Dagli Usa l’allarme: sostanze cancerogene nella Pepsi. L’azienda si difende

Era già stato svelato tempo fa, quando a marzo le agenzie internazionali ne parlavano, ma il caso riemerge: la Pepsi conterrebbe ancora un livello, seppur ridimensionato, di agente cancerogeno all'interno della sua ricetta. Lo affermano molte fonti estere, tra cui il Chicago Tribune. Proprio mesi fa il produttore della bevanda aveva annunciato che avrebbe cambiato la formula. La denuncia arriva dal gruppo americano Centro per la Salute Ambientale. Lo stato della California aveva approvato una legge secondo la quale le bevande contenenti un determinato tipo di agenti cancerogeni dovevano avere un'etichetta che ne indicasse la presenza, affinché informasse chi fruiva del prodotto. In California i dovuti cambiamenti furono apportati.

Ma qual'era la sostanza incriminata? Si tratta del 4-methylimidazole, o 4-Mel, sostanza che si genera solitamente durante la cottura (dunque si può trovare in diversi cibi). Nella diatriba tra le due grandi case concorrenti, i test avrebbero rivelato che solo la Coca Cola ha realmente messo in atto il provvedimento, rispettandolo. Al contrario la Pepsi è risultata ugualmente positiva alla sostanza. La casa si difende facendo sapere che i fornitori di caramello colorante stanno cambiando i loro processi di produzione proprio al fine di ridurre la presenza della sostanza all'interno della bevanda. Fino ad ora è un procedimento che Pepsi è riuscita ad applicare solo per gli stabilimenti in California e, solo nel 2014, verrà completato in tutto il territorio. Intanto l'azienda sottolinea che Fda e altre agenzie di regolamentazione internazionali considerano il caramello colorante della Pepsi sicuro, e annuncia che verrà tagliato anche a livello globale. Non è però ancora chiaro quando.