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Jessica, uccisa da un male incurabile a 26 anni a pochi giorni dalla laurea

Voleva laurearsi in Lingue, Jessica Tellatin, 26 anni, padovana. Alla fine, ha dovuto arrendersi a quella malattia contro la quale ha combattuto per tre lunghi anni. La madre ora è rimasta sola, dopo aver perso il marito, morto in un incidente stradale nel 1999.
A cura di B. C.
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Ha lottato contro quel male che la affliggeva per tre lunghi anni. Voleva laurearsi in Lingue, Jessica Tellatin, 26 anni, padovana. E’ morta ieri mattina, proprio a pochi giorni da quel traguardo tanto agognato. Il tumore al cervelletto che l'aveva colpita, alla fine non le ha lasciato scampo. La giovane si era sottoposta ad un delicato intervento chirurgico, ma le sue condizioni erano progressivamente peggiorate nell’ultimo periodo. Lascia da sola la mamma Consuelo, che aveva già perso giovanissima il marito Paolo Tellatin, 35 anni, in un incidente stradale nel 1999. Jessica era infatti figlia unica. “Hanno lottato insieme in questi tre anni di calvario”, ricorda al Mattino di Padova la cugina Martina, “sostenendosi a vicenda: quando stava per cedere una, l'altra la rassicurava. Sempre molto unite”.

Jessica aveva cominciato a sentire i primi fastidi tre anni fa: mal di testa, formicolii alle braccia. Lei, studentessa, spesso sotto esame, aveva attribuito quei disturbi allo stress. Alla fine però i risultati degli esami a cui si è sottoposto hanno invece dato una riposta molto diversa e terribilmente drammatica: tumore al cervelletto. Jessica si era sottoposto ad un’operazione che inizialmente si credeva avesse estirpato quel male alla radice. Ma i problemi sono tornati poco dopo: la ragazza subisce la compromissione del nervo ottico che la rende cieca ad un occhio. “Ma lei, forte e desiderosa di proseguire con la propria vita, in cerca di riscatto dalle tante difficoltà che le erano capitate, ha continuato a studiare. Le mancava soltanto la tesi” prosegue la cugina.

Jessica, oltre a studiare, lavorava in pizzeria nel fine settimana, anche e soprattutto per cercare di mantenersi in maniera autonoma, visti i problemi economici in famiglia, cominciati dopo la tragica morte del padre. Voleva migliorare la sua esistenza e per questo aveva scelto di iscriversi all'università. “Se mia cugina può essere di esempio per qualcuno, è proprio per la tenacia con cui si è aggrappata alla vita” conclude Martina.

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