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Putin: “In futuro la Russia potrebbe offrire asilo a Assad se ne avesse bisogno”

“Lo abbiamo concesso a Snowden, cosa che era molto più difficile”, ha detto il presidente russo in un’intervista.
A cura di B. C.
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Più facile concedere l’asilo politico in Russia al presidente siriano Bashar al-Assad di quanto non lo sia stato con Edward Snowden, la talpa della Cia che ha dato inizio al Datagate USA. A sostenerlo è il leader russo Vladimir Putin, che in un'intervista al giornale tedesco Bild (di cui il Cremlino ha pubblicato oggi la seconda parte) ha anche definito tale scenario "prematuro". "Prima la popolazione siriana deve potere votare e poi vedremo se Assad dovrà lasciare il suo Paese se perderà le elezioni", ha detto il presidente russo. "Al popolo siriano bisogna dare l'opportunità di esprimere il proprio parere. – ha aggiunto, riferendosi alle presidenziali anticipate stabilite dai negoziati di Vienna – Vi garantisco che se il processo sarà condotto in modo democratico, allora Assad probabilmente non avrà bisogno affatto di lasciare il paese. E non è importante se rimarrà  presidente o meno".  Le potenze occidentali stanno provando a risolvere una guerra civile che in cinque anni in Siria ha ucciso 260mila persone. L’Onu prevede l'avvio dei colloqui il 25 gennaio, l'insediamento di un governo di transizione in sei mesi ed elezioni entro 18 mesi.

Putin, che il 30 settembre ha lanciato una campagna di raid aerei in Siria, difende Assad, pur sottolineando che ha commesso "molti errori" dall'inizio del conflitto nel 2011. Ma la guerra non si sarebbe diffusa “tanto in fretta se dall'inizio non fosse stata alimentata dall'estero, con grandi quantità di denaro, armi e combattenti" ha detto Putin. "Assad non sta cercando di annichilire il suo popolo. Sta combattendo coloro che lo affrontano con le armi" ha proseguito il capo del Cremlino. "E se la popolazione pacifica soffre a causa di questo, penso che la responsabilità sia soprattutto di coloro che lo combattono in armi e di coloro che li armano" . Putin ha ribadito che le forze russe in Siria collaborano con l'opposizione “combattendo l'Isis" ha detto. "Sosteniamo sia l'esercito di Assad sia l'opposizione armata. Qualcuno l'ha già detto, altri preferiscono restare in silenzio, ma il lavoro prosegue" ha concluso il presidente russo.

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