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La Corte Suprema: la riforma sanitaria di Obama è costituzionale

I giudici hanno appena emesso una delle sentenze più attese nella storia degli USA: 5 voti a favore e 4 contrari, per l’Obamacare. Confermata la legittimità dell’obbligo di copertura assicurativa previsto dalla riforma che era diventata cavallo di battaglia per l’attuale presidente americano.
A cura di Biagio Chiariello
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La Riforma sanitaria di Obama e costituzionale

La Corte Suprema ha deciso: disco verde per la riforma del sistema sanitario americano, per la parte in cui prevede l'obbligo per i lavoratori di avere un'assicurazione sanitaria. Barack Obama ora può davvero tirare un sospiro di sollievo. Con l'ok dei giudici a quello che è l'atto legislativo più importante del primo mandato presidenziale, noto anche come Obamacare, le possibilità di rielezione per Obama alle presidenziali di Novembre si fanno sempre più concrete. Ora il primo passo della Casa Bianca sarà quello di stabilire prima come plasmare la riforma nei suoi minimi dettagli e poi trovare i finanziamenti da qui a novembre, il mese delle Presidenziali. Il punto più discusso di questa legge era  l"individual mandate', che obbliga a tutti gli americani di dotarsi di una assicurazione sanitaria entro il 2014, articolo accusato dai repubblicani di Romney di essere incostituzionale.

La riforma sanitaria è stata promossa dalla Corte Suprema con 5 voti a favore e 4 contrari. Contro la legge si sono schierati i giudici Antonin Scalia, Anthony Kennedy, Clarence Thomas e Samuel Alito. A sorprese il presidente John Roberts, un conservatore che ha scritto la sentenza, ha votato in favore. "Il fatto che la riforma – ha scritto Roberts, motivando la decisione – prevede che alcuni cittadini possano pagare delle sanzioni per non aver ottenuto l'assicurazione medica può essere ragionevolmente considerato come una tassa".

E' una sentenza storica perché va a toccare direttamente 31 milioni di americani che potranno godere della tutela sanitaria di cui oggi sono sprovvisti, in un Paese in cui la maggior parte di ciò che concerne le cure mediche è privato e i costi per coloro che non hanno una convenzione sanitaria sono molto alti. Allo stesso tempo, il fatto che tante persone che prima non potevano permettersi una copertura assicurativa da ora saranno obbligati ad averne una, rappresenta una manna dal cielo per le piccole società di managed care e quelle che gesticono gli ospedali, come riferiscono a Bloomberg alcuni analisti.

La riforma sanitaria negli Usa non è certo una battaglia del solo Obama. I tentativi dei presidenti americani di dare agli americani una copertura sanitaria universale, sono cominciati oltre un secolo fa con Theodore Roosevelt e regolarmente falliti col passare dei decenni. Di certo l'attuale presidente a stelle e strisce ne ha fatto, come detto, uno dei punti chiave del suo mandato. E la storia non gli ha dato torto. C'è da dire che nonostante la decisione della Corte Suprema, per molti analisti il presidente si troverà a rivendicare una vittoria che la maggior parte degli americani non condividerà, compresi molti elettori democratici. Basti pensare che la decisione dei giudici è legata ad un ricorso della corte di Atlanta che aveva dato ragione a 26 Stati che avevano tentato di bloccare l'Obamacare.

 
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