Pentagono: “Nei raid aerei uccisi 6mila jihadisti dell’Isis”

Sarebbero oltre 6mila i miliziani jihadisti legati all'Isis rimasti uccisi durante i raid aerei della coalizione internazionale contro lo stato islamico in Iraq e in Siria. Sono queste infatti le stime fatte dal Pentagono in base ai dati a disposizione degli Stati Uniti e rivelate giovedì dall'ambasciatore americano in Iraq, Stuart Jones. Il diplomatico statunitense, nel corso un'intervista ad Al Arabiya, ha rivendicato infatti il successo delle missioni di bombardamento nei due Paesi dopo la presa del potere del Califfato, ricordando inoltre che "soltanto in Iraq sono stati distrutti oltre un migliaio di mezzi dei combattenti jihadisti ". Numeri confermati in qualche modo anche dal segretario di Stato Usa, John Kerry, durante il vertice internazionale di Londra. "L'Iraq e i suoi partner internazionali hanno eliminato migliaia di combattenti dell'Isis e il 50% della sua leadership" ha annunciato infatti il responsabile della politica estera di Washington, illustrando poi anche gli altri risultati raggiunti dalla coalizione anti Isis.

Più spazio alle truppe di Baghdad

"Le truppe irachene, sostenute da 2mila raid aerei, sono riuscite a riconquistare all'Isis circa 700 chilometri quadrati di territorio" ha sottolineato Kerry, rivelando che per questo la Casa Bianca ha intenzione di finanziare un potenziamento dell'esercito di Baghdad puntando a creare 12 nuove brigate. "Sconfiggere lo Stato islamico è un compito difficile e non ci sono scorciatoie" ha avvertito però Kerry, ricordando che bisogna fare ancora molto ad esempio sul piano del taglio ai finanziamenti dei jihadisti.