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Grecia, il Parlamento approva le riforme. Tsipras pronto a rimpasto di governo

Il capo del Governo incassa il sostegno del Parlamento ma perde quello di decine di deputati di Syriza. Già oggi potrebbe essere varato un rimpasto.
A cura di Davide Falcioni
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Ore 15.20 – Ci sarebbe anche un cittadino italiano tre le decine di persone arrestate ieri sera per gli scontri avvenuti nella piazza centrale di Atene. A rivelarlo sono media greci, anche se manca ancora la conferma ufficiale. Nel frattempo, all'indomani dei profondi stravolgimenti politici seguiti all'accordo per il salvataggio del paese, il ministro degli interni Nikos Voutsis ha parlato esplicitamente di "probabilità molto alte di andare al voto. Se non sarà settembre, sarà nel mese di ottobre".

Ore 14.20 – E' terminato il vertice dell'Eurogruppo, che secondo fonti qualificate citate da Bloomberg avrebbe varato il prestito ponte da 7 miliardi di euro. L'annuncio ufficiale dovrebbe arrivare domani, quando saranno definiti i dettagli dell'operazione. Nel frattempo il primo ministro Tsipras dopo il voto di ieri sarebbe pronto a un rimpasto di governo in tempi "più rapidi possibile". Tsipras può godere ancora di un importante consenso popolare, secondo un sondaggio pari a circa il 40%.

Ore 10.45 – Il ministro dell'Economia tedesco Schaeuble presenterà la richiesta al Parlamento nazionale per il terzo salvataggio "con piena convinzione", ma ritiene che una temporanea Grexit sarebbe forse l'opzione migliore. "Abbiamo fatto un passo in più, un passo importante", ha affermato il ministro intervistato da una radio tedesca, aggiungendo che molti economisti dubitano che i problemi greci saranno risolti senza un taglio del debito, che sarebbe però incompatibile con la permanenza di Atene in area euro.

Ore 9.40 – In una intervista rilasciata alla CNN Christine Lagarde ha ribadito che qualsiasi soluzione positiva della crisi greca non può non passare per una ristrutturazione del debito pubblico: "Sotto qualsiasi forma abbiamo bisogno di trovare un modo per alleggerire il peso del debito e renderlo sostenibile". Nel frattempo stamattina tutti i principali quotidiani tedeschi salutano con favore il voto favorevole del parlamento greco all'accordo.

UPDATE ore 9.10 – Dopo il voto del Parlamento i ministri dell'economia dei 19 paesi dell'eurozona tornano a riunirsi alle 10 in teleconferenza per valutare se ci sono i requisiti concordati da Atene con Bruxelles per il terzo pacchetto di aiuti da 7 miliardi di euro per fare fronte ai pagamenti più immediati; un prestito urgente che dovrà però essere discusso e approvato a maggioranza anche dai 9 Paesi che non fanno parte della moneta unica.

Il Parlamento greco ha approvato il primo pacchetto di riforme che il primo ministro Tsipras ha concordato con l'Unione Europea per scongiurare il Grexit. Dopo una giornata al cardiopalma 229 parlamentari hanno votato a favore, 64 contro e 6 si sono astenuti. Ma se Tsipras porta a casa l'accordo, raccoglie anche una spaccatura nel suo partito che sarà difficile sanare: il comitato centrale di Syriza poche ore prima del voto si è espresso contro le misure di austerity imposte da Bruxelles. Nel giro di poche ore sono fioccate le critiche tra alcuni degli esponenti più autorevoli di Syriza, che hanno annunciato il loro no all'accordo: dal presidente del Parlamento Zoe Konstantopolou e il leader dell'ala radicale Lafazanis, fino alla vice ministro delle Finanze Nantia Valavani. Lo stesso Tsipras ha dichiarato: "Se ad un certo punto saranno richieste le mie dimissioni sarò a disposizione".

Il capo del Governo greco si è presentato in Parlamento dopo essere rimasto chiuso per ore nel suo ufficio. Dopo aver udito tutti gli interventi ha preso parola: "Sono orgoglioso di essere qui a lottare per il futuro del mio Paese. Contro di noi ci sono forze grandi, siamo un piccolo popolo che lotta per le sue ragioni. Siamo riusciti a dare una lezione di dignità a tutto il mondo". Il premier ammette che  "la manovra è dura" e ricorda che nella lunga trattativa con l'UE si è trovato di fronte a tre opzioni: "L’accordo, il fallimento, o la proposta di Schäuble". Tsipras spiega di voler essere lui stesso a gestire le fasi delicate dei prossimi mesi per non lasciare che a farlo siano forze politiche che – a suo dire – metterebbero ancor più in difficoltà le classi più deboli. Alla fine il suo governo incassa il sì di 110 parlamentari di Syriza su 149, perdendo per strada alcuni big.

Il governo regge, ma probabilmente sarà costretto ad un rimpasto: a permettere l'approvazione del piano di salvataggio sono stati infatti i voti delle opposizioni di Nea Dimokratia, Pasok e To Potami, oltre che quelli di Anel, il partito del ministro della Difesa Kammenos che ha dato il suo sostegno dopo aver fortemente criticato il premier. Per Tsipras si prevede la possibilità di un'apertura ai partiti europeisti, mettendo così la parola fine al primo governo della sinistra radicale dell'Unione Europea.

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