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Legge di stabilità passa esame Ue “con riserve”

La legge di stabilità passa, con riserve, il primo esame ma l’Ue avverte che è “a rischio di non conformità” con il Patto, essendoci nel 2016 “un rischio di significativa deviazione” dall’aggiustamento richiesto verso il pareggio di bilancio.
A cura di Susanna Picone
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La Commissione europea ha dato un ok a metà alla Legge di Stabilità italiana per il 2016. Per l’esecutivo Ue la manovra è infatti a “rischio di non conformità” con le regole del Patto di Stabilità e Crescita e di “una deviazione significativa dal percorso di aggiustamento richiesto” per raggiungere gli obiettivi di bilancio di medio termine per il 2016. È prevista, dunque, una nuova valutazione in primavera. La Ue valuterà se le deviazioni richieste “sono usate effettivamente per aumentare investimenti”, se “esiste un piano credibile di aggiustamento” verso il pareggio e i “progressi su riforme”. Per la Commissione Ue concedere flessibilità in questo momento sarebbe “fuori dal normale ciclo del Semestre europeo e si allontanerebbe dal processo previsto dalla comunicazione sulla flessibilità”, perché la richiesta andrebbe fatta i primi mesi dell'anno, come l'Italia già fece a febbraio con la richiesta di flessibilità per riforme. La Commissione Ue precisa inoltre che, sulla base delle previsioni economiche, l'Italia “sembra soddisfare i criteri di eleggibilità per la clausola degli investimenti”, e quindi “terrà questo in considerazione nell'ambito della valutazione del prossimo programma di stabilità”.

Bruxelles fa sapere che sarà dedicata attenzione a vedere “se la deviazione dal cammino di aggiustamento è effettivamente usata per aumentare gli investimenti, e ai piani per riprendere l'aggiustamento verso l'obiettivo di medio termine”. La Commissione inoltre valuterà “se i progressi delle riforme sono in linea con le raccomandazioni del Consiglio”. Anche lo scorso anno l’Italia era stata inserita fra i Paesi a rischio di non conformità. Quella di “rischio di non conformità” è una delle quattro categorie utilizzate da Bruxelles per valutare le bozze di manovra dei Paesi dell’area euro, mentre le altre sono “conforme”, “ampiamente conforme” e “non conforme”.

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