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Venezia, il sindaco Brugnaro annulla la mostra fotografica di Gianni Berengo Gardin

Annullato a Venezia l’attesissimo evento del 18 settembre a Palazzo Ducale, che avrebbe visto l’inaugurazione della mostra “Mostri di Venezia” di Gianni Berengo Gardin. Il sindaco ha ritenuto di dover posticipare, a data ancora da stabilire, l’apertura al pubblico del lavoro del famoso fotografo: per non suscitare opinioni troppo negative riguardo la questione delle “grandi navi” nei canali, o come li ha definiti lo stesso Berengo Gardin, i “grandi mostri”. La retrospettiva avrebbe infatti presentato, ad una Venezia già combattuta a riguardo, l’impatto devastante che le navi da crociera hanno sul paesaggio lagunare.
A cura di Federica D'Alfonso
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Il sindaco di Venezia Luigi Brugnaro ha sospeso "Mostri a Venezia", la mostra fotografica che Gianni Berengo Gardin avrebbe inaugurato il prossimo 18 settembre presso il Palazzo Ducale di Venezia. Il fotografo, uno dei più noti ed importanti nel panorama italiano ed internazionale, da ben due anni cercava di portare la sua retrospettiva nella Laguna, in quanto il progetto la riguarda da vicino: le 27 immagini in bianco e nero raffigurano infatti il passaggio delle grandi navi da crociera nel Canale della Giudecca. Il reportage si inserisce nel lungo e controverso dibattito che da anni interessa i canali di Venezia: da tempo si cerca una soluzione adeguata per conciliare le voci contrarie dei cittadini e dei numerosi comitati che sono nati contro il transito delle "grandi navi", pratica che rovinerebbe il paesaggio oltre che arrecare danni agli edifici storici situati nei pressi dei canali di passaggio, e i progetti di riqualificazione, bonifica e scavo che il Comune vuole a tutti i costi eseguire, per non perdere una risorsa importante come quella del turismo. Il lavoro di Gianni Berengo Gardin è risultato dunque scomodo, o comunque troppo intraprendente forse per un'amministrazione che ancora fatica a fare i conti con una problematica importante come quella delle grandi navi. Da qui, la decisione di rinviare la mostra: non c’è ancora una data certa, e il fotografo ha espresso il suo personale disappunto assieme al timore che più che un rinvio della mostra, questo sia il preludio di un annullamento definitivo.

Luigi Brugnaro ha ritenuto giusto fare un passo indietro sulla data già stabilita, per non dare un'immagine negativa sulla questione delle grandi navi in città: per non suscitare polemiche o focalizzare troppo l'attenzione sulle opinioni in gran parte negative ed ostili che si hanno in Laguna sul passaggio nei canali delle gigantesche ed invasive navi turistiche. La personalissima idea di Brugnaro è quella di affiancare, in contemporanea alla mostra di Berengo Gardin, le tavole del nuovo progetto alternativo per il transito, il cosiddetto "Tresse Est", che prevede lo scavo del Canale Vittorio Emanuele. Il sindaco avrebbe in mente una presentazione diversa del reportage "Mostri a Venezia": proporre un momento di denuncia del problema, con le immagini di Berengo Gardin, ma allo stesso tempo la sua soluzione, con l’esposizione del progetto "Tresse Est". Un mix poco probabile di arte fotografica e "progettualità politica", e comunque, una grave mancanza nei confronti del lavoro e dell'idea di fondo della mostra di Berengo Gardin, del resto molto lontana per intenzioni dal progetto di Brugnaro.

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In contemporanea con la mostra a Palazzo Ducale era prevista la pubblicazione di un catalogo, con contributi critici importanti: con il rinvio, tutto è stato bloccato. Inoltre, Gianni Berengo Gardin aveva stilato un impegno scritto con la Fondazione Musei Civici Veneziani per l'organizzazione della mostra: potrebbero esserci anche risvolti legali dunque, se la mostra venisse annullata definitivamente. L'incertezza sul destino dell'evento non è cosa nuova, in quanto da due anni, dopo il successo raccolto a Milano, Berengo Gardin tentava di proporre il suo lavoro a Venezia. "È singolare che il Comune e il sindaco uscente abbiano preso posizioni contro il passaggio delle grandi navi da San Marco e poi non abbiano voluto questa mostra che ne documenta l'impatto. Nessuno mi ha mai fatto sapere esplicitamente che non voleva la mostra con le immagini delle grandi navi in Bacino, ma mi hanno fatto sapere che c'erano problemi di spazio, di calendario o di natura organizzativa, senza mai arrivare a una risposta precisa, fino a indurmi a rinunciare".

una nave da crociera vista da Riva degli Schiavoni
una nave da crociera vista da Riva degli Schiavoni

GRANDI NAVI SI, GRANDI NAVI NO?

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L'ennesima scelta controversa da parte del sindaco di Venezia, che solo pochi mesi fa è stato al centro della furiosa polemica nata in seguito alla sua decisione di vietare i libri "gender" nelle scuole. Se in quel caso (un caso che, lo ricordiamo, è ancora aperto in quanto la "commissione" nominata da Brugnaro starebbe lavorando proprio in questi mesi per la revisione dell'Indice dei libri da proibire) c'è stato un passo indietro netto rispetto alle decisioni della precedente amministrazione, oggi, con la cancellazione (provvisoria?) della rassegna sui "Mostri di Venezia", il sindaco ha dato un'idea di continuità su una questione che da anni, indipendentemente dalle amministrazioni comunali, divide Venezia. Contro il passaggio in Laguna delle grandi navi da crociera infatti esiste da diversi anni un comitato di cittadini, il comitato "No Grandi Navi": secondo l'associazione, le navi da crociera produrrebbero con il loro passaggio rischi per la salute, a causa delle emissioni inquinanti, oltre che per la stabilità degli edifici storici della zona a ridosso del Canale della Giudecca. Senza contare il più evidente problema di natura "estetica": le navi da crociera possono essere alte fino a 60 metri, e attraccano in una città dove i palazzi più grandi sono alti pochi piani. Nel 2013 è stato vietato il transito delle navi da crociera dirette o in partenza da Venezia per il Canale della Giudecca, ed è stata imposta la necessità di prevedere una nuova via di accesso alla Stazione marittima: quale debba essere questa "via alternativa", l’oggetto delle svariate proposte succedutesi negli anni, ultima delle quali il progetto "Tresse Est", proprio quello che il sindaco vuole affiancare al lavoro di Berengo Gardin.

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