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Al Parco Verde fiumi di droga e soldi: ai boss 130mila euro al mese. Raffica di arresti

Blitz contro il sistema droga del Parco Verde di Caivano (Napoli): eseguite 49 misure cautelari tra le palazzine popolari e tra diverse province in tutta Italia. Lo spaccio veniva gestito dal clan Sautto-Ciccarelli, i carabinieri hanno documentato la vendita di droga 24 ore su. 24. Ai boss guadagni da capogiro: fino a 130mila euro al mese, oltre un milione e mezzo di euro all’anno.
A cura di Nico Falco
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Centotrentamila euro al mese ognuno, ovvero più di un milione e mezzo di euro ogni anno. Soldi che finivano nelle tasche dei boss del Parco Verde di Caivano (Napoli), denaro a ciclo continuo che arrivava dalle piazze di spaccio locali e dalle vendite all'ingrosso agli altri gruppi criminali. Le indagini portate avanti dai carabinieri del Comando Provinciale di Napoli, che stamattina hanno eseguito 49 arresti, parlano di un sistema droga mastodontico e organizzato nei dettagli, capace di assicurare fiumi di contanti ai vertici ma anche a tutti gli affiliati e a quelli che lavoravano nell' "indotto".

Tutto nelle mani del clan Sautto-Ciccarelli, identificato come il dominus di quella che, tramontata l'era Scampia, è diventata la principale piazza di spaccio della Campania e una delle più grandi d'Europa. Il blitz è partito alle prime luci dell'alba, le pattuglie e le camionette dei militari hanno circondato il complesso di palazzine e sono scattati arresti e perquisizioni. Contemporaneamente, le misure cautelari sono state notificate ad affiliati tra le province di Bergamo, Isernia, Imperia, Benevento, Cosenza, Forlì Cesena e Caserta, col supporto dei comandi dell'Arma competenti territorialmente. I destinatari delle misure, emesse dal gip di Napoli su richiesta della Dda locale, sono gravemente indiziati, a vario titolo, di associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti e detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, reati aggravati dal metodo e dalle finalità mafiose.

Le piazze di spaccio del Parco Verde lavoravano senza interruzione, tutti i giorni e 24 ore su 24. I militari ne hanno individuate 14 soltanto tra le palazzine, in un'area di poche centinaia di metri, difese da porte blindate e cancelli per rallentare gli interventi delle forze dell'ordine e garantire la fuga agli spacciatori. Anche il volume d'affari è stato ricostruito nel corso delle indagini: la "popolarità" dei punti vendita era tale che gli acquirenti provenivano da tutta la regione.

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