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Covid 19

Il Belgio è l’unico Paese che conta anche le morti sospette da Coronavirus nelle case di riposo

Il Belgio infatti è tra i pochi che ha deciso di inserire nel triste conteggio totale dei decessi per Covid-19, anche le morti sospette da coronavirus avvenute nei centri di assistenza residenziale, le case di riposo dove però solo il 2,8% dei morti è stato sottoposto al tampone. La scelta è stata voluta dal primo ministro ma non sono pochi gli esperti che ritengono sbagliato sommare eustoi decessi senza un preventivo test.
A cura di Antonio Palma
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Nell'ultimo report fornito dalle autorità belghe sull'andamento dell'epidemia da coronavirus nel Paese sono stati segnalati altri 283 nuovi decessi ma di questi ben 179 sono avvenuti fuori dagli ospedali e riguardano i centri di assistenza residenziale, le case di riposo dove però solo il 2,8% dei morti è stato sottoposto al tampone. Il Belgio infatti è tra i pochi che ha deciso di inserire nel triste conteggio totale dei decessi per Covid-19, comunicato quotidianamente dal Servizio sanitario pubblico, anche le morti sospette da coronavirus. Come ha spiegato il virologo Steven Van Gucht durante la consueta conferenza stampa, l'obiettivo del Belgio è quello di avere un quadro dei decessi il più completo possibile e per questo motivo si è deciso di includere nel conteggio anche i casi sospetti, cioè quelle persone che avevano i sintomi della malattia ma non sono stati testati in tempo per il coronavirus come la maggior parte dei deceduti nelle case di cura per anziani.

La decisione è stata annunciata dal primo ministro, Sophie Wilmès,  la scorsa settimana, affermando che il Belgio voleva mostrare maggiore trasparenza "segnalando il numero totale di decessi, anche nelle case di cura, compresi casi sospetti e senza escludere pazienti con altre malattie”. Una scelta non di poco conto  visto che si stratta di una fascia di popolazione largamente colpita dal coronavirus in tutto il mondo proprio perché più fragile. Del conteggio dei decessi  avvenuti nelle case di riposo in realtà  si sta discutendo da settimane in tutto il mondo, compresa l'Italia dove si è assistito a focolai devastanti. Lo stesso dibattito è avvenuto anche in Belgio dove non pochi sono gli esperti che ritengono sbagliato includere le morti che si verificano nei centri di assistenza residenziale nelle statistiche del coronavirus senza un preventivo test che accerti la positività del paziente al virus.

"Quasi tutte le persone che muoiono in un centro di assistenza residenziale, che son circa un centinaio di persone ogni giorno, finiscono in quelle statistiche", ha spiegato ad esempio il virologo belga Marc Van Ranst, ricordando che spesso si tratta di persone già malate o con situazioni cliniche compromesse.  "Se guardiamo solo ai casi confermati, che sono quasi esclusivamente quelli negli ospedali, abbiamo finora 2.264 morti confermati", ha ammesso Van Gucht. Le statistiche ufficiali in Belgio però ora parlano di oltre 34.800 contagi da coronavirus e oltre 4800 decessi dall'inizio della pandemia che fanno del Paese uno dei 10 stati più colpiti nonostante abbia solo 11,5 milioni di abitanti. Con i nuovi casi il Belgio diventa anche il primo Paese in Europa per morti legate alla pandemia di Covid-19 rispetto alla popolazione con una media di 419 morti per milione di abitanti.

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