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Manovra, slittano al 2020 le multe per chi non ha ancora installato i seggiolini anti-abbandono

Le proposte di modifica sono state depositate in commissione Finanze alla Camera: i dem chiedono che le sanzioni per chi non ha ancora installato nella propria auto i seggiolini anti-abbandono partano da marzo 2020 mentre per i pentastellati queste dovrebbero scattare da giugno del prossimo anno. La proposta dei Cinque Stelle contiene anche un incremento del sostegno economico per l’acquisto dei dispositivi a 45 euro.
A cura di Annalisa Girardi
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Nella platea di emendamenti presentati al decreto Fiscale ce ne sono anche due, presentati dal Partito democratico e dal Movimento Cinque Stelle, che chiedono uno slittamento per le multe a chi non ha ancora installato nella propria auto i seggiolini o i dispositivi anti-abbandono. Le proposte di modifica sono state depositate in commissione Finanze alla Camera: i dem chiedono che le sanzioni partano da marzo 2020 mentre per i pentastellati queste dovrebbero scattare da giugno del prossimo anno. La proposta dei Cinque Stelle contiene anche un incremento del sostegno economico per l'acquisto dei dispositivi a 45 euro. Al momento il contributo era fissato a 30 euro.

La ministra delle Infrastrutture e dei Trasporti, Paola De Michelis, aveva già annunciato l'apertura del governo verso un possibile slittamento. L'obbligo di installare i seggiolini anti-abbandono per i bambini di età inferiore ai 4 anni sarebbe scattato lo scorso 7 novembre, comprendendo anche l'installazione di un dispositivo di allarme che si attivi in caso di allontanamento del conducente. Questo può essere incluso all'origine nel seggiolino oppure può esserne indipendente.

L'entrata in vigore della normativa aveva fatto scattare le polemiche, a causa dello scarso preavviso riconosciuto alle famiglie per potersi organizzare scongirando possibili sanzioni amministrative. L'Asaps, l'Associazione sostenitori Polstrada, aveva dichiarato di auspicare "un margine di tempo maggiore interpretando la legge in modo più favorevole e con la concessione dei 120 giorni inizialmente previsti".

Riguardo alle altre critiche verso la misura, la ministra aveva già affermato: "Mi indignano le accuse che bollano come ulteriore tassa sulle famiglie questa norma. Trovo vergognoso strumentalizzare la vita dei nostri figli a fini politici. Questa legge dovrebbe costituire soltanto una conquista per tutti e non un motivo di polemica. Mi preme rassicurare le mamme e le famiglie sull'urgenza di questo dispositivo e sulle “multe” per chi non è ancora dotato di questo strumento: il ministero  che rappresento è qui per tutti i chiarimenti e c’è la disponibilità del governo e dell’intera maggioranza a intervenire per posticipare l’applicazione delle sanzioni".

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