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In Cina nuovo record Covid: a Guangzhou si costruisce centro per quarantena per 80mila persone

Nuovo record di casi Covid in Cina: nelle ultime 24 ore ne sono stati registrati 32.943, mai così tanti dall’inizio della pandemia. Intanto a Guangzhou, sede del focolaio più grande, è stato costruito un mega Covid Center per la quarantena di 80mila persone.
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A cura di Ida Artiaco
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Nuovo record di casi Covid in Cina: in tutto il Paese ieri sono stati registrati 32.943 contagi, mai così tanti dall'inizio della pandemia. La situazione più difficile resta a Guangzhou, la più grande città costiera del sud della Cina, con i suoi 19 milioni di abitanti, capoluogo della provincia del Guangdong.

Qui, come mostrano alcuni video circolati sui social network, sarebbe stato costruito un mega Covid Center in grado di ospitare fino a 80mila persone durante il periodo di quarantena. La notizia era stata rilanciata lo scorso 17 novembre già dalla Reuters che aveva citato a sua volta funzionari locali che avevano confermato la notizia dell'allestimento di queste strutture. Poi sono arrivate anche le immagine, più esplicative che mai.

"È meglio essere preparati, anche se rimangono inutilizzati", ha detto uno di loro, Wang Baosen, dicendo che la situazione Covid in città è in una "fase critica".

Sempre a Guangzhou si stanno verificando proteste violente da parte della popolazione, ormai stremata da continue chiusure e restrizioni, che rientrano nell'ambito della strategia Covid zero messa in atto dal governo di Pechino sin dall'inizio dell'emergenza sanitaria. E tutto ciò nonostante a livello nazionale siano state allentate alcune misure, come il periodo di quarantena per i contatti dei positivi.

Molti sono i video circolati in rete in cui si vedono decine di cittadini abbattere le barriere anti Covid, marciare per la città e prendersela con le forze di sicurezza, vestite con le classiche tute bianche di protezione.

Scene simili si sono viste anche Chongqing, dove un residente ha urlato agli genti di polizia: "Senza libertà, preferirei morire!", mentre la folla di concittadini lo salutava come un "eroe", strappandolo dalle mani delle forze dell'ordine che tentavano di portarlo via.

La città settentrionale di Shijiazhuang è stata tra le prime ad annullare i test di massa e ha permesso agli studenti di tornare a scuola dopo un lungo periodo di lezioni online. Ma con l'aumento dei casi durante il fine settimana, le autorità hanno reintrodotto il blocco lunedì, dicendo ai residenti di restare a casa.

Ancora martedì scorso l'hub finanziario di Shanghai ha vietato a chiunque arrivasse in città di entrare in luoghi come centri commerciali, ristoranti, supermercati e palestre per cinque giorni. Le autorità hanno anche chiuso i luoghi culturali e di intrattenimento in metà della città.

Anche a Pechino i contagi sono in aumento, per questo in molti distretti sono state chiuse le scuole, ma anche i cinema, i teatri e i centri commerciali. Addirittura, da martedì i circa 7 milioni di abitanti dei quartieri centrali di Haidian e Chaoyang sono confinati nelle proprie abitazioni. Tuttavia, nonostante queste restrizioni, le infezioni crescono in quasi tutto il Paese.

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