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Oliver Stone: “Oggi un film su JFK sarebbe impossibile, in USA siamo in guerra dal 2001”

Oliver Stone si racconta in un’intervista a Fanpage.it in occasione dell’uscita della sua autobiografia ‘Cercando la luce’ (La nave di Teseo). Dall’infanzia al successo ad Hollywood, il regista e sceneggiatore premio Oscar, riflette anche sul futuro e sugli Stati Uniti: “Dal 2001 siamo un paese sempre in guerra, l’esperienza del Vietnam non ci ha insegnato nulla”.
A cura di Redazione Cultura
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Si intitola Cercando la luce (La nave di Teseo) l'autobiografia in libreria di Oliver Stone. Il regista di Platoon, JFK e decine di altri capolavori di Hollywood, in Italia da qualche settimana per partecipare alla promozione del suo libro e ritirare il premio Kinéo alla Mostra Internazionale del Cinema di Venezia, risponde alle domande di Fanpage.it. Dal rapporto con i suoi genitori ai film di successo ("Oggi un film come JFK non sarebbe possibile"), fino alla guerra dei vaccini anti-Covid (in cui scherzosamente il regista di The Putin interviews risponde: "Scelgo quello della Russia"). E poi il Vietnam da volontario, il successo, i fallimenti, i retroscena, i film che hanno fatto la storia del grande schermo. "Cercando la luce" è l’autobiografia intima e avvincente di un maestro del cinema, un ritratto spietato dell’America e dello star system, dei suoi sogni e dei suoi fantasmi.

Oliver Stone a Fanpage.it: "Ai giovani dico: il successo non è mai gratis"

"Alla università ho imparato l'arte cinematografica e come si fa un film. E il mio libro parla proprio di quello, come è possibile realizzare i propri sogni e come un ragazzo si trasforma un uomo" dichiara il regista premio Oscar con Fuga di mezzanotte. "Nel mio percorso ho imparato l'importanza del fallimento. Il fallimento fa parte del successo, perché il successo non è mai gratis. Ha un suo prezzo, a volte altissimo…".

Alla domanda se oggi un film come JFK sarebbe possibile, con tutta l'attività investigativa che ha richiesto, Stone risponde secco: "Non credo sarebbe possibile". Dal 2001 negli USA si è accentuata la vena conservatrice e reazionaria del Paese, la verità è che dalle ferite del Vietnam non abbiamo imparato nulla…". E sulle voci (confermate) di un ritiro dal mondo del cinema: "A 74 anni posso non sentirmi in colpa di non voler fare nulla. Sono semi-ritirato, nel senso che credo non farò altri film, ma non si sa mai. Lavorare a un documentario come The Putin Interviews mi ha portato via cinque anni. Oggi sono in Italia a mi piace svegliarmi ogni giorno qui…"

Cercando la luce, l'autobiografia di Oliver Stone

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Prima di trasferirsi a Los Angeles e ottenere successo internazionale con Platoon nel 1986, Oliver Stone aveva combattuto in Vietnam, era stato ferito, e successivamente aveva trascorso anni a scrivere sceneggiature mai prodotte, mentre cercava di guadagnarsi da vivere a Manhattan facendo ogni genere di lavoro. Stone, che ora ha 73 anni, racconta quegli anni formativi tra alti e bassi: gli scambi con Al Pacino sulle sceneggiature di Platoon, Nato il 4 luglio e Scarface (nato oltretutto da una rischiosa ricerca sul campo dei cartelli della droga), il terribile demone della cocaina, il fallimento del suo primo lungometraggio The Hand (con Michael Caine), le affannose ricerche di finanziamenti per Salvador, le tensioni dietro le quinte di Fuga di mezzanotte, che gli valse poi l’Oscar per la Miglior Sceneggiatura, e molto altro.

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