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Giappone, nucleare: a Fukushima situazione stabile, ma si teme una nuova Chernobyl

Situazione stabile a Fukushima, ma la centrale nucleare potrebbe diventare una pericolosa Chernobyl. Il premier giapponese, Naoto Kan, ammette che la situazione è “imprevedibile”
A cura di Alessio Viscardi
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Naoto Kan

Potrebbe diventare la nuova Chernobyl, la centrale nucleare di Fukushima danneggiata dal terremoto in Giappone di due settimane fa continua a terrorizzare il mondo intero. Il governo nipponico rassicura che la situazione nella centrale è “stabile”, ma conferma gli altissimi livelli di iodio radioattivo rilevati in mare al largo delle coste di Fukushima e consigliata l'evacuazione degli abitanti in un raggio di 30 chilometri dall'impianto. “A Fukushima situazione stabile, non peggiora, ma c'è ancora molto lavoro da fare” recita il comunicato del governo giapponese. La radioattività del mare attorno alla centrale nucleare è di 1250 volte superiore alla norma, ora per raffreddare i reattori non viene più adoperata l'acqua marina a causa del rischio che l'elevata salinità del liquido possa erodere le strutture di contenimento dei noccioli radioattivi.

L'elevata radioattività del sito impedisce ai tecnici della Tepco, società che gestisce l'impianto nucleare, di entrare fisicamente nelle strutture dove si trovano i reattori e intervenire manualmente per ripararli. Il premier giapponese Naoto Kan ha scelto Sumio Mabuchi, ex ministro dei Trasporti, per il ruolo di consigliere speciale per la gestione della crisi nucleare.

Sul livello di iodio radioattivo rilevato nell'acqua di mare, un portavoce dell'Agenzia giapponese per la sicurezza nucleare ha precisato che tali valori sono stati registrati a 300 metri dal reattore numero 1: “Se bevete 50 centilitri di acqua corrente con questa concentrazione di iodio, raggiungerete in un sol colpo il limite annuale che potete assorbire. Si tratta di un livello relativamente elevato”. Ma i dati registrati nell'acqua di mare a 30 chilometri dalla costa di Fukushima non farebbero temere per la contaminazione della fauna ittica.

Il premier giapponese, Naoto Kan, ha dovuto ammettere che “l'evoluzione della situazione è imprevedibile” e sono in molti a temere una nuova Chernobyl, con la necessità di intombare in un sarcofago di cemento tutti i reattori nucleari di Fukushima per evitare la possibilità che le radiazioni continuino la propria propagazione in Giappone e nel mondo intero, come testimonia la nube radioattiva arrivata in Italia nei giorni scorsi.

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