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Così la Russia sta usando i videogiochi per fare propaganda con i più giovani

I ricercatori di Molfar hanno identificato oltre dodici casi di propaganda pro-Cremlino in Minecraft, Roblox, le versioni russe di World of Tanks e World of Warships. Ci sono anche gruppi a favore della Russia su Discord e Steam.
A cura di Elisabetta Rosso
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Nel 1941 esce il primo numero di Capitan America, in copertina il supereroe prende a pugni Adolf Hitler e da quel momento la DC Comics inizia una serie di fumetti in cui i cattivi sono marchiati con delle svastiche. La propaganda di guerra funziona da sempre, durante la seconda guerra mondiale erano i fumetti, ora i videogiochi. E infatti su Minecraft si può combattere la battaglia per Soledar, città ucraina conquistata dalle forze russe a gennaio, viene issata la bandiera bianca blu e rossa per le vie virtuali di Lugansk, e i giocatori con le Z (simbolo delle truppe russe) nei loro nickname cercano di conquistare le terre rivendicate dalla Russia.

"Il mondo dei videogame è davvero una piattaforma che può avere un impatto sull'opinione pubblica, per raggiungere nuovi utenti, in particolare i più giovani", ha spiegato al New York Times Tanya Bekker, ricercatrice presso ActiveFence, la società di sicurezza informatica che ha identificato esempi di propaganda russa su Minecraft. A volte sono solo commemorazioni, come sul canale di World of Tanks, il gioco di guerra multiplayer che ha festeggiato il 78° anniversario della sconfitta della Germania nazista, altre sono partite dove gli eventi storici vengono ricostruiti in chiave russa. Non mancano anche gli appelli del gruppo Wagner che nell'ultimo anno ha cercato di reclutare nuovi soldati anche con incursioni su Pornhub. 

I videogiochi propaganda

I ricercatori di Molfar, società di consulenza ucraina che analizza le minacce online, hanno identificato oltre dodici casi di propaganda pro-Cremlino in Minecraft, Roblox, le versioni russe di World of Tanks e World of Warships, Fly Corp, Armored Warfare e War Thunder. Non è chiaro come le società coinvolte si muoveranno per bloccare gli sforzi russi. "Wargaming sostiene con veemenza il popolo ucraino, il nostro studio a Kiev e i nostri dipendenti lì", aveva scritto in una e-mail Alex Brewer-Disarufino, portavoce di Wargaming in Nord America.

Il capo del team di analisi delle minacce di Microsoft, Clint Watts, ha detto ai ricercatori della Stern School of Business della New York University che il gruppo Wagner ha promosso "narrazioni maligne" su Discord e Steam e ha incoraggiato i giocatori ad arruolarsi". La propaganda cerca principalmente di far sembrare Wagner e l'esercito russo freddi e minacciosi", ha detto Watts.

Il piano del Cremlino

Il Cremlino sta usando i videogiochi, ma non solo, come controffensiva all'isolamento occidentale. Per esempio a giugno il governo ha organizzato su Minecraft un evento con musicisti e celebrità per il Russia Day (il giorno dell'adozione della Dichiarazione di sovranità statale della RSFSR). A confermare il legame con il Cremlino è lo stesso Putin che, a luglio, ha sottolineato l'interesse verso l'industria del videogiochi: "Sono uno strumento per il governo per instillare valori (…) un affare colossale che dovrebbe diventare un'intersezione tra arte e istruzione", ha detto in un discorso al Cremlino. "Un gioco dovrebbe aiutare una persona a svilupparsi, aiutarla a trovare se stessa, dovrebbe aiutare a educare una persona sia nel quadro dei valori umani universali sia nel quadro del patriottismo".

Il blocco occidentale aggirato

In realtà dopo l'invasione russa a febbraio 2022, Microsoft aveva sospeso le nuove vendite di prodotti e servizi alla Russia per conformarsi alle sanzioni degli Stati Uniti e dell'Europa, ma i russi sono comunque riusciti ad accedere ai giochi e alle piattaforme come Discord e Steam. "La propaganda russa sta provando cose nuove per promuovere il suo regime", ha detto al New York Times Artem Starosiek, capo di Molfar.

Jacob Davey, ricercatore presso l‘Institute for Strategic Dialogue di Londra, ha spiegato che Minecraft e altri giochi potrebbero diventare i nuovi strumenti per plasmare le menti dei più giovani, soprattutto i ragazzi vulnerabili e isolati. "Sappiamo che gli attori ostili che cercano di modificare le menti e influenzare le persone sono opportunisti", ha spiegato Davey, "vanno dove pensano di poter trovare un pubblico ricettivo e adottano un'ampia gamma di piattaforme tecnologiche per diffondere i loro messaggi".

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