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Guerra in Ucraina

“Così hanno ucciso mio marito davanti ai miei occhi”: l’orrore della guerra in Ucraina in un documentario

In un documentario firmato da Danylo Mokryk e dal team investigativo del Kyiv Independent il racconto dei crimini di guerra russi commessi in Ucraina: “Il nostro obiettivo non è quello di far sì che la comunità internazionale intervenga, non cambierebbe la sofferenza delle persone, ma quello di far capire la natura del conflitto”.
A cura di Ida Artiaco
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Quello che sta succedendo in Ucraina può essere considerato un genocidio? È questa la domanda a cui tenta di rispondere “Destroy, in Whole or in Part”, il documentario realizzato e prodotto da Danylo Mokryk e dal team investigativo del Kyiv Independent, in uscita oggi sul canale YouTube del giornale ucraino.

Attraverso le testimonianze dei sopravvissuti ai crimini di guerra russi e di tre studiosi che forniscono competenze legali e scientifiche sulla questione, Mokryk, già autore di un precedente lavoro sull'uccisione dei bambini ucraini da parte dei soldati di Mosca, mostra quanto sta succedendo nel Paese da ormai più di due anni, da quando cioè è cominciata l'invasione da parte della Russia.

In occasione della première, Fanpage.it ha potuto parlare con Mokryk in videoconferenza con la partecipazione di giornalisti provenienti da diversi paesi europei.

"Abbiamo cercato di rispondere alla domanda se i crimini di guerra russi equivalgano a genocidio – ha spiegato Mokryk a Fanpage.it -. È una domanda abbastanza complicata perché è molto facile cadere in ipotesi politiche, dicendo sì o no, perché spesso dipende dalle visioni politiche delle persone. Il punto cruciale non è identificare crimini di guerra che possano rappresentare genocidio ma stabilire se c'è stato un intento di genocidio".

Danylo Mokryk.
Danylo Mokryk.

Tante sono le testimonianze raccolte nel documentario. "Tutte le volte che ho parlato con un sopravvissuto sono rimasto molto colpito. Sono persone che hanno attraversato l'inferno. La storia che forse mi è rimasta più impressa è quella di una donna di Bucha. Viveva la sua vita normalmente, poi un giorno i soldati russi sono arrivati in casa sua, hanno rapito e ucciso il marito davanti ai suoi occhi e la cosa più struggente è come lei ha descritto non tanto le sue emozioni quanto come abbia vissuto tutto questo nella sua testa. È difficile vedere tuo marito in una pozza di sangue e credere che sia vero. I tuoi occhi vedono quella scena ma la tua testa dice che non è vero. La sua descrizione di questa esperienza, di questa improvvisa perdita di una persona amata, è stata forse la cosa più forte", ha spiegato Mokryk.

L'obiettivo del documentario del Kyiv Independent – ha aggiunto "non è quello di far sì che la comunità internazionale intervenga, non cambierebbe la sofferenza delle persone. Prima di tutto quando abbiamo cominciato a investigare i crimini di guerra volevamo capire la natura di quello che stava succedendo. Penso, dopo due anni di indagini, che senza usare questa parola, "genocidio", è impossibile comprendere veramente quello che sta succedendo in Ucraina, la ragione che c'è dietro e la storia. Vorrei che le persone abbiano a disposizione una chiave per comprendere la guerra tra Russia e Ucraina".

Infine, sul futuro della guerra, Mokryk non ha dubbi: "Il presidente Zelensky sia nel 2023 che nel 2024 ha detto che sarebbero stati anni di svolta per il conflitto. Io credo invece che la guerra continuerà, non vedo in che modo possa fermarsi. L'unica cosa che potrebbe succedere sarebbe congelare il conflitto ma comunque non funzionerebbe, per cui credo che continuerà così come continueranno i crimini di guerra. E questo significa anche che una buona parte del territorio ucraino resterà occupato ancora per molto tempo".

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