenti pescati in mare tra le acque di Ibiza, molti ipotizzano che si tratti del biacco, un serpente innocuo che si trova comunemente in ambienti cittadini e talvolta anche al mare. Si tratta di un ritrovamento sicuramente non comunissimo, ma che ha alimentato un'ondata di titoli sensazionalistici, in alcuni casi evocando scenari quasi da film horror: "Emergenza serpenti a Ibiza", "Ibiza invasa dai serpenti marini". Ma dietro al clamore mediatico che accompagna spesso questi rettili si nasconde come sempre una realtà molto diversa, più complessa, e che ha molto poco a che vedere con i pericoli per le persone.

Il protagonista di questi avvistamenti è in realtà il colubro ferro di cavallo (Hemorrhois hippocrepis), un serpente non velenoso, che può superare i 150 cm di lunghezza arrivando in alcuni casi a 18-190 cm, completamente innocuo per gli esseri umani, ma diventato ormai simbolo di un problema ecologico molto più serio per Ibiza e le altre isola Baleari: l'introduzione di specie aliene invasive e le sue catastrofiche conseguenze per la biodiversità locale.

"Più che di un'invasione, si tratta sostanzialmente di un'importazione di animali", spiega a Fanpage.it l'erpetologo del CNR Antonio Romano. "Non è un evento nuovo per le Baleari: nel corso dell'ultimo secolo sono arrivate diverse specie di serpenti. Il colubro ferro di cavallo, però, è quella che ha avuto il maggior successo, anche per le sue caratteristiche ecologiche. È molto termofilo, visibile, piuttosto grande, e per questo finisce spesso sotto i riflettori. Ma non è pericoloso per l'uomo e non è nemmeno l'unico presente sull'isola".

L'arrivo dei serpenti a Ibiza per colpa dell'essere umano

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Il colubro ferro di cavallo (Hemorrhois hippocrepis) è una specie non velenosa originaria del Nord Africa, della Penisola Iberica e di parte della Sardegna, introdotta a Ibiza con il grande import di olivi ornamentali. Foto da Wikimedia Commons

Il colubro ferro di cavallo, diffuso originariamente in Nord Africa, in gran parte della penisola iberica e in una piccola porzione sud-occidentale della Sardegna, non è arrivato a Ibiza da solo. Il suo ingresso è stato accidentale, ma favorito come sempre da alcune attività umane : "Tutti questi rettili sono giunti con il grande import di olivi ornamentali", racconta Romano. "Talvolta si nascondono nei vasi, sotto le radici, e finiscono per essere trasportati e liberati involontariamente durante la messa a dimora delle piante".

Le prime segnalazioni di popolazioni ormai naturalizzate del colubro ferro di cavallo sull'isola risalgono al 2003. Tuttavia, in poco più di vent’anni, il serpente ha trovato nell'ambiente isolano un habitat ideale, privo di predatori naturali e con una disponibilità di prede pressoché infinita. Questo ha permesso una rapida espansione demografica della specie, che si sta trovando decisamente meglio rispetto ad altre, come per esempio Zamenis scalaris, altra specie innocua presente sull'isola e introdotta dalle attività umane.

Una minaccia per la lucertola delle Pitiuse

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I serpenti mangiano sopratutto le lucertole delle Pitiuse (Podarcis pityusensis), una specie endemica di Ibiza e Formentera

Se per gli esseri umani il serpente non rappresenta alcun rischio, ben diverso è l'impatto sugli altri animali autoctoni, in particolare su un piccolo rettile che è un vero gioiello della biodiversità mediterranea: la lucertola delle Pitiuse (Podarcis pityusensis), come vengono chiamate le Baleari in catalano, diffusa originariamente solo a Ibiza e Formentera. "Sull'isola vive questa specie endemica che non si è coevoluta con i serpenti e non è in grado di difendersi da predatori del genere", spiega ancora Romano.

"La lucertola, come tutti gli endemismi, ha un grande valore conservazionistico e la sua sopravvivenza è oggi seriamente minacciata dalla presenza dei serpenti". Quello che sta accadendo a Ibiza non è però solo un problema legato alla conservazione della biodiversità autoctona, ma anche un caso interessante di adattamento ecologico. Gli studi condotti recentemente sulle popolazioni ibizenche del colubro hanno mostrato differenze significative nella biologia e nel comportamento rispetto a quelle continentali.

Una specie invasiva che si sta evolvendo velocemente

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La specie si sta adattando rapidamente all’ambiente isolato e si riproduce prima e più a lungo rispetto alle popolazioni continentali

"Le femmine raggiungono la maturità sessuale a dimensioni corporee inferiori, quindi si riproducono prima", sottolinea l'erpetologo. "Hanno un periodo riproduttivo più esteso, probabilmente favorito dal clima favorevole e dall'abbondanza di prede, le lucertole, appunto. Questi fattori insieme potrebbero favorire un ciclo vitale molto più rapido, che contribuisce a una crescita demografica eccezionalmente rapida: a Ibiza la specie sta mostrando una notevole plasticità ecologica".

In altre parole, in appena due decenni circa il serpente è riuscito ad adattarsi perfettamente alle condizioni ambientali dell'isola, cambiando comportamento e ciclo vitale in risposta al nuovo ambiente. Questa eccezionale capacità, estremamente interessante da un punto di vista biologico ed ecologico ma problematica per piccole lucertole, ha permesso alla specie di colonizzare rapidamente l'isola e di crescere velocemente da un punto di vista demografico, cosa che altrove e con altri animali richiede solitamente tempi molto più lunghi.

Nessuna emergenza per gli esseri umani, ma per la biodiversità

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Nonostante il sensazionalismo di alcuni media, non esiste alcun pericolo per i bagnanti o i turisti, ma solo per la biodiversità dell’isola

Nonostante il sensazionalismo di alcuni media, è importante chiarire che non esiste alcun pericolo per i bagnanti o i turisti. Come ribadisce Romano: "Tutti i serpenti attualmente introdotti e acclimatati sulle isole Baleari non sono velenosi. Non c'è nessun rischio per le persone. Quello che è davvero a rischio è la biodiversità autoctona". Anche questo motivo, le autorità hanno già avviato programmi di monitoraggio e contenimento delle popolazioni di serpenti, nel tentativo di rallentarne la diffusione e tutelare le specie endemiche.

La vera emergenza a Ibiza non riguarda quindi pericolosi serpenti "marini" che minacciano persone e bagnanti, ma delicati e fragili ecosistemi unici. Ma come purtroppo accade fin troppo spesso quando si parla di natura e biodiversità, i pericoli veri e concreti non fanno notizia. A dispetto del suo nome (dalle due o quattro macchie scure a forma di ferro di cavallo, che si trovano dietro testa), bisogna dunque sperare che la fortuna sull'isola di Ibiza non lo accompagni troppo. La buona sorte del colubro, sarebbe invece una sciagura per le altre specie.

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