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Covid 19

Perché nel Regno Unito ci sono 50mila contagi Covid al giorno ma nessun lockdown all’orizzonte

Nel bollettino di ieri sono stati segnalati 49.156 nuovi contagi, in aumento di oltre 4mila unità rispetto ai dati del giorno precedente. Le infezioni aumenteranno ancora secondo il governo a causa del calo della protezione conferita dai vaccini. Per questo, molto presto, riprenderà a pieno regime la campagna d’immunizzazione. E spunta anche una nuova sottovariante della Delta.
A cura di Davide Falcioni
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Il Regno Unito è alle prese con una nuova ondata di contagi da Covid-19: nel bollettino di ieri, infatti, sono stati segnalati 49.156 nuovi contagi, in aumento di oltre 4mila unità rispetto ai dati del giorno precedente ed "appena" 19mila casi al di sotto del record storico, toccato l'8 gennaio 2021 con 68.053 nuove infezioni. Alla luce dei dati riscontrati negli ultimi giorni anche Downing Street ha ammesso che i prossimi saranno "mesi difficili". "L'abbiamo sempre saputo", ha dichiarato il portavoce del premier Boris Johnson, spiegando tuttavia che è ancora molto presto per allarmarsi perché "i tassi di contagio, ricovero e morte sono ampiamente sotto controllo".

Nell'ultima settimana le ospedalizzazioni sono state 5.561, in aumento del 6,9% rispetto alla settimana precedente; i morti entro 28 giorni dal test positivo sono stati invece 869 nell'ultima settimana, con un aumento dell'11,4 % rispetto a quella precedente. Si tratta di numeri elevati, che tuttavia non stanno ancora suscitando eccessiva preoccupazione nel governo perché ancora molto lontani dal picco dei 38-39mila ricoverati dell'inverno scorso. Il governo UK, quindi, esclude per il momento l'introduzione di nuove restrizioni o lockdown: "Il programma di vaccinazione continuerà a essere la nostra prima linea di difesa, insieme a nuovi trattamenti e al tracciamento dei casi. Ovviamente però terremo gli occhi aperti", ha spiegato il portavoce di Downing Street.

Secondo gli esperti l'incremento delle infezioni sarebbe da attribuire principalmente alla riapertura delle scuole secondarie; ricoveri e decessi, invece, riguardano ancora persone anziane e vulnerabili, comprese quelle in cui l'immunità da vaccino sta diminuendo. Il rischio che il sistema sanitario nazionale entri nuovamente in crisi nei prossimi mesi è tutt'altro che remoto e per questo sarà necessario riprendere a pieno ritmo la campagna vaccinale. Il professor Andrew Hayward, consigliere del governo sulla crisi di Covid, ha dichiarato a World At One di BBC Radio che, sebbene la situazione sia ancora sotto controllo, nel Regno Unito il tasso d'infezione è molto alto, così come le ospedalizzazioni e i decessi: La causa? Probabilmente un calo dell'immunità conferita dai vaccini. "Dobbiamo aumentare i tassi di vaccinazione e dobbiamo essere potenzialmente pronti a pensare ad altre misure se la situazione andrà fuori controllo".

Nel Regno Unito la minaccia di una nuova mutazione: la sottovariante della Delta AY.4.2

Se da un lato cala l'efficacia dei vaccini dall'altro le autorità britanniche stanno tenendo sotto strettissima osservazione una nuova mutazione della
variante Delta dl virus SarsCoV2. A riferirlo è la Bbc, secondo cui l'incidenza della sottovariante, classificata come ‘AY.4.2' e da alcuni considerata come una nuova tipologia di ‘Delta Plus', è relativa al 6% delle infezioni registrate, quindi molto limitata. Sono in corso studi per comprenderne la pericolosità ma secondo il professor Francois Balloux, direttore dell'UCL Genetics Institute, la sua capacità di trasmissione sarebbe al massimo il 10% superiore alle altre mutazioni del virus e comunque è molto improbabile che attecchisca su larga scala o sfugga alla copertura dei vaccini. Al momento infatti viene classificata con un basso livello di rischio e non è stata inserita negli elenchi delle varianti più pericolose. "In questa fase direi di aspettare e vedere, niente panico – ha affermato Balloux – potrebbe essere leggermente più trasmissibile, ma non è qualcosa di assolutamente disastroso come abbiamo visto in precedenza".

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