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Perché Elon Musk vuole mettere X (Twitter) a pagamento per tutti

Non è chiaro se si tratti solo di un commento improvvisato durante l’incontro con Netanyahu o di un piano concreto, sicuramente Elon Musk ora deve trovare un modo per far stare a galla X.
A cura di Elisabetta Rosso
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É uno degli uomini più ricchi del mondo eppure non riesce a trovare una soluzione sostenibile per finanziare la sua piattaforma. A partire da ottobre 2022 Musk ha rivoluzionato Twitter, ora X. Ha licenziato buona parte dell'area di moderazione, sostituito l'ufficio stampa con un programma che invia automaticamente l'emoji della cacca, e fomentato i gruppi transfobici in nome di una liberà di parola. Ora si trova eserciti di bot che spadroneggiano su X con post antisemiti e violenti e allontanano gli inserzionisti, quindi i soldi. Per questo ora Musk sta pensando di far pagare un abbonamento per accedere alla piattaforma. 

"La ragione più importante per cui ci stiamo muovendo verso un piccolo pagamento mensile per l'uso di X è che è l'unico modo che mi viene in mente per combattere vasti eserciti di bot," ha detto Musk durante una live streaming su X con il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu. Musk ha spiegato che il paywall è fondamentale: "Vogliamo che ci sia da pagare solo una piccola somma di denaro", ha detto Musk. "È una discussione più lunga ma questa è in realtà l'unica difesa contro gli eserciti di bot."

Non è chiaro se si tratti solo di un commento improvvisato o di un piano concreto, sicuramente Elon Musk ora deve trovare un modo per far stare a galla X. A luglio infatti ha dichiarato: "Twitter ha bisogno di arrivare a un flusso di cassa positivo prima di poterci permettere il lusso di qualsiasi altra cosa”. Il motivo è semplice, dopo l'arrivo di Elon Musk gli inserzionisti non hanno più voluto investire sulla piattaforma visto che i loro annunci pubblicitari apparivano vicino a post razzisti, antisemiti e violenti. Dietro questo meccanismo c'è il peccato originale: i licenziamenti nell'area di moderazione. X si è trasformata in una terra selvaggia, colonizzata da quegli eserciti di bot che ora Elon Musk vuole combattere con i contenuti a pagamento.

Esiste già un abbonamento premium

Musk aveva già proposto X Premium, un abbonamento mensile, per ottenere la spunta blu, che offre l'accesso in anteprima a diverse funzioni come la modifica dei post. Costa 8 dollari al mese negli Stati Uniti e 11 euro in Italia. Tuttavia rimane una versione gratuita. Se davvero Musk decidesse di trasformare X in una piattaforma accessibile solo tramite abbonamento rischierebbe di perdere buona parte ei suoi utenti e allontanare ulteriormente gli investitori.

Alla piattaforma mancano i fondi

Twitter ha perso metà delle sue entrate pubblicitarie. Musk ha spiegato: “Siamo ancora generando un flusso di cassa negativo a causa di un calo del ~50% degli introiti pubblicitari, oltre che un pesante carico debitorio in eredità".  Ha poi aggiunto: "Twitter ha bisogno di arrivare a un flusso di cassa positivo prima di poterci permettere il lusso di qualsiasi altra cosa”. Già nel periodo tra aprile e maggio gli introiti pubblicitari di Twitter avevano toccato gli 88 milioni di dollari, in discesa dell’59% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso.

L'antisemitismo su X

Durante l'incontro con Netanyahu è emerso anche il tema dell'antisemitismo su X. La piattaforma infatti è stata accusata dall' Anti-Defamation League (ADL) per non aver frenato i contenuti d'odio. Il primo ministro israeliano ha detto: "Spero che troverete, entro i confini del Primo Emendamento, la capacità di fermare non solo l'antisemitismo… ma qualsiasi odio collettivo nei confronti delle persone che l'antisemitismo rappresenta. So che siete impegnati in questo senso".

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