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Talebani a Kabul: le ultime news sull'Afghanistan

La protesta silente delle donne a Kabul: scotch sulla bocca per chiedere il diritto allo studio

Con lo scotch sulla bocca decine di donne sono scese in strada per chiedere che le ragazze ritornino a scuola, cosa che i Talebani hanno detto che accadrà presto ma sulla quale non hanno fornito tempi né modalità. Intanto sui social è nata la campagna di solidarietà in favore delle donne con l’hashtag #withoutmysisteriwillnotgotoschool mentre nei giorni scorsi il ministero delle donne in Afghanistan è stato tramutato in ministero per la Prevenzione dei vizi e la promozione delle virtù.
A cura di Chiara Ammendola
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Le ragazze devono andare a scuola. Si legge così sui cartelli delle donne afghane che da ieri hanno iniziato una protesta silente nelle principali città dell'Afghanistan: da Herat a Kabul, in decine sono scese in strada stringendo tra le mani cartelli rosa e bianchi per chiedere il diritto allo studio, per tutti, anche per le donne. Lo hanno fatto in silenzio, con uno scotch a tappare le loro bocche.

I Talebani: Le donne torneranno a scuola il più presto possibile

Il gruppo più folto si è riunito all'esterno della sede del ministero dell'Istruzione dove il nuovo titolare scelto dal governo talebano ha deciso di autorizzare la ripresa delle lezioni scolastiche solo ai ragazzi e agli insegnati maschi. "Chiediamo che tutte le ragazze tornino nelle loro scuole e che a tutte le donne sia permesso di tornare al loro lavoro", ha chiesto a gran voce una ragazza di 18 anni durante il presidio tenutosi a Herat e tante come lei chiedono di poter ritornare a studiare. Un tema quello dell'istruzione e del lavoro per le donne sul quale i Talebani hanno fatto continui passi avanti e indietro in un valzer che sembra voler confondere ancora una volta la comunità internazionale senza di fatto dare una risposta chiara e univoca. In queste settimane infatti, alle donne è stato chiesto ripetutamente di restare a casa "per la loro sicurezza", poi è stato permesso alle ragazze di recarsi all'università ma solo in classi separate da quelle degli uomini. Ieri alle dipendenti del governo della città di Kabul è stato detto di rimanere a casa, mentre è stato consentito di lavorare solo alle donne che non possono essere sostituite da uomini. Ora il portavoce dei talebani, Zabihullah Mujahid, ha dichiarato che le ragazze "torneranno in classe il più presto possibile", senza di fatto specificare quando accadrà e in quali modalità.

Il ministero delle Donne diventa il ministero per la Prevenzione dei vizi e la promozione delle virtù
Il ministero delle Donne diventa il ministero per la Prevenzione dei vizi e la promozione delle virtù

La campagna social: Senza mia sorella a scuola non ci vado

A sostegno del diritto all'istruzione delle ragazze, sui social è partita la campagna #withoutmysisteriwillnotgotoschool. Si tratta di un modo attraverso il quale condividendo pensieri e fotografie gli uomini e i ragazzi possono esprimere solidarietà alle donne e ragazze afghane. "Proibire alle ragazze di frequentare la scuola è come seppellirle vive. Non lasciare che questo incubo si trasformi in realtà", ha detto al Post Aryan Aroon, attivista e scrittore afghano che ha lasciato il Paese prima che i talebani prendessero il sopravvento. Nei giorni scorsi inoltre il ministero delle donne in Afghanistan inoltre è stato tramutato in ministero per la Prevenzione dei vizi e la promozione delle virtù. La foto della nuova insegna all'esterno dell'edificio a Kabul ha fatto il giro del web ed è stata accolta dalla comunità internazionale in un assordante silenzio: "C'è un profondo valore simbolico nel trasformare un ministero delle donne per le donne in un ministero degli uomini per controllare le donne", ha detto in un tweet Obaidullah Baheer, docente presso l'Università americana dell'Afghanistan.

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