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Grillo denuncia: “Costretto a bloccare i commenti su Napolitano”

Beppe Grillo torna sulla vicenda delle denunce ai commentatori del suo blog e lancia l’allarme: “Non si possono fare commenti su Napolitano, chissà che questa non diventi la regola per la Rete in Italia”.
A cura di Redazione
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Dopo l'iscrizione nel registro degli indagati dalla Procura della Repubblica di Nocera Inferiore (Salerno) di 22 persone con il reato di "offesa all'onore e al prestigio del Presidente della Repubblica" (in relazione ad alcuni commenti postati sul blog del capo politico del Movimento 5 Stelle nel maggio del 2012), è durissima la presa di posizione di Beppe Grillo. Infatti, con la concessione dell'autorizzazione a procedere da parte del ministro della Giustizia Anna Maria Cancellieri (dopo i risultati dei controlli della polizia postale) l'inchiesta può entrare nel vivo ed è scattata la denuncia per i 22 improvvidi commentatori. In loro difesa Beppe Grillo, che riporta uno stralcio di un suo vecchio post in cui chiedeva proprio l'abolizione del reato di vilipendio e, per la prima volta nella storia del suo blog, impedisce l'inserimento dei commenti. Un modo per protestare contro la stretta sul web, giudicata un vero e proprio attacco alla libertà di espressione. Ecco infatti cosa spiega il capo politico del Movimento 5 Stelle:

"Nell'Italia repubblicana esiste un reato che richiama l'assolutismo monarchico e la figura di Luigi XIV: il vilipendio del presidente della Repubblica. L'articolo 278 del Codice penale lo riporta "Offese all'onore o al prestigio del Presidente della Repubblica. Chiunque offenda l'onore o il prestigio del Presidente della Repubblica è punito con la reclusione da uno a cinque anni". Il reato di vilipendio deriva dal Codice Rocco del periodo fascista. Nel ventennio si tutelava dal delitto di lesa maestà la figura del re e di Mussolini, dal dopoguerra i presidenti della Repubblica. Il reato di vilipendio non è qualcosa rimasto sulla carta, a monito. È stato invocato innumerevoli volte, spesso dai partiti a scopi politici, e anche applicato. Il confine tra critica e vilipendio ("considerare vile") è materia più indefinibile del sesso degli angeli. Inoltre un cittadino, perché il presidente della Repubblica sarà il primo dei cittadini, ma sempre cittadino rimane, non può essere più uguale degli altri di fronte alla legge. Invito il Presidente della Repubblica a chiedere l'abolizione dell'articolo 278 sconosciuto nella maggior parte delle democrazie occidentali." (*)

22 persone sono indagate per "Offesa all’onore e al prestigio del presidente della Repubblica" dalla Procura di Nocera Inferiore. In sostanza sotto indagine per "vilipendio", un termine che può racchiudere qualunque opinione, giudizio, valutazione ritenute offensive. Chi può essere al sicuro di un'eventuale denuncia per una critica al Presidente della Repubblica? Allora, per difendersi, l'unico mezzo è non scrivere più nulla. Bocche cucite. Dita bloccate sulla tastiera. Commenti oscurati.

Questo post, per evitare denunce a chicchessia sarà, per la prima volta nella storia del blog, senza possibilità di commento. In futuro, magari, diventerà la regola per tutta la Rete in Italia.

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