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In Italia si guadagna il 50% in meno che in Germania ma si lavora 350 ore di più

I dati Ocse parlano chiaro. In Italia lavoriamo 1.752 ore all’anno; in Germania 1.400 ore. In Italia guadagniamo in media 29mila euro all’anno; in Germania 44.800.
A cura di Davide Falcioni
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Ricordate quando, un paio di anni fa, iniziò a circolare la notizia che tra le cause della crisi economica greca ci fosse la "pigrizia" dei suoi abitanti? Ebbene, non era affatto vero e non lo è neppure oggi. Secondo l'Ocse, infatti, la Grecia è il paese dell'Unione Europea dove si lavora di più. Solo nel 2012 ogni dipendente ha "faticato" per 2.034 ore, quasi 300 in più della media europea, pari a 1.756. Il dato è in calo rispetto alle 2.039 del 2011, ma ha visto un'escalation continua dall'implosione della crisi in poi: 1.950 ore nel 2008, 1.997 ore nel 2009, 2.016 ore nel 2010. E se le ore di lavoro sono al top nel continente, non si può dire lo stesso dei salari. In Grecia erano di 20.100 euro nel 2012, contro una media Ocse di 30.200 euro.

Per quanto riguarda l'Italia le ore lavorate sono state 1.752, quindi lievemente sotto la media europea. E, secondo quanto riporta Il Sole 24 Ore, "nel 2012, i dipendenti italiani hanno trascorso in studi privati, aziende e stabilimenti 200 ore in più dei colleghi della Danimarca e almeno 300 in più rispetto a quelli sotto contratto ad Amsterdam o Monaco di Baviera". Secondo il Censis un'ora di lavoro in Italia non vale oltre 32 euro (mentre per l'Ocse sono 34) e stando a quanto riporta uno studio Ergo-Mtm la colpa è dei metodi di lavoro ancora troppo "ingessati" che – se rinnovati – potrebbero portare a importanti benefici. Il salario medio nel nostro paese è di 29 mila euro.

E infine veniamo alla Germania. Ogni lavoratore ha trascorso in azienda meno di 1.400 ore (352 in meno degli italiani) per un salario base che è di 44.800 euro (15.800 euro in più di noi). Secondo i ricercatori dell'Istituto de estudios economicos, la marcia in più della Germania si è ingranata con il massiccio impiego delle "short-week", le settimane corte che rinforzano flessibilità e ricambio interno. Senza di esso la disoccupazione sarebbe molto più alta e la produttività oraria non arriverebbe agli attuali 58,5 dollari.

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