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C’è un modo per scoprire se le nostre password sono finite sul dark web: come usare Google One

Spesso è molto semplice fare il lavoro sporco, basta un software programmato per rubare informazioni personali che vengono poi messe in vendita sui mercati illegali.
A cura di Elisabetta Rosso
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C'è tutto nel piano sotterraneo del web, anche i nostri nomi, carte di credito, indirizzi e password. Vengono smerciati per pochi euro, rivenduti, usati, e nessuno se ne accorge. Google One, però, ha lanciato una funzione: "Puoi configurare un profilo per monitorare il dark web in modo da sapere se le tue informazioni vengono trovate in violazioni", si legge sul sito. In poche parole scava nella parte oscura di internet per scoprire se ci sono nostri dati, tra questi: nome, indirizzo, numero di telefono, e-mail, social security number (SSN), nome utente, password. Non è possibile rimuovere i dati con Google One, ma si può, per esempio, cambiare le proprie chiavi di accesso se la nuova funzionalità segnala che si trovano nel dark web.

Come spiega Google: "Qualsiasi informazione trovata nei risultati della violazione verrà visualizzata in forma oscurata per mantenere la riservatezza dei dati. Con i risultati puoi rivedere le tue informazioni e prendere decisioni informate su come proteggerti. Non è necessario un abbonamento a Google One a pagamento per eseguire un rapporto sul dark web per l'indirizzo email associato al tuo account Google. Scansiona il web oscuro per il tuo indirizzo e-mail".

Come attivare il monitoraggio di Google One

Per attivare la funzione sul proprio dispositivo è necessario entrare su Google One, selezionare la voce "Rapporto Web oscuro", cliccare su Configura e poi su Avvia monitoraggio. Per includere ulteriori informazioni personali dell'Account Google nel tuo profilo di monitoraggio basta selezionare le caselle di controllo desiderate, e poi premere su Consenti. Infine confermare le selezioni, aggiungere eventuali dati aggiuntivi che si desiderano monitorare, e premere su Fatto .

Cosa succede nel dark web

I ricercatori di NordVPN, fornitore di reti virtuali e private a doppia crittografia, a maggio sono entrati nel DarkWeb per capire come funziona la compravendita delle carte di credito, i prezzi di rivendita e quali sono le più richieste nel mercato nero. "I nostri risultati si basano su un set di dati di quasi 6 milioni di carte in otto mercati principali", 80.000 carte sono italiane. Il Card Fraud Risk Index, il parametro (da 0 a 1) utilizzato dai ricercatori per valutare l'esposizione di un Paese, ha assegnato all’Italia il punteggio 0,57, questo vuol dire che la possibilità di essere truffati è superiore al 50%.

Il rapporto Nilson del 2020 aveva mostrato che la compravendita di carte di credito ha causato perdite pari a 28,65 miliardi di dollari in tutto il mondo. In realtà spesso è molto semplice fare il lavoro sporco, basta un software programmato per indovinare pin e password, poi le carte vengono messe in vendita per pochi euro, i prezzi variano dai 2,43 euro agli 11.

Come proteggere i propri dati

"Chiunque può diventare una vittima dell'identità furto, e possono volerci anni per riparare il danno", anche perché, avendo accesso ai dati personali degli utenti messi in vendita sul dark web, è molto semplice rubare l'identità di una persona. Il monitoraggio di Google One è un ottimo modo per agire tempestivamente, ma è sempre meglio tutelarsi in modo preventivo.

Una buona pratica è tenere sotto controllo il proprio conto mensile e fare attenzione ad attività sospette. Non solo, anche usare sistemi di password solidi, e cambiare regolarmente le chiavi d'accesso, soprattuto non usare le stesse per accedere a siti meno sicuri, per esempio un'app di scacchi. È poi consigliabile utilizzare l'autenticazione a più fattori che ormai nel settore è diventato lo standard minimo per proteggere accessi e dati personali.

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