76 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Inizia in Vaticano un Sinodo sulla famiglia che non darà risposte ai cattolici

Al di là dello scontro tra cardinali e alti prelati sul tema della comunione ai divorziati e risposati, gli incontri tra i padri sinodali dovrebbero rappresentare solo una base di lavoro per un ulteriore incontro che si terrà nel 2015.
76 CONDIVISIONI
Immagine

Dopo mesi di polemiche, finalmente prende il via in Vaticano il terzo sinodo straordinario per la famiglia, fortemente voluto da papa Francesco, che servirà a discutere di nuove strategie pastorali da mettere in atto in tutto il mondo. Il sinodo, che durerà quindici giorni, vedrà riuniti cardinali, vescovi, teologi, professori provenienti dai cinque continenti per redigere insieme un documento, la “relatio finalis”, che dia risposte a milioni di famiglie sparse nei cinque continenti. L’attenzione dei media occidentali, nelle ultime settimane si è concentrata sul tema della comunione ai divorziati e risposati, ma questo sarà solo uno dei temi trattati nei prossimi quindici gliorni. I 253 padri sinodali, infatti, spazieranno dalla poligamia agli abusi sessuali, dalle violenze domestiche al tema della povertà, come ha confermato proprio nelle scorse ore il segretario del sinodo, il cardinale Lorenzo Baldisseri, il quale ha auspicato che con l’inizio del sinodo vero e proprio venga posto fine a quello che ha chiamato “sinodo mediatico”. Il sinodo terminerà il prossimo 19 ottobre, data in cui sarà dichiarato beato Paolo VI, il Papa della Humanae vitae, l’enciclica che, a distanza di quasi cinquant’anni, non ha ancora smesso di far accapigliare teologi e vescovi ia causa della sua visione “rigida” del matrimonio e della sua netta contrarietà ad aborto e metodi contraccettivi.

Sinodo sulla Famiglia 2014: di cosa si parla

Eppure, tanti temi importanti sono stati finora ignorati e si è parlato solo della possibilità di riammettere alla comunione divorziati e risposati, con gli alti prelati schierati in due gruppi. Uno è guidato dal cardinale tedesco Walter Kasper, il quale sostiene che “in alcuni casi” e dopo un “percorso personale” che passi tramite l’assoluzione in confessione di un sacerdote, sia possibile consentire a chi si è rifatto una vita di accostarsi nuovamente al corpo di Cristo. L’altro, guidato da un altro cardinale tedesco, il prefetto della Congregazione per la Dottrina della fede, Gerhard Mueller, afferma con forza che il matrimonio è indissolubile e che la Chiesa non ha il potere di cambiare le sue posizioni sul matrimonio, che sono originate direttamente dall’esempio di Gesù. Kasper sostiene apertamente che papa Francesco la pensa come lui, il cardinale Raymond Burke gli ha risposto, con una certa irritazione, che Bergoglio non ha bisogno che altri gli facciano da megafono e che se il pontefice vuole esprimere la sua posizione in merito è in grado di farlo anche da solo. In realtà, Francesco sta pensando a soluzioni di mediazione e per questo ha istituito, proprio qualche giorno fa, una commissione incaricata di snellire le procedure seguite dal Tribunale della Sacra Rota per dichiarare la nullità delle nozze. Una soluzione criticata, ancora una volta, da Burke, prefetto del Tribunale della Segnatura Apostolica in via di rimozione da parte del Bergoglio. Per Burke una semplificazione delle modalità di scioglimento legittimo delle nozze “incoraggerebbe ulteriormente una visione difettosa del matrimonio e della famiglia.” È probabile, comunque, che il sinodo si chiuda con un nulla di fatto: i risultati degli incontri tra i padri sinodali dovrebbero rappresentare solo una base di lavoro per un ulteriore sinodo sulla famiglia che si terrà a Roma nell’autunno del 2015, dopo che il documento prodotto quest’anno sarà stato valutato da tutte le diocesi del pianeta.

76 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views