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Scontro Padoan – Bce sul caso Mps: “Richieste europee opache e poco trasparenti”

Il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan considera poco trasparenti le richieste pervenute dalla vigilanza della Banca Centrale Europea relative alla ricapitalizzazione del Monte dei Paschi di Siena giunte in seguito al fallito tentativo di ricapitalizzazione sul mercato delle scorse settimane.
A cura di Charlotte Matteini
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Il caso Monte Paschi di Siena continua a far discutere. E' polemica tra il ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan e la Banca Centrale europea. Secondo il titolare del dicastero di via XX settembre, infattim le decisioni prese dalla vigilanza della Banca Centrale Europea – relative all'aumento di capitale richiesto pari a 8,8 miliardi di euro, superiore di circa 3 miliardi rispetto ai 5 inizialmente messi sul piatto dal governo italiano – sarebbero "opache e poco trasparenti". "Sarebbe utile, non dico gentile, avere dalla Bce avere qualche informazione in più sui criteri con i quali si è arrivati a questa valutazione. Conoscere i criteri è utile perché può dare indicazione anche per gli altri istituti e per le altre Autorità. La spiegazione consentirebbe anche alle altre banche di capire il modo giusto di porsi quando si rivolgono alla Bce per un aumento di capitale, per fusioni e acquisizioni o in occasione di qualunque altra operazione che richiede la sua approvazione. Per questo, oltre alla lettera, di cinque righe e tre numeri, sarebbe stata utile qualche spiegazione, perché la mancanza di informazione si traduce in opacità e le cose opache inducono a interpretazioni quasi sempre sbagliate", ha dichiarato Padoan, spiegando il proprio disappunto e auspicando che la questione bancaria "sia affrontata sul piano giudiziario. Perché ci sono responsabilità di singoli manager che hanno prodotto danni rilevanti a investitori, azionisti, risparmiatori e imprese. Queste responsabilità vanno sanzionate, e nel nostro Paese non è stato ancora fatto abbastanza, perché se non c’è una sanzione per i comportamenti scorretti alla fine chi pensa che le banche siano il male si convince di aver ragione".

Netta è stata la risposta pervenuta a stretto giro da Francoforte, che sostiene che la variazione dell'importo della ricapitalizzazione di Monte dei Paschi di Siena "dipenderà dal nuovo piano industriale". Secondo la Bce, infatti, la norma europea non impone di indicare la cifra minima per l’aumento di capitale, bensì solamente "un ammontare indicativo" basato sull’esito dell’ultimo stress test. Sostanzialmente, quindi, siccome il tentativo di ricapitalizzazione sul mercato è saltato, sarebbe di fatto saltato anche il piano industriale ad esso collegato ed è questo il motivo per cui la Bce ha richiesto un aumento di capitale più alto del previsto, aumento stimato a 8,8 miliardi di euro in via prudenziale, in attesa della presentazione del nuovo piano industriale, tenendo però conto della precaria situazione dell'istituto di credito senese.

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