UN PROGETTO DI
20 Novembre 2025
12:51

5 giochi che i cani amano consigliati dall’educatrice cinofila

Giochi di attivazione mentale, "tira e molla", nascondino e altre attività olfattive: giocare con il proprio cane rafforza il legame e consente di appagare i bisogni non solo fisici di Fido ma quelli che riguardano l'aspetto cognitivo ed emotivo del nostro amico a quattro zampe.

Intervista a Martina Campanile
Educatrice e istruttrice cinofila
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Uno Yorkshire con un gioco di attivazione mentale

Tante persone ancora ritengono che il benessere del proprio cane sia limitato all'esplicazione dei bisogni di base, ovvero alla sola cura legata alla salute fisica che si estrinseca nel dargli da mangiare, garantirgli il "giretto" sotto casa per espletare i suoi bisogni e fornirgli una cuccia in cui dormire. In realtà, "un cane ha desideri che vanno ascoltati e assecondati per renderlo davvero soddisfatto e che riguardano soprattutto quelli che attengono alla sua sfera emotiva. Il gioco, ad esempio, è il mezzo ideale per garantire al proprio compagno di vita a quattro zampe una vita serena e appagante".

A sottolinearlo a Kodami è Martina Campanile, educatrice e istruttrice cinofila con approccio cognitivo zooantropologico, ovvero uno stile educativo che mette al centro la relazione tra cane e umano di riferimento per garantire una corretta convivenza all'interno del "sistema famiglia" di cui Fido è un membro a tutti gli effetti. "Sono diverse le attività ludiche che si possono svolgere insieme ai cani e in cui ci si può divertire insieme, andando a stimolare l'aspetto cognitivo dell'animale e traendo anche noi beneficio da un'interazione che rafforza il legame".

Tra le varie proposte che si possono fare al nostro compagno canino, abbiamo chiesto all'esperta di indicarcene cinque che consentono al binomio di giocare insieme e migliorare la vita del proprio amico a quattro zampe.

Giocare a nascondino

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Un cane in attesa

"Si può fare sia in casa che in esterno ma il punto di partenza è lo stesso: dare al cane la possibilità di utilizzare il suo potente olfatto che mette in moto la parte cognitiva nell'elaborazione delle informazioni che raccoglie attraverso gli odori". Il gioco del nascondino può essere fatto facilmente in ogni contesto, importante è che il cane abbia imparato il "resta", ovvero che sia capace di gestire l'attesa e non muoversi prima che ci si è allontanati. Tutta l'attività deve essere connotata da un atteggiamento realmente divertente, "soprattutto quando poi Fido ci scopre e lì bisogna essere prodighi di complimenti: senza nemmeno bisogno di premiarlo con il cibo il nostro cane sarà soddisfatto della gioia che vi ha procurato vederlo compiere la ricerca e ciò aumenterà anche la sua autostima".

Il gioco va fatto seguendo diversi step, iniziando sempre in modo semplice: "Le prime volte ci si può anche far aiutare da un altro componente della famiglia che rimane con il cane o, appunto, andando a lavorare con Fido per insegnargli il segnale d'attesa. Sempre all'inizio, poi, ci si può andare a nascondere facendogli vedere dove siamo, così che si formi nella sua testa il percorso mentale che lo porterà poi a capire che le volte successive, non vedendovi, dovrà venire a cercarvi – spiega Martina Campanile – Questa attività ludica è divertente anche in natura e lì dove non è possibile lasciare il cane libero si può usare una lunghina, ovviamente in compagnia di un'altra persona".

Ricerca olfattiva

Stimolare il cane ad utilizzare l'olfatto è dunque la strada migliore per ottenere un grande risultato: farlo divertire e allo stesso tempo mettere in moto le sue sinapsi, partendo dal presupposto che i cani hanno capacità cognitive così come dimostrato ormai da una ricca letteratura scientifica. "Le ricerche olfattive permettono di migliorare la concentrazione, l’autostima e l’auto efficacia del nostro amico, come già si può evincere dalla prima attività proposta – continua l'istruttrice –  e non necessariamente dobbiamo nasconderci noi, ma possiamo usare degli oggetti per far divertire il cane nella ricerca".

Anche in questo caso si può giocare con Fido sia in casa che in natura, proponendogli ad esempio la ricerca del suo gioco preferito o di un nuovo oggetto che assocerà all'attività ludica che gli stiamo proponendo. "I giochi olfattivi consistono nel nascondere una ‘risorsa' che dovrà poi essere cercata e raggiunta dal cane tramite l’utilizzo del suo olfatto sopraffino, iniziando sempre da nascondigli facili per poi andare via via a rendere sempre più complessa e accattivante la ricerca, in base alla risposta del soggetto".

Proporre il Kong

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Un Border Collie e il suo Kong

Il Kong è un passatempo che favorisce la regolazione delle emozioni e la concentrazione mentale: è uno strumento che viene utilizzato anche per ridurre situazioni di stress o stati d'ansia come può essere l'allontanamento momentaneo della persona di riferimento, ma in questo contesto deve essere concepito come potrebbe essere per noi umani giocare alla Settimana enigmistica.

