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Matteo Messina Denaro

Il significato dei tatuaggi di Matteo Messina Denaro: “Nessuna moda, li ho fatti per non dimenticare”

“Non sono per seguire la moda, sono il mio vissuto e servono a non dimenticare”, aveva detto il boss di Cosa Nostra alla sorella, spiegandole il significato dei tre tatuaggi che si era fatto fare durante la latitanza a Palermo.
A cura di Davide Falcioni
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A quasi sette mesi dalla morte del boss di Cosa Nostra Matteo Messina Denaro continuano le indagini sulla sua trentennale latitanza e sulla rete di complici che era riuscito a costruirsi nel corso degli anni. Il capo mafioso, infatti, ha potuto ripetutamente circolare per Palermo praticamente indisturbato, frequentando anche locali commerciali: nel mirino degli inquirenti, in particolare, due episodi come un pranzo in una trattoria per turisti del centro della città e una seduta da un tatuatore.

Novità investigative che la Procura di Palermo utilizzerà nel processo d’appello della sentenza emessa a carico di Andrea Bonafede, condannato a 6 anni e 8 mesi di carcere per favoreggiamento aggravato. Nell’atto di impugnazione del verdetto – i pubblici ministeri avevano contestato all'uomo l’associazione mafiosa poi riqualificata dl gip in favoreggiamento – i magistrati hanno inserito una serie di episodi inediti. Come i due pseudonimi usati dal boss che al tatuatore aveva detto di chiamarsi Vito Firreri e all’operaio che doveva riparargli la lavastoviglie nella casa di Campobello di Mazara aveva fatto il nome di Averna.

Tre in particolare i tatuaggi fatti dal boss a Palermo: "Tra le selvaggi tigri", "Ad augusta per angusta" e “VIII X MCML, XXXI”. Il significato, come fatto trapelare dalle indagini, lo aveva spiegato lui stesso alla sorella Rosalia.

Per indicare i tatuaggi alla donna, come emergerà da un appunto trovato poi dai carabinieri, Messina Denaro usava una C. "‘C' Tatuaggio'" scriveva lei per ricordarlo.  Sul senso delle scritte poi il boss si dilungherà durante un colloquio in carcere con Rosalia, che sarà poi arrestata, e le altre due sorelle Bice e Giovanna. Nel dialogo, intercettato dagli inquirenti, Messina Denaro chiarirà che "ad augusta per angusta", fatto nel 2012 significava "alla gloria attraverso la sofferenza". "Lo feci per mia figlia quando se ne andò", spiegò.

"Questa (l8-agosto del 1981) è una data per me importante", aggiunge riferendosi ai numeri romani. "Questo – spiega riferendosi alla scritta ‘tra le selvagge tigri'- l'ho fatto sette otto anni fa". Col l tatuatore palermitano Messina Denaro aveva usato il falso nome di Vito Ferreri. E dei tatuaggi il boss parla anche in uno dei diari sequestrati dopo l'arresto: "Non sono per seguire la moda, sono il mio vissuto e servono a non dimenticare", appunta.

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