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Doping, Tas respinge maxi-ricorso: niente atletica russa a Rio

Respinto il ricorso effettuato dai 68 atleti russi sospesi dalla Federazione internazionale di Atletica. Rio 2016 perde anche la campionessa di salto con l’asta Isinbayeva.
A cura di Marco Beltrami
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Yelena Isinbayeva campionessa nel salto con l'asta non parteciperà a Rio 2015
Yelena Isinbayeva campionessa nel salto con l'asta non parteciperà a Rio 2015

Brutte notizie per la Russia. Il Tas, Tribunale Arbitrale dello Sport di Losanna, ha respinto il ricorso effettuato dai 68 atleti russi sospesi dalla Federazione internazionale di Atletica. Niente Olimpiadi di Rio dunque per la campionessa olimpica, mondiale ed europea si salto con l’asta Elena Isinbayeva e compagni che erano stati già “bloccati”, per le conseguenze del primo rapporto della Wada, il massimo organismo internazionale nella lotta al Doping nello scorso novembre. In quell’occasione la Iaaf aveva sospeso la Federatletica russa per lo scandalo relativo all’ormai famoso “doping di Stato” con le istituzioni impegnate nelle ultime competizioni a coprire i test di alcuni atleti dopati. La decisione è stata poi confermata nei successivi appelli presentati e che in virtù di questo verdetto spegne le speranze dei portacolori della Russia. Come se non bastasse inoltre potrebbero adesso anche esserci novità per quanto concerne la presenza degli atleti russi impegnati negli altri sport presenti alle prossime Olimpiadi

"Il Tas conferma la validità della sentenza Iaaf, secondo la quale gli atleti sospesi dalla federazione nazionale non sono eleggibili per le competizioni sotto egida Iaaf”. Questo il verdetto ufficiale del Tribunale svizzero, con la Russia che perde non solo al campionessa Isinbayeva ma anche altri atleti che avrebbero potuto dire la loro in diverse discipline. Questi ultimi avevano chiesto di prendere parte comunque alla rassegna, appellandosi al principio della responsabilità soggettiva. Parteciperanno a Rio 2016 solo la bella Daria Klishina che si allena e vive negli States e una delle grandi accusatrici ovvero la Stepanova che ha giovato di uno speciale pass.

Queste le parole del ministro dello Sport russo Vitali Mutko, che non ha usato mezzi termini per commentare il verdetto come riportato da Interfax: “La decisione del Tas è in qualche modo politicizzata e non ha basi giuridiche. La federazione mondiale (di atletica leggera) è completamente corrotta, tutto è cominciato con loro, le persone nominate nel primo rapporto della commissione indipendente continuano a lavorare”.

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