"L'oggetto ha una forma che consente di infilare dentro qualcosa di appetibile e il cane si impegnerà per capire come fare per raggiungere anche l'ultimo residuo che si trova sul fondo – continua Campanile – Si tratta di un'attività che di ludico di per sé può essere interpretata come un "solitario" ma che appunto serve per appagare la necessità di calma e concentrazione che un cane può avere in determinati momenti".

Lancio e riporto

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Un Golden Retriever con la pallina in bocca

Tutti abbiamo una pallina in casa se c'è un cane in famiglia. Il lanciare e chiedere al cane di riportare un oggetto, appunto che sia una pallina o altro, è una delle interazioni più caratteristiche della relazione tra cane e umano. "Importante è che non diventi l'unico gioco e che lo si faccia sovrappensiero, senza essere davvero coinvolti in quel che si sta facendo – spiega l'educatrice – Il gioco del lanciare un oggetto, che sia un rametto in natura o uno dei pupazzi di Fido, a volte viene fatto poi senza soluzione di continuità e in alcuni soggetti si può arrivare a comportamenti stereotipati o a vere e proprie fissità cognitive: Fido non riesce più a uscire dal loop del lancio e del riporto e si perde completamente la parte sana dell'attività".

Per evitare di arrivare a quest'ipotesi "è importante avere una cornice ludica ben definita, ovvero dei segnali chiari di inizio e fine attività che il cane riconosce e che consentono l'appagamento sereno attraverso il gioco".

Tira e molla

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Tira e molla

Ogni gioco – non solo il lancio e il riporto – deve avere un inizio, un ‘durante' e un chiaro segnale di fine e il "tira e molla" è l'esempio giusto per far capire l'importanza di aver stabilito le regole insieme al vostro cane. "C'è uno studio del National Institutes of Health pubblicato nel 2024 che aiuta a sfatare la demonizzazione di questo gioco che, se incorniciato in maniera corretta in una dimensione di non estrema competizione, risulta molto utile all’interno di un percorso educativo con cani che possiedono le motivazioni possessiva e competitiva marcate, permettendo di agire tra le altre cose anche sulle fluttuazioni di arousal, ovvero equilibrando i picchi di eccitazione per riportare l’omeostasi", spiega l'esperta. Quello che viene infatti sottolineato nella ricerca è che "i cani spesso competono per gli oggetti quando giocano con altri cani, ma sono solitamente più collaborativi quando il compagno di gioco è umano. La maggior parte dei cani non sembra considerare i giochi competitivi giocati con un partner umano come gare di "dominanza": piuttosto, vincere il possesso di oggetti durante i giochi sembra essere semplicemente gratificante".

In generale, dunque, si tratta di un gioco che va saputo proporre al proprio cane, a maggior ragione se è un soggetto con alte motivazioni competitiva e possessiva, come può accadere negli individui che appartengono alla tipologia dei Terrier di tipo Bull o ai molossoidi (Pitbull e Rottweiller per fare due esempi di razze).

"Il tira e molla diverte entrambi i partecipanti e serve a rafforzare il rapporto, oltre a rappresentare l'occasione per alcuni cani di esprimere parte del proprio patrimonio genetico  – conclude Campanile – E' un'attività ludica che se ben impostata ha risultati positivi, aiutando il cane a formare e mantenere l’autocontrollo. Richiede però esperienza che si matura nella pratica e una profonda conoscenza del proprio compagno canino, perché se eseguito in modo non realmente giocoso e senza valutare i tempi giusti in cui deve avvenire può diventare controproducente, alimentando appunto competitività e possessività. Non bisogna poi dimenticarsi che incastonarlo in un tempo definito serve anche a non incidere sull'aspetto della salute dell'animale perché necessita di un certo impegno fisico a carico soprattutto dei muscoli del collo, della testa, della schiena e degli arti".

Giochi di attivazione mentale

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Un cane durante una sessione di problem solving

Il "problem solving" è un'altra alternativa interessante per proporre giochi più statici ma che fanno aguzzare l'ingegno di Fido. Ci sono di varie tipologie ma il senso è quello di chiedere al cane di compiere dei gesti per raggiungere qualcosa che gli interessa. In commercio ne esistono diversi ma ci si può attrezzare anche con oggetti che si trovano in casa per riadattarli allo scopo. "Un esempio tipico è quello del rotolo di carta igienica o dello scottex: inserendo dei premietti all'interno e chiudendo le parti terminali lo si propone al cane che si impegnerà a trovare il modo per aprire la ‘composizione' e raggiungere il risultato", aggiunge Martina Campanile.

Nei negozi si trovano giochi di stimolazione mentale di ogni tipo e per ogni cane, perché questo tipo di attività ludica fa bene tanto ai cuccioli quando ai cani adulti. I gradi di complessità variano e può trattarsi tanto di oggetti con coni e altri strumenti che Fido deve spostare con la bocca o con le zampe o anche fatti con cordicelle che il cane deve tirare per ottenere ciò che sta cercando di prendere.

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