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Quali sono i dati che PornHub raccoglie su di te mentre stai guardando i suoi video

Bastano in realtà informazioni che da sole sembrano irrisorie come il livello di batteria, il fuso orario o i plugin installati. Messi tutti insieme questi dati però creano una sorta di impronta digitale che permette di riconoscere un utente dall’altro.
A cura di Elisabetta Rosso
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Dietro ogni grande sito porno c'è un colosso tech che vuole raccogliere informazioni sulle fantasie più intime degli utenti. E in testa c'è PornHub. Ogni mese milioni di persone entrano, guardano video (la media in Italia è di 9 minuti, tantissimo) e poi escono. In questo modo la piattaforma riesce a collezionare i dati degli utenti. Ogni volta che si visualizza una pagina, determinate informazioni vengono trasferite automaticamente dal browser al sito. Tra questi l‘indirizzo IP, le versione del browser, il livello di carica della batteria, il fuso orario, i plugin installati. Se un sito riesce a raccogliere abbastanza dati, può creare una impronta digitale che permette di distinguere un visitatore dall'altro, persino creare un profilo pubblicitario personalizzato per ognuno. E questo è quello che interessa veramente al colosso tech che sta dietro al sito porno.

Oggi, un gruppo di attivisti e ricercatori, #StopDataPorn, ha denunciato Pornhub proprio per questo motivo. A conferma dell'accusa c'è un'analisi tecnica del sito Web e delle sue pratiche sulla privacy che dimostra come PornHub non rispetti le regole del GDPR in Europa. Secondo il regolamento tutte le aziende che processano dati personali dei cittadini europei devono dimostrare per prima cosa che hanno una ragione legittima di farlo, e poi devono chiedere agli utenti il consenso informandoli su come e quali dati vengono raccolti. Nel caso di PornHub, per esempio, non è chiaro come l'algoritmo assegni le preferenze sessuali delle persone, o con chi condivida i dati degli utenti. "PornHub non chiede il consenso", ha spiegato Alessandro Polidoro, attivista per i diritti digitali e avvocato a capo di #StopDataPorn, a Wired.com: "PornHub non chiede il permesso di usare i dati sulle preferenze sessuali degli utenti". Non solo, ha poi aggiunto che il problema è anche legato a come PornHub condivide le informazioni che raccoglie con altre aziende della sua società madre, MindGeek. 

Le accuse di #StopDataPorn

Polidoro ha spiegato che il gruppo ha riscontrato "molti" problemi nel modo in cui PornHub utilizza i dati delle persone. Primo tra tutti il consenso, la regola d'oro per il trattamento dei dati online, secondo il gruppo di ricerca il sito raccoglie informazioni all'insaputa degli utenti.  La tecnologia di tracciamento utilizzata da PornHub è in grado di memorizzare gli ID dei video, utilizzando le chiavi "watchedVideoStorage" e "watchedVideoIds", sul computer o smartphone, hanno rilevato i test di Wired. Questo vuol dire che ogni volta che si schiaccia play, anche se non si effettua l'accesso, viene registrato cosa sta guardando una persona. "Fondamentalmente creano una cronologia di ricerca parallela conservata direttamente sul dispositivo dell'utente", afferma Polidoro. Ogni volta che guardi un video, anche se non hai effettuato l'accesso a PornHub, un numero ID viene aggiunto a un elenco nella memoria locale del tuo browser.

La difesa di MindGeek

La risposta di MindGeek alle accuse è stata "ci impegnamo a proteggere la privacy degli utenti e implementare continuamente misure per salvaguardare i dati personali di tutti nella sua comunità". La politica sulla privacy dell'azienda spiega che i cookie vengono raccolti per "personalizzare e migliorare" l'esperienza online, registrare li accessi sul sito web, tenere traccia delle pagine che le persone visitano e pubblicare annunci. "Puoi impostare il tuo browser in modo da rifiutare tutti o alcuni cookie del browser o per avvisarti quando i cookie vengono inviati", si legge sull'informativa sulla privacy. Spiega inoltre che PornHub ha attivato l'anonimizzazione IP di Google Analytics, quindi gli indirizzi IP completi non vengono memorizzati. Se anche fosse vero però non serve l'IP di un utente per tracciarlo, quell'impronta digitale di cui parlavamo prima può essere costruita combinando altri set di dati.

Un problema per quasi tutti i siti porno

Non solo Porhub, in realtà molte compagnie pornografiche riescono a raccogliere grandi quantità di dati su chi le visita, Secondo uno studio del 2019 che ha analizzato 22.484 siti Web pornografici, il 93% ha fatto trapelare dati degli utenti condividendo con aziende terze dati sensibili, e il 79% ha utilizzato cookie di tracciamento da società esterne. "Poiché PornHub è modellato su YouTube, non sorprende che siano presenti anche trattamenti di dati simili a quelli dei social media", afferma Susanna Paasonen, professoressa di studi sui media presso l'Università di Turku, in Finlandia, che studia la sessualità e pornografia, a Wired. Ha poi aggiunto "dato che non ci sono opt-out, come richiesto dal GDPR, e dubito che molti utenti leggano la loro politica sulla privacy che rende il tracciamento piuttosto ovvio, la trasparenza nei confronti degli utenti è discutibile".

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