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Un chip sotto la pelle per pagare in cassa: come funziona l’ultima moda degli imprenditori svizzeri

I micorchip sottocutanei funzionano grazie alla modalità pre-paid e usa la tecnologia NFC, lo stesso sistema che permette di pagare con lo smartphone.
A cura di Elisabetta Rosso
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Gian-Andrea Huonder è svizzero, ha 22 anni, e quando entra nei negozi paga avvicinando la sua mano ai Pos. È uno dei tanti giovani rampolli che per stare al passo con i tempi ha deciso di impiantare un chip sotto la pelle per pagare tutto, ovunque, solo imponendo il suo palmo davanti alle casse che gli presentano il conto.

“Penso sia fantastico perché se mi dovessero rubare tutto durante le vacanze, ho ancora i miei soldi con me”, ha spiegato Hounder a Blik. E sembra che in Svizzera anche altri ragazzi condividano lo stesso entusiasmo. Gian-Andrea, infatti, non è l’unico che ha deciso di impiantare il chip sottopelle, spiega a Blik che sono diventati una moda tra giovani imprenditori appassionati di tecnologia.

Come si fa a pagare con un chip?

Il dispositivo per pagare pesa meno di un grammo ed è poco più grande di un chicco di riso, è composto da un microchip e un'antenna racchiusa in un biopolimero, un materiale di origine naturale, simile alla plastica. Funziona grazie alla modalità pre-paid e usa la tecnologia NFC, che si attiva solo quando si trova vicino a un lettore, un modo per assicurare a chi sceglie di impiantarsi il chip di non essere tracciabile 24 ore su 24. Tra i principali dubbi legati alla nuova tecnologia c'è proprio la questione della privacy.

Il pagamento contactless della mano usa praticamente lo stesso sistema che permette di pagare con lo smartphone. Per attivarlo bisogna utilizzare un’app di e-wallet, che permetterà di fare acquisti nella maggior parte dei negozi in tutto il mondo. "Ce l'ho da quattro mesi e funziona ovunque con i pagamenti, anche all'estero". Devi solo scoprire come mettere la mano su ogni dispositivo. "Spesso le persone ti guardano stupite perché non l'hanno mai visto prima" ha spiegato Huonder.

Le critiche all' intervento in Svizzera

Il chip è stato inserito sottopelle dal chirurgo Christian Köhler che ha anche pubblicato l’intervento sul suo profilo Instagram. “I rischi sono che il chip si rompa, che scivoli o che causi un'infezione. E a un certo punto sarà probabilmente rimosso di nuovo o sostituito", ha detto Köhler.

Non tutti hanno reagito con lo stesso interesse di Gian-Andrea e i suoi amici. Tra i commenti, infatti, si legge “Vergognatevi per aver sostenuto qualcosa di così di disumano”, oppure “Siete malati”, scrive un altro. "Questo è sbagliato. L'uomo non dovrebbe diventare una macchina!". C'è anche chi rassegnato dice "tanto saremo cotretti ad averlo tutti prima o poi".

Il chirurgo risponde così: “Il progetto è stato sviluppato con un’azienda di Zugo e chi si fa impiantare un chip NFC lo fa in maniera volontaria”. E poi aggiunge "alcuni appassionati di tecnologia di grande successo sono venuti da me chiedendo di impiantare questi chip”.

Quanto costa?

L’intervento costa circa 500 franchi a persona, va però aggiunto il costo del chip che deve essere comprato dal cliente a parte. Il prezzo si aggira intorno ai 300 franchi. Con meno di 1000 euro quindi è possibile impiantare sottopelle un sistema di pagamento contactless. Non solo. I chip possono essere utilizzati anche per altre funzioni, per esempio per aprire la porta di casa, della macchina o del garage. Questa tecnologia è nota dal 1998, ma solo nell'ultimo decennio è stata resa disponibile sul mercato. Secondo un sondaggio della Bbc, condotto su 4.000 europei, il 51% degli intervistati prenderebbe in considerazione l'idea di installare un chip sottopelle. La prima azienda a vendere chip che sostituiscano le carte di credito è stata l'anglo-polacca Walletmor.

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