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Tutti i rettili, proprio come noi, respirano attraverso i polmoni. Che si tratti di un'iguana, di una tartaruga o di un serpente, l'ossigeno entra nel corpo sempre attraverso un sistema respiratorio che ha nei polmoni il suo fulcro. Tuttavia, c'è molto di più. Perché in questo gruppo così antico e diversificato, l'evoluzione ha inventato soluzioni e adattamenti sorprendenti per migliorare o supportare la respirazione polmonare. Alcuni rettili respirano per esempio anche quando sono sott'acqua, altri hanno modificato muscoli o cavità interne per migliorare l'efficienza polmonare. E poi ci sono loro, i serpenti. Senza zampe, allungati, e con un solo polmone che ha dovuto adattarsi a questa particolare "architettura" corporea.
Come respirano i serpenti

Uno dei problemi principali per un serpente è riuscire a respirare mentre stanno ingoiando una preda intera che può essere numerose volte più grande del loro corpo a riposa. Eppure, ci riescono, ma non lo fanno respirando dalla pelle, come a volte si sente ancora dire. Questa è una leggenda metropolitana da smentire subito. I serpenti non sono in grado di respirare attraverso la pelle, a differenza di molti anfibi e alcune tartarughe acquatiche, la loro cute è troppo spessa e impermeabile per permettere scambi gassosi con l'ambiente.
La respirazione è affidata completamente ai polmoni, come di base in tutti gli altri rettili. Ma allora come fanno a non soffocare mentre ingoiano una preda intera? La risposta è una piccola meraviglia anatomica: i serpenti hanno una trachea molto lunga e mobile, che può sporgere fuori dalla bocca come una sorta di cannuccia. Quando stanno ingoiando una preda enorme che occupa tutta la loro bocca, questa estensione permette loro di continuare a respirare, un po' come un boccaglio ci permette di farlo sott'acqua.
Quanti polmoni ha un serpente?

Una delle domande più curiose riguarda proprio il numero dei polmoni presenti nei serpenti. La risposta breve è: uno solo, nella maggior parte dei casi. I serpenti hanno infatti un solo polmone funzionale, quello destro, che si estende per buona parte del corpo allungato del rettile. Il polmone sinistro, invece, è ridotto o del tutto assente, soprattutto nelle specie più sottili e specializzate. Questa asimmetria è una conseguenza dell'adattamento alla loro forma allungata: mantenere due polmoni di grandi dimensioni sarebbe stato troppo ingombrante.
Il polmone funzionante è però diviso in due parti. C'è una anteriore, più vascolarizzata e responsabile degli scambi gassosi, e una posteriore, a forma di sacco, che agisce come una sorta di riserva d'aria o camera di compensazione. Durante la respirazione, l'aria entra e viene spinta in avanti grazie alla contrazione dei muscoli costali, gli stessi che usano per strisciare. Questo significa che quando un serpente si muove rapidamente, spesso trattiene il respiro, perché i muscoli che usa per spostarsi sono gli stessi che gli servono per respirare.
L'apparato respiratorio dei rettili: caratteristiche

Tutti rettili, come detto, respirano con i polmoni. Nessuna specie è in grado di compiere una respirazione cutanea efficace come quella degli anfibi, tuttavia alcuni gruppi hanno sviluppato strategie accessorie davvero particolari. Alcune tartarughe acquatiche e marine, per esempio, possono scambiare gas attraverso la cloaca (l'unica apertura che fa da ano e da cui sbucano anche i condotti urinario e delle gonadi), o la pelle più sottile del collo e delle zampe. Tuttavia, anche queste specie dipendono sempre dai polmoni per una respirazione completa.
I coccodrilli sono un caso altrettanto affascinante. Hanno un diaframma muscolare molto simile a quello dei mammiferi, ma con una differenza importante. In questi antichi rettili, i muscoli tirano il fegato all’indietro (muovendo anche parte del bacino), creando spazio per l'espansione dei polmoni. Questo sistema altamente efficiente permettendo un flusso d'aria unidirezionale, simile a quello degli uccelli, con cui i coccodrilli e gli alligatori sono lontanamente imparentati.
Nei sauri (le lucertole), la respirazione è più classica, ma alcune specie, come i varani, hanno sviluppato tecniche complementari come il "buccal pumping", ovvero il pompaggio d'aria attraverso movimenti della bocca. Respirare è un gesto molto semplice per noi, ma nel mondo dei rettili è il frutto anche di soluzioni evolutive straordinarie. I serpenti, con il loro unico polmone e la trachea "telescopica", ne sono un esempio perfetto.