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Abbiamo visto il primo video musicale generato dall’intelligenza artificiale: ci siamo commossi

Il regista Paul Trillo ha usato l’intelligenza artificiale Sora di OpenAI per creare un filmato per il nuovo singolo di Washed Out. Ha generato 700 clip con l’IA, e ne ha selezionate 55 per realizzare The Hardest Part.
A cura di Elisabetta Rosso
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È lisergico, toccante, nostalgico e artificiale. Il nuovo videoclip di The Hardest Part, singolo di Ernest Weatherly Greene, in arte Washed Out, è stato realizzato con Sora, il nuovo software di OpenAI in grado di creare filmati partendo da una stringa di parole. Il video è un piano sequenza forzato che segue la vita di una coppia, dall'infanzia fino all'età adulta. "Non piangere, va tutto bene adesso", canta sotto Greene. "La parte più difficile è che non puoi tornare indietro."

L'impressione, guardando il video, è di infilare la testa un dentro un tubo lunghissimo con una prospettiva in prima persona. Il regista, Paul Trillo (che ha avuto un accesso anticipato a Sora) ha raccontato che disiderava "filmare una specie di zoom infinito" da almeno 10 anni, "ci avevo rinunciato, pensavo che fosse un'impresa troppo ambiziosa". Poi è arrivata Sora. 

“Offre qualcosa che non poteva essere ripreso con una macchina fotografica, né poteva essere animato in 3D, era qualcosa che avrebbe potuto esistere solo con questa specifica tecnologia", ha spiegato Trillo. "Gli aspetti surreali e allucinatori dell'intelligenza artificiale ti permettono di esplorare e scoprire nuove idee che non avresti mai immaginato."

Come è stato realizzato il video

In sei settimane Trillo ha montato insieme 55 clip, che sono state selezionate dalle 700 di partenza. "The Hardest Part", il singolo di lancio del prossimo album dei Washed Out, "Notes From a Quiet Life", è il video musicale più lungo realizzato con Sora finora. È lisergico, a tratti inquietante e sfrutta le allucinazioni della macchina per creare un universo verosimile ma che sopravvive altrove.

“Non ero interessato a catturare il realismo, ma qualcosa che sembrasse iperreale. La fluida fusione di scene diverse sembra più simile al modo in cui ci muoviamo attraverso i sogni e l’oscurità dei ricordi”, ha spiegato Trillo. “Mentre alcune persone ritengono che questo possa soppiantare il modo in cui le cose vengono realizzate, io lo vedo come un’integrazione di idee che non avrebbero mai potuto essere realizzate altrimenti”.

Le paure legate all'intelligenza artificiale

Da un lato c'è chi teme la "democratizzazione" dell'arte, ora che basta un click per realizzare opere artistiche, dall'altro c'è il problema del diritto d'autore. È un tema aperto. L’accusa è di sfruttare le opere degli artisti, senza il loro permesso e senza riconoscere una percentuale di guadagno, per addestrare i generatori di immagini e di video. Sin da subito, infatti, sono state esposte nelle vetrine dell’IA generativa immagini troppo simili, copie maldestre del lavoro di altri artisti, opere buttate dentro i generatori senza il consenso di chi le ha create.

È stato emblematico il caso Greg Rutkowski. Lui è un concept artist, celebre per le sue opere in stile fantasy, ed è stato menzionato centinaia di migliaia di volte nei prompt su Midjourney. Secondo il sito Lexica , che tiene traccia di oltre 10 milioni di immagini e suggerimenti generati da Stable Diffusion, il nome di Rutkowski è stato utilizzato 93.000 volte.

Cosa cambia con i video creati da Sora

“Ciò che Trillo ha inventato è nostalgico, triste, e piuttosto strano. Tuttavia, riesce comunque a farti provare sentimenti per i personaggi", ha scritto Greene. "Secondo me, la qualità allucinatoria delle clip di Sora sembra l'inizio di un nuovo genere a sé stante, che è surreale e imprevedibile e del tutto unico per il cinema tradizionale o anche per l'animazione." Sarà anche possibile risparmiare sul budget totale di un progetto.

Non solo, secondo Trillo l'intelligenza artificia sarà una risorsa, e aprirà nuove soluzioni tecnologiche e creative per gli artisti. "Questo offre uno sguardo a un futuro in cui agli artisti musicali verrà data l'opportunità di sognare in grande", ha scritto. "È importante non usarla come nuovo standard di creazione, ma come un'altra tecnica che si aggiunge al ventaglio di strumenti."

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