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CGIL, Cisl e Uil in piazza contro la legge di stabilità: “Il governo detassi il lavoro”

I tre sindacati principali sono scesi in piazza a Montecitorio per chiedere che con le risorse della lotta all’evasione fiscale venga finanziata la detassazione ai lavoratori dipendenti e pensionati.
A cura di D. F.
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La legge di stabilità non piace ai sindacati. CGIL, Cisl e Uil sono scesi in piazza Montecitorio per chiedere a gran voce che le risorse recuperate con il taglio dell'evasione fiscale vengano destinate al taglio delle tasse sul lavoro dipendente e sui redditi da pensione. Nel frattempo le organizzazioni dei lavoratori si sono mobilitate anche in altre città con lo scopo di rimettere al centro dell'agenda politica del governo il tema del lavoro. Se non avverrà, la Camusso ha avvisato che "torneremo nelle piazze di questo Paese. Un Paese che va alla rovina e noi alla rovina non lo vogliamo". Il segretario generale dell CGIL ha affermato: "La legge di stabilità non va bene perché non affronta il tema fondamentale, ovvero il poco reddito disponibile di lavoratori e pensionati che è una delle ragioni della continua recessione. La legge non determina quello choc all’economia che invece sarebbe necessario, si colloca in continuità con gli anni precedenti. Abbiamo chiesto misure che riguardano oggi e anche norme strutturali per gli anni prossimi attraverso il reperimento di risorse che vengono dalla lotta all’evasione, dalla tassazione delle rendite finanziarie e dal rientro dei capitali all’estero". Sull'abolizione del finanziamento ai partiti: "È giusto andare a rivedere i costi della politica ma se ci si limita a questo e non si determina invece un cambiamento che sarebbe necessario nelle politiche economiche, allora non basta".

Stamattina i segretari dei tre principali sindacati hanno anche incontrato il vice ministro dell'economia Stefano Fassina, al quale hanno chiesto un emendamento alla legge di stabilità per destinare i fondi della lotta all'evasione e della spending review all'abbassamento delle tasse per i lavoratori dipendenti e le imprese che investono. "La spending review e lotta all’evasione devono servire a ridurre le tasse ai cittadini, oppure la ripresa non la intercetteremo – dice il leader della Cisl,Raffaele Bonanni -. Dobbiamo ridurre le tasse e restituire i soldi ai cittadini oppure non ce la faremo. Noi continueremo la battaglia fino all’ultimo esodato, siamo qui per batterci per tutti i cassintegrati".

Insieme ai lavoratori sono scesi in piazza anche gli studenti. "Nonostante i molti proclami sulla necessità di ripartire dall’istruzione e dai giovani, nei fatti il governo continua nella politica di sottofinanziamento di scuola e università, cui ormai siamo abituati da anni di tagli – dice Gianluca Scuccimarra, coordinatore nazionale dell’Unione degli universitari -. La legge di Stabilità lascia solo le briciole a scuola e università: rimane il blocco del turn-over, vengono stanziati pochi milioni in più per il finanziamento ordinario degli atenei e si taglia drasticamente il fondo per i contratti di specializzazione medica. Come se non bastasse, nessuna risorsa aggiuntiva è prevista per il diritto allo studio, su cui questo governo sta facendo peggio del precedente, tagliando circa 50 milioni di euro e mettendo a rischio migliaia di borse di studio".

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