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Morto Toni Negri, tra i maggiori filosofi del ‘900: addio al “cattivo maestro” che fondò Potere Operaio

È morto Toni Negri, uno dei maggiori filosofi del Novecento: aveva 90 anni e si è spento nella notte a Parigi come ha confermato la compagna, la filosofa francese Judith Revel.
A cura di Ida Artiaco
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Toni Negri (Wikimedia).
Toni Negri (Wikimedia).

È morto all’età di 90 anni Toni Negri, uno dei maggiori filosofi del Novecento. Si è spento nella notte a Parigi. La notizia è stata data dalla compagna, la filosofa francese Judith Revel, e poi confermata anche da altri suoi allievi e amici sui social network, tra cui anche la figlia Anna, che su Instagram ha condiviso una foto col padre e la scritta "Grazie".

Chi era Toni Negri

Negri, nato a Padova il primo agosto 1933, è stato fra i più importanti teorici della sinistra extraparlamentare e fondatore di Potere operaio e Autonomia proletaria. Protagonista nei movimenti che hanno caratterizzato l'intero dopoguerra fino a oggi, finì anche in carcere vittima del "teorema Calogero" il 7 aprile del 1979 insieme a centinaia tra intellettuali e studenti, guadagnandosi così l'appellativo di "cattivo maestro". Fu accusato di aver partecipato ad atti terroristici e d'insurrezione armata.

Assolto, venne poi condannato a 12 anni di carcere per associazione sovversiva e concorso morale nella rapina di Argelato (Bologna). Fu eletto nel 1983 alla Camera dei deputati con il Partito Radicale, usufruì dell’immunità e uscì di prigione.

Toni Negri in parlamento (Wikimedia).
Toni Negri in parlamento (Wikimedia).

Decise poi di espatriare in Francia dove beneficiò della dottrina Mitterand. Nella capitale francese insegnò all'Università di Parigi 8, la Sorbona, l'École Normale Supérieure e il Collegio Internazionale di Filosofia. Nel 1997, dopo un patteggiamento, tornò in Italia, dove scontò una pena fino al 2003.

Il libro che l'ha reso famoso nel mondo è Impero (Rizzoli, 2002), scritto in collaborazione con il filosofo statunitense Michael Hardt, testo fortemente critico della globalizzazione liberista e del moderno imperialismo.

In occasione dei suoi 90 anni aveva rilasciato al Manifesto una intervista, lo scorso agosto, in cui aveva detto: "Penso che ogni giorno che passa a questa età sia un giorno di meno. Non hai la forza di farlo diventare un giorno magico. È come quando mangi un buon frutto e ti lascia in bocca un gusto meraviglioso. Questo frutto è la vita, probabilmente. È una delle sue grandi virtù".

Le reazioni alla morte del filosofo e politologo

Tanti i messaggi di cordoglio sui social. "Resterai per sempre nel mio cuore e nella mia mente, caro Maestro, Padre, Profeta", ha scritto su Fb l'attivista e uno dei leader del movimento no-global italiano Luca Casarini. "Caro compagno, caro fratello, resterai nella mia vita. Grazie, per tutto. Per avermi voluto bene, per averne voluto ai miei figli e ai miei compagni. Con immenso amore per Judith, per Anna, Francesco, Nina", aggiunge, pubblicando poi una riflessione di Negri su San Francesco.

A ricordare Toni Negri è stato anche il Ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano: "Toni Negri fu un cattivo maestro perché, dopo il '68, il passaggio dal movimentismo giovanile alla pagina buia degli anni di piombo, con il terrorismo di destra e di sinistra, causò tante vittime innocenti. In termini giuridici, poi, una cosa è l'espressione delle idee, un'altra è la pratica materiale della violenza", ha detto intervenendo alla trasmissione di Radio 24 Amici e nemici – l'informazione della settimana condotta da Lucia Annunziata e Daniele Bellasio. "Ricordo inoltre che Toni Negri andò in Parlamento con i radicali – ha continuato il ministro – prima di rompere con Pannella. Certamente, Negri è stato un cattivo maestro, poi però bisogna valutare la sua vicenda in tutta la sua complessità".

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